sabato 2 gennaio 2021

MUSEI CIVICI CHIUSI FINO AD APRILE: IL SILENZIO ASSORDANTE DELLA PRESIDENTE MARIACRISTINA GRIBAUDI

Brugnaro Gribaudi Belli

Musei Civici chiusi, lavoratori in cassa integrazione e tutte le attività della Fondazione sospese fino al primo di aprile. A deciderlo è stato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che però, nella Fondazione, soggetto privato che gestisce un patrimonio pubblico con un proprio presidente e relativo Consiglio di amministrazione, riveste solo il ruolo di vicepresidente di diritto. Inevitabili le polemiche, una volta trapelata la notizia, ma nessuna comunicazione ufficiale da parte dei vertici della Fondazione, almeno fino all’orgogliosa rivendicazione della decisione di chiudere tutto da parte del primo cittadino di Venezia durante la conferenza stampa di fine anno.


Della vicenda si occupano i sindacati locali, le opposizioni in Consiglio comunale e anche la stampa nazionale. Ma mentre anche il vicesindaco Andrea Tomaello inizia a smarcarsi dalla decisione del sindaco proponendo un'apertura dei musei almeno nei weekend, ancora mancano all’appello una dichiarazione della presidente dei Musei Civici Mariacristina Gribaudi e della direttrice Gabriella Belli alle quali, secondo lo statuto dell’istituzione veneziana, spetterebbero i compiti di programmazione e indirizzo. Un silenzio incongruente che solleva pesanti interrogativi sull’effettiva autonomia della Fondazione.



Solo poche settimane fa Gribaudi ricordava al “Corriere Imprese” la chiamata ricevuta nel 2015 dall’allora neoeletto sindaco di Venezia: «Tu, con la tua esperienza imprenditoriale e la tua passione culturale, puoi dare un apporto alla svolta che ho in mente». Che la svolta predicata da Brugnaro fosse più orientata al saldo del bilancio della Fondazione piuttosto che allo sviluppo dell’offerta culturale dei Musei Civici è stato oggetto di battaglia durante l’ultima, recente campagna elettorale. Ma ora, nel momento più difficile dopo Acqua Granda e un anno di pandemia, chiudere tutto, anche le attività di conservazione e ricerca scientifica e mettere tutti i dipendenti in cassa integrazione totale, sembra difficile da mandar giù persino per i pretoriani di lungo corso del primo cittadino.



E infatti resta da capire perché chi è al timone della Fondazione ancora non si pronunci, soprattutto dopo aver dichiarato solo pochi giorni fa, in commissione Cultura, ma non solo, che «i Musei sono pronti a ripartire» e che «la cultura, soprattutto in questi momenti, fa la differenza». Forse perché, ancora una volta, lo spazio democratico all’interno delle istituzioni che ruotano attorno al Comune di Venezia, dai Musei Civici alle Società partecipate alle Municipalità, sembra essere sempre più stretto.


Foto di copertina dalla pagina Facebook dei Musei Civici di Venezia

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