«Notte fonda» per il trasporto pubblico locale veneto. Lo afferma Jonatan Montanariello, vicepresidente della commissione relativa, accusando la giunta in carica: «Già i trasporti pubblici in Veneto sono allo sbando - sostiene Montanariello - se si aggiunge che sul tavolo del consiglio regionale è andato all’esame un progetto di legge, presentato dal consigliere-presidente Zaia, che ha l’unico scopo di demandare alla giunta, dove lui è il capo, l’adozione di un provvedimento di riordino e razionalizzazione del settore». L'intervento a margine della seduta di ieri, che ha licenziato il testo del progetto di legge numero 9, per il riordino della governance regionale del settore.
«Forse sfugge - riprende il consigliere di minoranza - la portata di una riforma che riguarda uno dei settori cruciali per la qualità della vita e per l’economia del Veneto. Non si capisce altrimenti il perchè di un progetto di legge vuoto, che chiede al consiglio di dare carta bianca al presidente. Una sorta di plenipotenziario dei destini del trasporto pubblico, quando invece è sacrosanto che sia il consiglio a tracciare i nuovi indirizzi».
Montanariello ha presentato un emendamento al testo che è stato approvato dalla commissione: «Visto che per primi sosteniamo la necessità di rimettere mano al comparto, ho chiesto ed ottenuto l’importante risultato di aggiungere un passaggio di sostanza, accanto a quello della definizione dei servizi essenziali. Ovvero il riconoscimento delle specificità dei territori. Le vicende veneziane riguardanti ACTV, ad esempio, dimostrano come la specificità rappresenti un criterio da cui non si può prescindere nell’azione di riordino dei trasporti pubblici del Veneto».
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