lunedì 11 gennaio 2021

DUE MILIONI PER LA RINASCITA DELLO SQUERO DI SANT'ISEPO A CASTELLO: LA MUNICIPALITÀ RISPONDE PRESENTE, IL COMUNE NON ANCORA

Lo squero non solo come luogo della tradizione, ma anche di rinascita per un intero sestiere. È quello che si augura possa avvenire la Società di Mutuo Soccorso tra Carpentieri e Calafati, ora anche con il sostegno della Municipalità di Venezia Murano e Burano, se il progetto di recupero dello squero di Sant’Isepo trovasse i finanziamenti per il restauro della struttura.

Lo squero si trova nel cuore di Castello, affacciato sul rio dei Giardini, e dal 2015 sarebbe completamente chiuso se non fosse per la piccola porzione utilizzata da Marco Bacci e Igor Silvestri per portare avanti l’antica arte di costruire imbarcazioni tradizionali. Il progetto di recupero di questi spazi in usufrutto perpetuo alla Società di Mutuo Soccorso, è già pronto da 6 anni, ma a mancare sono i 2 milioni necessari al restauro. Nel 2019 era stato avviato anche un crowdfunding collegato alla piattaforma di affitti turistici sostenibili FairB&B, ma con la pandemia tutto si è fermato.
Nel progetto di valorizzazione del complesso di oltre 800 metri quadri, le due "tese" assumerebbero funzioni complementari con l’obiettivo di coinvolgere allo stesso tempo residenti, attività artigianali, studenti e turisti: mentre il "Tesón Grando" rimarrebbe dedicato ai cantieri, il “Tesón delle Arti” diventerebbe un laboratorio didattico e allo stesso tempo ospiterebbe una scuola di voga. La corte dello squero sarebbe invece dedicata agli incontri culturali e conviviali.
«Il Comune non ha dato ancora alcuna disponibilità a partecipare al recupero di un immobile pubblico - commenta il presidente della Società Cesare Peris - sebbene sia stata offerta una compartecipazione nell’uso degli spazi». Ma una prima risposta delle istituzioni arriva dalla Municipalità lagunare, attraverso le parole del suo presidente Marco Borghi: «Scuola, formazione, fruizione dei cittadini, turismo di qualità: sono gli elementi del futuro della città. Ne parleremo in Municipalità e ci faremo portavoce con l’amministrazione comunale».

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