Un sito internet dormiente e un palmarès scarno. L’Agenzia Sviluppo Venezia, creata nel 2016 e voluta fortemente dal sindaco del capoluogo, rimane un soggetto misterioso: a chiedere lumi relativamente a «quali attività in concreto sono state svolte dalla suddetta Agenzia, quali siano le iniziative in corso e quali investimenti abbia portato in città» è intervenuto il consigliere di Terra e Acqua Marco Gasparinetti, con un’interrogazione rivolta all’assessore al Bilancio Michele Zuin.
La Fondazione del Comune nasceva con l’obiettivo di diventare uno strumento economico e di interfaccia con gli investitori nazionali ed internazionali, per valorizzare le risorse del territorio, favorire lo sviluppo dell’imprenditoria locale e attrarre nuovi investimenti e iniziative economiche. Dei risultati raggiunti, però, non c’è traccia: almeno nel sito ufficiale dell’Agenzia che, a prima vista, potrebbe essere confuso con quello di una delle tante imprese immobiliari, e che in molte sezioni riporta la desolante dicitura "in corso di aggiornamento, 9 novembre 2017".
«Un primo risultato - commenta Gasparinetti - l’abbiamo ottenuto, cioè la pubblicazione del bilancio 2019 da parte dell’Agenzia Sviluppo Venezia, che per legge avrebbe dovuto già farlo da tempo, pena una sanzione fino a 10mila euro». Tra le linee d'intervento, emerge un orientamento dell’Agenzia concentrato attorno a un’area specifica, il Lido, e rivolto prevalentemente all’accoglienza turistica: dal progetto di Cassa Depositi e Prestiti per l’ex ospedale al Mare (da trasformare in albergo di lusso di Club Med e TH Resort) alla riqualificazione dell’ex Colonia INPS come "seniorhouse per calciatori", dalla realizzazione di un hotel 5 stelle agli Alberoni -in capo al gruppo Marzotto e a Marriott- fino al progetto del gruppo Zamperla, di un parco attrazioni nell’area ex ferry boat.
Un programma monoturistico tutt’ora in fieri e tutt’altro che lineare, dal momento che ancora pendono i ricorsi al TAR per la demolizione di 5 padiglioni dell’ex ospedale al Mare, avanzati dalla sezione veneziana di Italia Nostra, e anche per lo stabilimento agli Alberoni: un progetto, pur tuttavia, che ad ora non annuncia accordi e investimenti in merito ad altre aree di sviluppo, prima fra tutte Porto Marghera.
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