lunedì 29 giugno 2020

VERITAS APPROVA ALL'UNANIMITÀ IL BILANCIO 2019. IL FATTURATO TOTALE È DI 369 MILIONI

L’assemblea societaria di Veritas, riunita questa mattina nell’auditorium della Città Metropolitana di Venezia, ha approvato all’unanimità il bilancio 2019. L’assemblea è formata dai sindaci-soci dei 44 Comuni veneziani e da 7 della provincia di Treviso, e ha approvato i risultati generalmente positivi: il fatturato totale è di 368.9 milioni di euro e l’Ebitda (il margine operativo lordo) è di 56.3 milioni di euro, pari al 15.28%, in crescita rispetto al 2018. Da notare che nel 2019 le tariffe pubbliche ambientali erano rimaste stabili, mentre erano in calo del 2% quelle del servizio idrico integrato, che restano quindi le più basse del Veneto e d’Italia.
«Trombe d’aria, siccità, alluvioni, acque alte eccezionali, mareggiate e perfino l’emergenza Covid – ha detto il presidente Vladimiro Agostini - non hanno mai fiaccato le donne e gli uomini che lavorano per Veritas. Il personale, infatti, ha garantito in ogni circostanza i servizi ambientali, idrico integrato e cimiteriali e per questo va a loro il mio ringraziamento e quello di tutti i soci e amministratori». Ulteriore motivo di soddisfazione per la società e i soci è la constatazione che, dal 2007 (anno della costituzione di Veritas) in avanti, le gestioni positive che si sono succedute hanno portato a una crescita di valore complessiva di 72.5 milioni, al netto degli aumenti di capitale operati dai soci.
Questi fondi stati tutti utilizzati per sostenere gli investimenti (acquedotti, fognature e impianti di depurazione), particolarmente importanti per il servizio idrico integrato. Nel 2019 il saldo occupazionale di Veritas (2800 dipendenti al 31 dicembre) è risultato positivo di oltre 100 unità. Grazie, infatti, a un’attenta politica di riorganizzazioni, aumento dell’efficienza e turn-over i servizi sono complessivamente migliorati, come testimoniano i risultati delle periodiche indagini relative al livello di soddisfazione dei cittadini. Nel 2019 sono stati mantenuti gli investimenti programmati (41.4 milioni): strategici rimangono quelli per la depurazione delle acque reflue civili che, insieme al rispetto di tutti gli standard ambientali, garantisce la salvaguardia del bacino scolante della laguna di Venezia e Chioggia e dei litorali, le cui spiagge anche quest’anno fanno registrare la maggiore densità nazionale di Bandiere blu.

domenica 28 giugno 2020

STATO DI ALLARME CLIMATICO PER DISAGIO FISICO FINO A MERCOLEDÌ NELLE ZONE COSTIERA E PIANEGGIANTE DEL VENETO

La Protezione Civile del Veneto, preso atto delle previsioni contenute nel bollettino messo dall'ARPAV, ha dichiarato lo stato di allarme climatico per disagio fisico per i giorni fino a mercoledì 1° luglio nelle zone costiera e pianeggiante continentale del Veneto. Domani, lunedì 29, dalle ore centrali vi saranno crescenti condizioni di instabilità a partire dalle zone alpine, con rovesci e temporali da locali a sparsi, in possibile successiva estensione verso la Pedemontana centro-orientale e la vicina pianura nord-orientale. Non si escludono locali fenomeni intensi specie sulle Dolomiti e sulle Prealpi e la Pedemontana orientali.

COLLISIONE TRA UNA NAVE DA CROCIERA E UN BATTELLO FLUVIALE NEL 2019, PER LA PERIZIA DEL TRIBUNALE LA COLPA È DEL COMANDANTE

I periti nominati dal Tribunale di Venezia hanno deciso, a causare lo scontro del 2 giugno 2019 tra la grande nave da crociera MSC Opera e il battello fluviale River Countess, alla Marittima, è stato l'errore del comandante della prima. La relazione riportata ai committenti parla di mancanze e avaria, con il gigante dei mari che perde la rotta e abbatte parte della banchina, noncurante della presenza di un'altra imbarcazione. I consulenti hanno escluso che lo schianto dipendesse da un malfunzionamento congenito della nave.

Secondo la perizia, il capitano avrebbe sottovalutato l'allarme una volta che l'impianto di segnalazione aveva smesso di funzionare; pare che la MSC Opera viaggiasse a velocità superiori rispetto al limite del canale. Al momento sei persone fra i membri dell'equipaggio risultano iscritte nel registro degli indagati; scagionati invece i comandanti dei rimorchiatori e i piloti del porto, abili a contenere i danni.

RISTORO POST ACQUA ALTA, LA REGIONE RISPONDE A ERIKA BALDIN (M5S): «L'ORDINANZA ATTUATIVA EMESSA SOLO IL 16 MAGGIO»

L’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, interviene in merito alle affermazioni della consigliera Erika Baldin relative ai tempi di liquidazione dei danni causati dalla marea eccezionale dello scorso novembre. «Se la consigliera approfondisse il tema, eviterebbe qualche figuraccia - commenta Bottacin - dal momento che lei attacca il commissario Zaia, "reo" a suo dire di non aver ancora liquidato i danni sofferti dai privati, nonostante i 40 milioni stanziati dal governo a gennaio. Ma per poter gestire quei fondi è necessaria un'ordinanza attuativa del capo dipartimento della Protezione Civile, emessa solo il 16 maggio. Essa prevede che il commissario Zaia raccolga le istanze entro 90 giorni e le mandi a Roma per approvazione: tale attività è stata già avviata».
Rileva l'assessore regionale: «Purtroppo spiace che una consigliera non conosca le norme, soprattutto se appartiene al Movimento 5 Stelle, paladino del rispetto delle leggi. Certo, condivido anch'io la preoccupazione dei cittadini che attendono il ristoro, ma purtroppo l'ordinanza di Borrelli (nominato dal presidente del consiglio dei ministri di cui fa parte il M5S) è stata emessa solo quattro mesi dopo lo stanziamento. Di questo la Baldin s'è dimenticata».
Un'amara osservazione: «In questo Paese - continua l'assessore Bottacin - per accedere a fondi pubblici sono necessari metri cubi di carte e pratiche, e questo vale anche per i risarcimenti da calamità naturali. D'altronde se si presume, come fa il M5S, che dietro ogni finanziamento pubblico ci possa essere un potenziale ladro, il risultato è che per assegnare anche i risarcimenti vengono richiesti ai cittadini procedure farraginose che allungano i tempi». Conclude l'esponente della Lega: «Io credo invece che chi subisce un danno non debba essere trattato come un potenziale delinquente. Invito, quindi, la consigliera Baldin a interloquire con il suo governo al fine di semplificare queste processi».

venerdì 26 giugno 2020

SVOLTA NEL TRASPORTO PUBBLICO IN VENETO, ZAIA CONSENTE L'ACCESSO A PIENO CARICO AGLI AUTOBUS, TRENI E VAPORETTI

Il Veneto forza la situazione per quanto riguarda il trasporto pubblico. Una ordinanza del presidente della giunta regionale, Luca Zaia, infatti "libera" a partire da domani tutti i posti a sedere negli autobus, nei treni, nei tram e nei vaporetti: sarà possibile quindi occuparli tutti, e non solo uno ogni due, sempre con l'obbligo di mascherina.

Zaia sfida così il governo, dal quale attende aperture a metà luglio per quanto riguarda i grandi eventi e la partecipazione degli spettatori alle manifestazioni sportive. Intanto il salto in avanti odierno, definito «tosto» dallo stesso presidente, dopo l'approvazione delle linee guida da parte del dipartimento regionale di Prevenzione.
La nuova ordinanza vale almeno fino al 10 luglio, e omologa appunto la capienza dei mezzi pubblici a quella tradizionale, senza ulteriori riduzioni di corse. La vigilanza rispetto all'obbligo di mascherina spetta al personale dell'azienda di trasporto, che può comminare multe da 400 a mille euro. Anche il trasporto non di linea, ovvero taxi e noleggio con conducente, potrà viaggiare a pieno carico, sempre con mascherina d'ordinanza. Per gli autobus gran turismo vale la regola della regione di partenza.
Fra gli altri dispositivi, verranno riammessi i quotidiani nei bar e negli studi professionali, saranno autorizzate le pratiche degli sport di squadra e di contatto, le saune e gli ippodromi, così pure i negozi interni agli ospedali, come le edicole. Infine la Regione consente di nuovo lo svolgimento di processioni religiose e cortei rievocativi, con distanza di un metro e utilizzo delle mascherine.

AUTORITÀ PORTUALE, MUSOLINO NON CI STA: QUERELA I CONSIGLIERI DISSENZIENTI SUL BILANCIO, INVIA ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI

Conosce strascichi giudiziari la vicenda relativa alla mancata approvazione del bilancio consuntivo 2019 per l'Autorità Portuale, dopo la bocciatura da parte dei consiglieri delegati dalla Regione Veneto e dalla Città Metropolitana di Venezia. Se questi ultimi (Anna Maria Campitelli e Fabrizio Giri) hanno presentato un esposto alla Procura per il contributo da 9 milioni a fondo perduto alle aziende del gruppo Mantovani che si occupano del terminal di Fusina -con prolungamento della concessione per dieci anni- il presidente dell'ente Pino Musolino risponde per le rime giudiziarie.
Il vertice dell'Autorità Portuale ha comunicato, attraverso Twitter e un dialogo con il giornalista Michele Fullin, riportato nel numero odierno del Gazzettino, che intenderà egli stesso adire le vie legali: «Vado volentieri in Procura - ha detto Musolino - perché sono in possesso dei documenti, degli atti, delle registrazioni e dei verbali che attestano la totale correttezza dell'operato mio e dei miei collaboratori. Posso rispondere a domande relative a ogni riga del bilancio».
L'Autorità di Sistema ha inviato alla Procura della Corte dei Conti una nota per segnalare la potenziale paralisi dell'attività, dovuta al blocco di bilancio definito «immotivato»: sullo sfondo, il possibile danno erariale che i consiglieri nominati da Zaia e Brugnaro potrebbero causare con la propria condotta, dal momento che il Comitato di Gestione del Porto prevede responsabilità precise per i suoi membri. L'ente aveva concluso il 2019 con un utile di 11 milioni e un avanzo di 26.
Pino Musolino, che ha informato anche il Ministero delle Infrastrutture, ha annunciato querela per calunnia nei confronti di Campitelli e Giri, dei quali è pronto a produrre gli incartamenti che attestano gli incontri professionali avuti in due anni. Il presidente dell'Autorità si dice forte del consenso nazionale espresso a più livelli da agenti marittimi, lavoratori portuali, armatori: «Prendo per buone le dichiarazioni di Zaia - conclude Musolino - il quale ha detto che non era a conoscenza di niente, avendo dato carta bianca, e che se i bilanci sono buoni vanno votati».

RIMBORSI DEI DANNI DA ACQUA ALTA ANCORA DA EROGARE FUORI DAL CAPOLUOGO: BALDIN (M5S), «ZAIA PRESENTI IL PIANO DEGLI INTERVENTI»

Non tutti hanno ottenuti i rimborsi statali relativi all'acqua alta eccezionale dello scorso novembre. Se a Venezia i fondi sono giunti già alla sesta tranche, non lo stesso si può dire per Chioggia, Sottomarina e le spiagge polesane coinvolte: ««Attendiamo ancora il piano regionale degli interventi - commenta Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle - dal momento che i fondi stanziati dal Governo sono in attesa di essere utilizzati.
Il presidente della giunta regionale Zaia è il commissario, e da lui vorremmo sapere le sue intenzioni, per dare una risposta ai territori che sono ancora a bocca asciutta. Dopo il lockdown e la crisi nera del turismo, è ancora più urgente e vitale che i soldi arrivino». Baldin si riferisce agli oltre 40 milioni messi a disposizione dal governo lo scorso 17 gennaio, destinati a tutti i territori colpiti dall'alluvione, in presenza di un piano d'interventi.
«La Protezione Civile ha confermato che è così - prosegue l'esponente stellata - dopo l'interessamento del ministro Federico d'Incà, che si era subito recato nei luoghi alluvionati. Comprendiamo le difficoltà e i ritardi legati all’emergenza da Coronavirus, ma ci sono ancora cittadini e Comuni che attendono una risposta. Per questo chiediamo aggiornamenti alla Regione quanto alla definizione degli interventi necessari. Il governo si era fatto trovare pronto con le risorse stanziate, ora i cittadini e i Comuni interessati attendono una risposta da Zaia, che auspico arrivi al più presto. Gli ricordo che il Veneto è una delle poche Regioni a non avere ancora presentato il piano», conclude Erika Baldin.

giovedì 25 giugno 2020

LO STIPENDIO DEI PORTUALI È SALVO: DOPO LA BOCCIATURA DEL BILANCIO, L'AUTORITÀ DI SISTEMA ATTINGE AI FONDI PER INVESTIMENTI

L'erogazione dello stipendio ai portuali di Venezia e di Chioggia è assicurata. Lo ha garantito il presidente dell'Autorità di Sistema, Pino Musolino, dopo che era stato bocciato il bilancio dell'ente da parte dei consiglieri delegati dalla Regione e dalla Città Metropolitana: a darne notizia è il presidente della Compagnia Lavoratori Portuali di Chioggia, Massimo Naccari, in un articolo pubblicato nel numero odierno del Gazzettino a firma del giornalista Diego Degan.
«Abbiamo avuto precise rassicurazioni - scrive Naccari - che l'Autorità di Sistema provvederà a reperire le risorse e consentire di far fronte alle profonde difficoltà venutesi a creare nei porti di Venezia e di Chioggia». Questo anche se la mancata approvazione del consuntivo limita l'Autorità presieduta da Musolino nell'erogazione del contributo di sostegno già previsto dal decreto Rilancia Italia: «Il dissenso verso un bilancio in salute - nota Naccari - è incomprensibile, a fronte di un avanzo di 26 milioni e di un utile di 11 milioni».
Regione e Città Metropolitana hanno già comunicato la propria assenza dalla riunione del Comitato di gestione del Porto, convocata per il prossimo 26 giugno, nella quale la situazione potrebbe essere aggiustata. Quindi l'Autorità ha deciso di salvare le casse dei 130 lavoratori impiegati (100 a Marghera e 30 a Chioggia), attingendo ai fondi per gli investimenti e trasformandoli in contributi, anticipando così il pagamento degli stipendi.

mercoledì 24 giugno 2020

IL ROTARY DONA UN ECOGRAFO PORTATILE ALL'OSPEDALE DI MESTRE, UN RICONOSCIMENTO PER IL LAVORO DEGLI ULTIMI MESI

Anche il Rotary Club dell'area veneziana contribuisce a migliorare la sanità pubblica. Un ecografo portatile infatti è stato donato al reparto di Medicina dell'ospedale all'Angelo di Mestre: ieri la consegna del dispositivo, arrivato la settimana scorsa dagli Stati Uniti e messo a disposizione dalle sei sezioni del Rotary. A ritirare l’ecografo di ultima generazione, con sonda tablet, erano presenti il direttore generale dell’ULSS 3 Serenissima, Giuseppe dal Ben, e il primario del reparto di Medicina interna Fabio Presotto, assieme alla sua equipe medica, tecnica e infermieristica.
«Mai nella mia carriera ho vissuto così tanti cambiamenti in breve tempo come in questo periodo - ha detto il primario - ma ne usciamo rinvigoriti, con rinnovato senso di responsabilità e orgoglio. L'ecografo è vissuto quotidianamente da noi come un'estensione dell'endoscopio». Fa eco il direttore Dal Ben: «Viviamo il dono ricevuto dalla comunità come un riconoscimento dell'impegno profuso in questi mesi. L'obiettivo è servire meglio i cittadini, auspicando il ritorno alla più completa normalità».

LE SEZIONI METROPOLITANE DEL CLUB ALPINO DONANO 7MILA EURO ALL'ULSS 3 SERENISSIMA PER PROSEGUIRE IL CONTRASTO AL COVID

Anche dal Club Alpino Italiano giunge una mano tesa agli ospedali e ai servizi sanitari dell'ULSS 3 Serenissima. Nei giorni scorsi i presidenti delle sezioni CAI di Mestre, Dolo, Mirano, Chioggia e Venezia hanno incontrato il direttore generale Giuseppe dal Ben, e gli hanno consegnato la cifra raccolta tra gli iscritti, che assomma a più di settemila euro. L'ULSS veneziana farà confluire la somma nella più vasta raccolta di fondi a sostegno delle attività svolte durante l'emergenza, sotto la guida dell'Unità di Crisi regionale.
«Gli aderenti – ha spiegato il presidente del CAI di Mestre, Francesco Abbruscato – hanno aderito con entusiasmo all'iniziativa del CAI Veneto, che ha voluto contribuire all’enorme sforzo che il servizio sanitario regionale si è trovato a compiere nell’emergenza da Covid-19. In tutte le sezioni è stata avviata una concreta gara di solidarietà, che ha portato a consegnare oggi il frutto di uno sforzo comune, segno di ringraziamento agli operatori della sanità».
Commenta il direttore Dal Ben: «È un piacere e un onore accogliere questa donazione. Ha il sapore della solidarietà vera, quella che viene dagli uomini e dalle donne appassionati alla montagna e alle grandi imprese: sentiamo in questo dono il riconoscimento pieno per una questione che ancora il personale e le strutture della sanità veneziana stanno affrontando, con il grande impegno di chi sa che davanti c’è come una montagna da scalare, un sentiero pericoloso da percorrere aiutandosi a vicenda fino al termine».

lunedì 22 giugno 2020

IMPRESE IN CRISI PER IL COVID, L'ENTE BILATERALE VENETO-FRIULI IN UN MESE HA GESTITO PIÙ DI 2000 RICHIESTE DI SOSTEGNO

Parafrasando Jacques Delors, che definì l’Unione Europea un UPO, cioè un “Unidentified Political Object” (oggetto politico non identificato), Federico Razzetti di Secondo Welfare -una delle maggiori realtà italiane in tema di prestazioni sociali- mette in guardia gli enti bilaterali italiani dal rischio di essere dei misteriosi USO “Unidentified Social Objects” ovvero degli “oggetti sociali non identificati”. Questo però non è il caso dell’Ente Bilaterale Veneto Friuli-Venezia Giulia, ente del Commercio e del Turismo costituito da Confesercenti e organizzazioni sindacali, considerato ente virtuoso tra gli enti bilaterali, che annovera da alcuni anni esperienze e iniziative concrete nel campo della formazione, dell’innovazione, del welfare, conciliazione dei tempi di vita e lavoro, rimborsi.
Oggi infatti per lavoratori e aziende, diventa fondamentale conoscere in maniera più approfondita il mondo degli enti bilaterali, in vista proprio delle difficoltà economiche che le famiglie e le aziende stesse vanno incontro: crisi aziendali e rischio di chiusure, sospensione del lavoro o futuri licenziamenti, calo dei consumi, contributi pubblici che non arrivano. Basti pensare che, nella fase cruciale dell’emergenza sanitaria, a seguito di decreti definiti «poco chiari e farraginosi», l'Ente Bilaterale Veneto Friuli si è distinto da altri enti per aver avuto l’intuizione di attivare lo sportello anti crisi, allo scopo di offrire assistenza, informazioni e aggiornamenti quanto agli ammortizzatori.
Mentre altri enti bilaterali chiudevano gli uffici, quello veneto e friulano ha garantito un presidio telefonico in ufficio per rispondere alle centinaia di richieste in argomento. Inoltre, al fine di agevolare le procedure semplificate di consultazione sindacale per la richieste di cassa integrazione in deroga e fondo di solidarietà, è stato creato un portale, molto apprezzato dai consulenti del lavoro, denominato P.A.S.S. (Portale per Accordi Sindacali per Ammortizzatori Sociali), al fine di far risparmiare tempo ad aziende e professionisti, eliminare i contatti fisici in sede di consultazione sindacale e caricare le richieste, ottenendo mediamente in un giorno gli accordi sindacali firmati a livello virtuale.
Così facendo, l'Ente Bilaterale Veneto Friuli in un mese ha gestito più di duemila richieste, per oltre undicimila lavoratori che hanno potuto chiedere successivamente il denaro delle integrazioni salariali dovute alle sospensioni dal lavoro. Altro riconoscimento ottenuto dall'Ente è l'essersi preoccupato della continuità dei servizi erogati a favore degli iscritti, consapevole della poca liquidità delle famiglie in attesa degli ammortizzatori sociali. La continuità dei servizi è stata molto apprezzata da aziende e lavoratori, che hanno continuato a chiedere rimborsi e prestazioni per integrare parte del loro reddito: visto che proprio alcuni servizi attivati in tempi non sospetti si sono rivelati assolutamente efficaci nel rispondere ad esigenze particolari proprio di questo periodo cosi particolare.
Ad esempio, per le imprese iscritte, i contributi per la stesura del protocollo di sicurezza, per le spese per i dispositivi di protezione individuale, e altri tipi di intervento come i cartelloni e le informazioni da distribuire gratuitamente, oltre la creazione di un sito dove chiedere rimborsi per spese sull’innovazione, pensato per rimborsare anche il “contapersone”, apparecchi di misurazione termica, di igienizzazione, di prenotazione o spese a domicilio. Infine, l'Ente Bilaterale evidenzia la collaborazione con la piattaforma NoiCiSiamo, sviluppata da Innova, che mette in relazione 17 Distretti del Commercio in Veneto e molti altri partners, per permettere di conoscere tutte le attività commerciali che effettuano consegne a domicilio, e di sapere in quali di queste è possibile spendere voucher di welfare aziendale oppure i buoni sociali erogati ai meno abbienti dai Comuni.

CASE DI RIPOSO, IN VENETO È ORA POSSIBILE PER I PARENTI RENDERE VISITA PER MEZZ'ORA AGLI ANZIANI OSPITI

Da oggi, i parenti degli anziani ricoverati nelle case di riposo del Veneto possono rendere loro visita, per trenta minuti e al massimo due persone per ogni ospite. Lo ha reso noto la Regione, attraverso la nuova ordinanza del presidente Zaia, comunicata nella conferenza odierna assieme all'assessora alle Politiche Sociali Manuela Lanzarin.

Oltre alla naturale mascherina, occorrerà prenotare le visite, comunicare alle residenze il proprio stato di salute, e si renderà necessaria una firma quale "accordo di responsabilità". Le case di riposo terranno traccia delle visite nei 14 giorni precedenti. Saranno comunque preferite le visite negli spazi aperti, e mai nella camera dell'ospite.
L'ordinanza sblocca anche i nuovi ingressi nelle strutture, previo tampone e quarantena di due settimane per coloro che provengono dalla propria abitazione. I tamponi comunque proseguiranno per anziani e operatori delle residenze ogni 20 giorni.

venerdì 19 giugno 2020

REGIONE E CITTÀ METROPOLITANA BOCCIANO IL BILANCIO DELL'AUTORITÀ PORTUALE, FUTURO INCERTO PER GLI SCALI DI VENEZIA E CHIOGGIA

Il voto contrario espresso dalla rappresentante della Regione Veneto, Anna Maria Campitelli, e della Città Metropolitana, Fabrizio Giri, ha di fatto bocciato l'approvazione del bilancio annuale dell'Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico settentrionale, retta dalla presidenza di Pino Musolino. La questione, che per alcuni è prettamente politica, è stata motivata con le dazioni in denaro che l'Autorità aveva versato nei confronti delle imprese del gruppo Mantovani per il rispetto della concessione in atto, pari a 9 milioni. La manovra sta provocando, come logico, un terremoto nelle relazioni professionali che intessono il porto, mettendo a rischio il futuro e l'operatività degli scali di Venezia e Chioggia: si parla di 1269 imprese e 21mila lavoratori.
«Il voto espresso dalla Città Metropolitana rappresenta anche il sindaco di Chioggia, che non andrebbe contro i lavoratori portuali», spiega Musolino, convinto della buona fede della Regione e dell'operato dell'ente che dirige, con oltre 10 milioni di utile e 25 milioni di avanzo l'anno. Dal canto suo il presidente di Assoagenti Veneto, Alessandro Santi, rileva che «non possiamo non interrogarci riguardo cosa accadrà domani. Venezia è un porto che ha bisogno di scelte rapide su temi come la manutenzione dei canali, i dragaggi, l’ingresso delle grandi navi. La discontinuità nella governance potrebbe generare ulteriori criticità per la soluzione di problemi che in alcuni casi timidamente si stavano avviando verso risultati concreti, e per altri che potrebbero ora apparire alla stregua di strade senza uscita».

giovedì 18 giugno 2020

METEO, ANCORA INSTABILITÀ OGGI E DOMANI, CON POSSIBILI TEMPORALI E ROVESCI

Non è ancora finita l'ondata di maltempo che, a macchia di leopardo, si era diffusa nei giorni scorsi sopra il Veneto. Prosegue infatti l'instabilità meteorologica, con probabili rovesci sparsi e locali temporali, anche intensi specie sulle zone montane e sulla pianura settentrionale. Alla luce di queste previsioni, il centro funzionale decentrato della Protezione Civile regionale ha dichiarato lo stato di attenzione (allerta gialla) per criticità idrogeologica in tutto il territorio, valido dalle ore 14 di oggi (giovedì 18) alle 8 di domani. Dalle ore centrali di venerdì 19 sarà possibile ancora subire gli effetti dell’instabilità, che saranno oggetto di eventuali successivi aggiornamenti.

lunedì 15 giugno 2020

CORONAVIRUS, L'ULSS 3 SERENISSIMA: «A OGGI ESEGUITI 85MILA TAMPONI, ANCHE AGLI ASINTOMATICI. ALTRO CHE DEPOTENZIAMENTO»

A oggi l'ULSS 3 Serenissima ha praticato oltre 85mila tamponi dall'inizio dell'epidemia. Lo ha rivelato il direttore generale Giuseppe dal Ben nel corso della consueta conferenza settimanale, per la prima volta in presenza dopo mesi: «I tamponi si effettuano per fare diagnosi, ma anche per fare prevenzione», ha dichiarato il direttore. «Non è un caso, infatti, che se in un primo momento si effettuava il tampone solo sui pazienti sintomatici, ora i tamponi vengono eseguiti anche sugli asintomatici. Vale a dire che, se si trova una persona positiva al Covid-19, si esegue sempre l’indagine epidemiologica per individuare chi gli è stato a stretto contatto perché è più a rischio di contrarre il virus ma, a differenza di prima, il tampone viene somministrato a tutti i contatti, anche se non presentano sintomi».
Cala l’andamento dei ricoveri per Coronavirus e, soprattutto da giorni, non ci sono più casi in terapia intensiva: «Si tratta di un dato molto importante - prosegue Dal Ben - che sta consentendo di tornare alla normalità per quanto riguarda l’attività ospedaliera. Ricordo che eravamo partiti con 54 posti letto di terapia intensiva e siamo arrivati ad allestirne, anche con il ruolo centrale dell’ospedale di Dolo (centro Covid), ben 101, per poi scendere a 93 ed attualmente a 75».
Ad oggi l'ULSS 3 Serenissima ha effettuato 85mila 666 tamponi: di questi il 3,8% è risultato positivo. Sono stati effettuati più tamponi alle donne (65%) che agli uomini (35%). Il 42% ha riguardato la fascia di età tra 45 e 64 anni; il 28% la fascia tra 18 e 44 anni; il 21% gli over 75. I tamponi hanno riguardato le persone più a rischio di contrarre il Covid-19: in primis i sanitari dell’ULSS, ma anche il personale delle strutture accreditate, i volontari della protezione civile, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine.
Ad oggi è stato sottoposto al tampone il 98% del personale dipendente dell'ULSS 3 e il 97% dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta del territorio. Ogni venti giorni viene anche sottoposto a tampone il personale delle case di riposo e delle altre strutture sociosanitarie dell'ULSS 3. Se al 14 aprile risultavano positivi al Covid-19 315 ospiti e 137 operatori, oggi non c’è nessun positivo.
«Il dato dimostra inequivocabilmente – ha rimarcato il direttore Dal Ben – il lavoro stringente che abbiamo dedicato quotidianamente alle residenze per anziani, con suggerimenti, interventi, formazione. Sapevamo che quelle strutture erano occupate dalle persone più fragili, ospiti che il virus avrebbe aggredito senza pietà ed è per questo che ci siamo affiancati e siamo anche entrati nelle case di riposo, dando massima priorità ed attenzione». Dati buoni che vengono confermati anche dagli accessi ai servizi di emergenza-urgenza: su 17449 accessi al Pronto Soccorso, registrati tra il 4 maggio e 14 giugno, sono stati eseguiti 3352 tamponi (20%), di cui solo 13 persone sono risultate positive al Covid-19 (cioè lo 0,39%).
La Fondazione GIMBE, tra la fine di aprile e inizio maggio, aveva trasmesso la propria analisi nazionale relativa all'effettuazione dei tamponi, posizionando il Veneto come una delle Regioni più virtuose. Successivamente GIMBE ha diffuso per il Veneto dati che sembravano indicare un calo nel numero di test effettuati, dati che però non corrispondono alla realtà: l’Unità di Crisi regionale ha già evidenziato come l’attività in oggetto non è mai diminuita.
E nell'ULSS 3, i dati del periodo 22 aprile – 6 maggio confermano un numero medio di tamponi al giorno per 100mila abitanti pari a 185, il quale contribuisce al conseguimento dei 166 tamponi di media al giorno per 100mila abitanti che porta il Veneto tra le regioni più virtuose. Anche calcolando il periodo più esteso 22 aprile – 11 giugno, cioè arrivando ad oggi con le rilevazioni, nell’ULSS 3 Serenissima si conferma il dato molto alto di 165 tamponi medi al giorno per 100mila abitanti.
«Respingiamo al mittente – commenta Dal Ben – l’ipotesi di GIMBE relativamente ad un depotenziamento del progetto tamponi in Veneto e quindi nelle ULSS della regione: al contrario, i numeri dicono che l’attenzione è sempre alta. In questo periodo, quando scatta un’indagine epidemiologica, gli operatori eseguono i tamponi anche ai contatti asintomatici del caso positivo, come da disposizioni: siamo attenti a verificare ogni possibile contagio».

SCIOPERO DI 3 ORE, GIOVEDÌ MATTINA, PER BUS, TRAM E VAPORETTI DI ACTV: IL SINDACATO USB, «MANCANO PROVVEDIMENTI PER I LAVORATORI»

Giovedì mattina 18 giugno, dalle ore 10 alle 13, l'organizzazione sindacale USB ha indetto uno sciopero dei lavoratori di ACTV, impegnati sia nel servizio di navigazione, che automobilistico e tramviario. La fascia oraria riguarda l'arrivo e la partenza dei mezzi dai depositi, quindi le corse saranno interrotte prima e riprenderanno dopo questo orario.
Il sindacato protesta per l'assenza di misure destinate a sostegno dei lavoratori del trasporto pubblico locale dai decreti governativi. Inoltre, nel mirino della sigla vi è la nuova organizzazione del lavoro in vista delle prossime riaperture, prima fra tutte la scuola a settembre. Durante l'ultimo sciopero indetto dalla stessa USB, nel marzo 2019, il settore di navigazione ha scioperato per l'11.4% mentre quello automobilistico per il 2.2%.

sabato 13 giugno 2020

IN VENETO DA LUNEDÌ RIAPRIRANNO CINEMA, TEATRI, CIRCHI E CONCERTI LIRICO-SINFONICI. DISCOTECHE, SAGRE E CONGRESSI DAL 19

Da lunedì 15 giugno, in Veneto, potranno riaprire -almeno fino al 10 luglio, periodo della sperimentazione- i cinema e i teatri, i circhi e gli spettacoli viaggianti, i concerti lirici e sinfonici. Lo ha deciso il presidente della giunta veneta Luca Zaia, nell'ordinanza odierna: la Regione dispone le linee guida per stabilire il numero massimo degli spettatori in base alla capienza dello stabile, ma sempre con l'osservanza di uno spazio libero tra due occupati, o comunque di un metro in assenza di sedili.

Così accadrà per esempio all'Arena di Verona, in previsione degli eventi lirici. Per quanto riguarda invece discoteche, sagre, fiere e congressi (ma anche il Casino di Venezia), la riapertura è fissata a venerdì 19 giugno. Rinvio al 25 per gli sport di contatto, anche se Zaia non dispera di poter anticipare. Quanto ai turisti, coloro che risultassero positivi dovranno osservare la quarantena di 14 giorni, mentre la prossima ordinanza riguarderà le case di riposo per anziani.

giovedì 11 giugno 2020

ULSS 3 SERENISSIMA, RADDOPPIATE LE LINEE TELEFONICHE NEI CENTRI DI PRENOTAZIONE PER FAR FRONTE ALLE RICHIESTE POST LOCKDOWN

L’ULSS 3 ha già potenziato le linee telefoniche per la prenotazione di esami e visite mediche al CUP, per far fronte all’aumento delle richieste. Nel distretto di Venezia e Mestre sono lievitate le linee bidirezionali attive, da 60 a 100, e presto verranno portate a 120: qui sono 43 gli operatori disponibili. Nel distretto di Mirano-Dolo le linee erano 30, ora sono 60 e ne verranno attivate 90 in totale, con 32 operatori in campo. Chioggia aveva 15 linee, adesso sono state potenziate arrivando a 60, con 16 operatori. L'ULSS risponde così all'aumento di traffico telefonico in entrata al Centro Unico Prenotazioni, verificatosi con lo spegnimento del lockdown. Le chiamate al CUP sono raddoppiate: nel mese di maggio il distretto del Veneziano ha registrato, rispetto al mese di gennaio, l'aumento del 67% delle telefonate, quello di Mirano Dolo +114%, quello di Chioggia +145%.
«In queste settimane abbiamo anche deciso di sviluppare modelli alternativi di prenotazione per rispondere nel modo più adeguato e veloce ai pazienti che necessitano di una prestazione sanitaria - spiega il direttore generale Giuseppe dal Ben - perciò rilanciamo e promuoviamo quindi altri due servizi di prenotazione online che si affiancheranno alla tradizionale richiesta telefonica». Una di queste, già attiva per le prenotazioni tramite computer, è il sistema di ICup, che nei Distretti del Veneziano e di Mirano-Dolo consente la prenotazione attraverso la compilazione di un form online. L’altra, cliccando un bottone e inserendo le informazioni essenziali, è invece una richiesta veloce per essere ricontattati dagli operatori del CUP entro due giorni.
«Le due funzioni sono presenti nella home page del sito dell'ULSS 3 Serenissima: ne indica il funzionamento Antonio Baccan, il dirigente responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico. «Su "Prenotazioni e disdette" si sceglie il Distretto di riferimento. Si viene indirizzati così a un modello di compilazione online per la prenotazione della prestazione, dove sarà l’utente a inserire i riferimenti della sua ricetta medica. Oppure, poco più in basso, l’utente può cliccare un bottone verde per chiedere di essere ricontattato dal CUP. Verrà richiamato al massimo entro le 48 ore successive. Quest'ultima è una modalità introdotta da un mese, e nelle ultime quattro settimane quasi tremila persone hanno scelto di utilizzarla: gli utenti che hanno contattato in questo modo il CUP sono stati 231».
Altro metodo di prenotazione pratico e alternativo è quello del progetto Farmacup, e cioè la prenotazione della prestazione nella propria farmacia di fiducia. Nel Distretto veneziano hanno aderito 81 farmacie su 101, 60 su 72 a Mirano Dolo e tutte le 22 di Chioggia. In alcune di queste si può pagare anche il ticket (in 13 farmacie nel distretto di Venezia Mestre, 39 a Mirano-Dolo e una a Chioggia).
Il direttore generale ha aggiornato la situazione dei contagi: ai 1907 casi di positività dal 21 febbraio, se ne sono aggiunti altri due (asintomatici). In isolamento oggi ci sono 141 persone, 9 in meno rispetto a ieri. Dei 68 attualmente positivi solo 14 sono ricoverati: 6 all’ospedale di Dolo e 8 in quello mestrino di Villa Salus. Sono 1598 i guariti dallo scoppiare dell’epidemia, 243 invece i decessi (quelli in ospedale 207). Da dieci giorni nessun caso è mai più transitato in terapia intensiva: «Ma non abbiamo vinto la guerra. E nemmeno la battaglia. Molte persone sono morte per colpa di questo virus. Abbiamo cercato però di difenderci bene», sottolinea Dal Ben. «Dalle prime riaperture di maggio ad ora i contagi sono andati via via calando. Aspettiamo la fatidica data del 15 giugno per capire se questo dato si stabilizza come sembra. Ma dobbiamo continuare a rispettare le distanze, a utilizzare le mascherine, a evitare di frequentare luoghi affollati».