giovedì 30 aprile 2020

TEST SIEROLOGICI A 1450 TRA AGENTI DI POLIZIA LOCALE E VOLONTARI STAMANE AL TALIERCIO: POSITIVO MENO DELL'1% AGLI ANTICORPI

Questa mattina al palasport Taliercio di Mestre 1450 tra agenti di polizia locale e volontari in servizio attivo nel territorio comunale di Venezia sono stati sottoposti al test sierologico per verificare la presenza di anticorpi IgG e IgM post Coronavirus. «Abbiamo organizzato al Taliercio - dice il direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima, Giuseppe dal Ben - il momento "veneziano" di quell'ampio screening di contrasto al Coronavirus che l'ULSS ha voluto portare in tutti i Comuni e, attraverso i Comuni, in tutto il territorio.
Oggi abbiamo sottoposto a test le persone indicate dal Comune di Venezia tra gli operatori delle categorie nevralgiche per l'attività dei Comuni stessi, dagli uomini e le donne della polizia municipale ai membri del volontariato, dagli operatori dell'assistenza a domicilio a quelli delle locali unità della Protezione Civile. Con la seconda uscita nel territorio comunale, prevista per sabato nella Città storica e dedicata ad altri 200 operatori, concludiamo il tour che ha già coperto tutti gli altri Comuni».
Nei giorni scorsi (da mercoledì 22 a mercoledì 29 aprile) erano già state sottoposte a test 2433 persone in tutti i Comuni dell'ULSS 3 esclusa Venezia. Come accaduto oggi al Taliercio, dopo una breve accettazione con etichette nominali già predisposte dal momento della convocazione, i soggetti invitati si sono sottoposti al test, che prevede una piccola puntura sul polpastrello per l'analisi del sangue così raccolto attraverso la classica "tavoletta".
Per ciascun soggetto testato l'esito è giunto disponibile in una decina di minuti: i soggetti negativi hanno avuto una risposta praticamente immediata, certificata anche con un documento scritto. I test che hanno dato risultato positivo sono stati immediatamente verificati con “tampone” nasofaringeo, il cui risultato viene comunicato nel giro di 24/48 ore. «La percentuale di persone positive al primo passaggio - sottolinea il dottor Luca Sbrogiò, direttore del dipartimento di Prevenzione dell'ULSS 3 - è molto bassa, ben inferiore all'1%".
Questa vasta operazione di test per il contrasto alla diffusione del virus segue quella, altrettanto capillare, messa in campo dall'ULSS 3 Serenissima nei giorni scorsi, all'interno di tutte le strutture sociosanitarie sul territorio, con circa 1600 persone testate in 71 strutture. E si affianca agli altri piani nei quali l'ULSS 3 Serenissima continua a lavorare, sottoponendo ai test gli operatori sanitari propri e nel territorio, oltre alle case di riposo, dove tutti gli ospiti sono stati sottoposti a verifica e vengono ciclicamente di nuovo testati, con un continuo monitoraggio. In parallelo, l’ULSS veneziana sta organizzando le attività di verifica per il contrasto al virus tra le forze dell’ordine e i vigili del fuoco.

OSPEDALI, DA LUNEDÌ RIPRENDE L'ATTIVITÀ AMBULATORIALE, CHIRURGICA E DI RICOVERO AL DI LÀ DELLE URGENZE E CON PRECAUZIONI

Da lunedì 4 maggio gli ospedali nella Regione Veneto potranno tornare alla normalità quanto ai ricoveri e agli ambulatori, uscendo -si spera definitivamente- dalla logica che dal 14 marzo scorso vedeva servite solo le urgenze ed emergenze. Lo hanno reso noto ieri il presidente della giunta veneta Luca Zaia e l'assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, nel corso della consueta conferenza stampa delle 12.30 dalla sede della Protezione Civile a Marghera.
In queste settimane dominate dal Covid-19, peraltro, le patologie abituali non hanno segnato il passo, anche se molti hanno preferito rinviare interventi, visite o consulti per la paura di avere a che fare con ambienti ospedalieri comunque protetti, sicuri e risanati. Un documento regionale ha fornito altresì le linee di indirizzo per la gestione degli ingressi, il lavoro nei reparti e nelle sale operatorie, il pronto soccorso, ambulatori e sale d'attesa.
All'ingresso dei nosocomi sarà presente un presidio per la misurazione della temperatura di chi entra e l'accertamento della presenza di mascherine e guanti. Gli accessi agli ambulatori saranno contingentati su appuntamento, al massimo è prevista la presenza di un solo accompagnatore per chi deve sostenere esami invasivi. La prenotazione di prestazioni mediche al CUP sarà possibile da remoto, attraverso il telefono.
La Regione tuttavia raccomanda di accedere agli ospedali solo in caso di necessità: in caso di ricovero programmato sarà praticato il tampone anti Coronavirus in via preliminare (si parla di 1600 tamponi specifici al giorno in tutto il Veneto). Nessun paziente positivo avrà accesso al reparto, mentre coloro che transiteranno prima dal Pronto Soccorso avranno accesso separato e dopo verifica dei sintomi. Le priorità comunque verranno definite dai medici di base per ogni singolo paziente.

A partire da questa rivalutazione, i servizi dell'ULSS 3 stanno riprogrammando visite ed esami, contattando gli utenti. «Lunedì 4 maggio - ha detto il direttore generale Dal Ben - non arrivate in massa in ospedale, perché ci si viene con prudenza e, soprattutto, se esiste una motivazione». La prenotazione al CUP è necessaria anche per i prelievi di sangue ai numeri 041 8897908 per gli ospedali di Venezia e Mestre, 041 5103520 per Mirano e Dolo, 848800997 per l'ospedale di Chioggia. Anche nell’ospedale Covid di Dolo, gradualmente e sempre a partire dal 4 maggio, riprendono l’attività specialistica, quella di radiologia e quella dell’area medica in spazi dedicati.

mercoledì 29 aprile 2020

L'ULSS 3 E I MINI CUCCIOLI ASSIEME AI BAMBINI NELL'EMERGENZA DA CORONAVIRUS: TRE VIDEO ANIMATI PER SPIEGARE LA QUARANTENA IN CASA

La direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria della Regione Veneto e l’ULSS 3 Serenissima hanno dedicato ai tanti bambini costretti a rimanere a casa per la quarantena tre brevi cartoni animati, realizzati per l’iniziativa “Raccontiamo la salute #iorestoacasa”.

I Mini Cuccioli, protagonisti dell’omonima serie tv in onda su Rai Yoyo, invitano i più piccoli a stare a casa e suggeriscono modi creativi e divertenti per passare il tempo. I cartoni animati sono realizzati dal Gruppo Alcuni, per la regia di Sergio Manfio.

«L'ULSS 3 Serenissima – ha spiegato il direttore del dipartimento di Prevenzione, dottor Luca Sbrogiò – è capofila di questo progetto regionale che ci vede impegnati ogni anno, grazie alla collaborazione di circa mille bambini delle scuole elementari del Veneto, a dare motivi nuovi, con disegni creati ad hoc, per nuove ed esilaranti puntate dei Mini Cuccioli scommettendo su messaggi di promozione dei corretti stili di vita.

In questo momento difficile, dove per l’emergenza da Coronavirus anche i bambini sono obbligati a rimanere a casa, abbiamo cercato di fornire assieme un contributo valido per rendere meno pesante ai piccoli la permanenza più prolungata all’interno delle mura domestiche».
Frattanto il Centro Servizi per Anziani di Sottomarina lancia l'iniziativa "Caro nonno ti scrivo", la quale chiede ai bambini di inviare agli ospiti della casa di riposo disegni, poesie, filastrocche, lettere e storie da appendere ai muri nelle strutture. Il materiale dovrà essere mandato, in formato .jpg o .pdf, agli indirizzi mail epa.arcobaleno@gmail.com per la residenza Arcobaleno oppure animazione@ipachioggia.it per le residenze Girasole e Boschetto.

L'ULSS 3 ATTIVA UN SERVIZIO PER I DISTURBI DEL SONNO, DESTINATO AI DIPENDENTI E AI LORO FAMILIARI DURANTE L'EMERGENZA DA COVID-19

Di fronte al momento pressante e impegnativo dell’emergenza da Covid-19, l'ULSS 3 Serenissima - attraverso il centro per i disturbi del sonno attivato nel reparto di Neurologia del Distretto sanitario di Mirano-Dolo e l’Unità Operativa di Neurologia di Mestre, ha aperto le porte ai propri dipendenti e ai loro familiari con uno sportello telematico di informazione e supporto relativo ai disturbi del sonno.
Tutti i dipendenti dell'ULSS 3 che, in questo momento difficile, desiderino comprendere come poter meglio gestire il proprio benessere e quello dei loro familiari (in particolare dei minori) in relazione al sonno, potranno contattare alcuni esperti che forniranno suggerimenti e indicazioni pratiche.
Lo sportello è coordinato dai primari dei reparti di Neurologia a Mestre, dottor Rocco Quatrale, e a Mirano, dottor Luigi Bartolomei. I medici coinvolti, esperti in disturbi del sonno con certificazione dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno, sono la dottoressa Giorgia Chinaglia, neurologa a Dolo, la dottoressa Beatrice Bendagli, neuropsichiatra infantile a Dolo, e il dottor Pietro Luca Ratti, neurologo a Mestre.
Assieme garantiscono, per tutto il periodo dell'emergenza da Coronavirus, la possibilità di accedere ad una consultazione telematica gratuita. Gli esperti di Medicina del Sonno rispondono alle richieste di tutti coloro che sentono di aver bisogno di migliorare il proprio sonno, o che più semplicemente vogliono accrescere la percezione e la consapevolezza del benessere legato al sonno.
Allo sportello si accede inviando un'e-mail alla casella di posta dedicata (disturbi_sonno@aulss3.veneto.it), le risposte degli esperti di Medicina del Sonno vengono perfezionate nel corso dei giorni seguenti, compatibilmente con il numero delle richieste. Risponde Giorgia Chinaglia per i Distretti di Mirano-Dolo e Chioggia, Pietro Luca Ratti per il Distretto di Mestre e Venezia, Beatrice Bendagli per consulenze pediatriche in tutti i Distretti.

martedì 28 aprile 2020

PESCA SPORTIVA IN VENETO, L'ASSESSORE REGIONALE GIUSEPPE PAN: «SI PUÒ, MA SOLO IN FORMA INDIVIDUALE»

Tra le attività sportive individuali consentite dalle disposizioni di contenimento del Covid-19, c’è anche la pesca sportiva. Lo chiarisce l’assessore all’agricoltura e alla pesca della Regione Veneto, Giuseppe Pan, con il supporto dell’Avvocatura regionale: «I pescatori amatoriali possono utilizzare canne, esche e lenza. Ma fino a domenica 3 maggio (compreso) non possono uscire dal territorio comunale di residenza o soggiorno».
L’ordinanza n. 43 firmata ieri dal presidente Zaia interpreta il combinato disposto dei due decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 10 e del 26 aprile: il primo consente sino al 3 maggio di svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione, il secondo autorizza passeggiate, jogging, attività motorie e allenamenti sportivi individuali senza più limiti di distanza dalla propria casa a partire dal 4 maggio. Pertanto l’attività di pesca sportiva individuale deve considerarsi inclusa nell’attività sportiva e motoria ammesse. L’ordinanza regionale chiarisce che tali attività sono consentite nel raggio territoriale del proprio comune.
«Ovviamente – sottolinea Pan - va rispettato il distanziamento sociale e vanno utilizzati i dispostivi di protezione, cioè mascherina e guanti. Si può pescare lungo fiumi, torrenti e laghi, ma non sono ammesse gare, competizioni, trofei e qualsiasi altra occasione di assembramento. Fino al 4 maggio i pescatori potranno esercitare la loro passione sportiva anche utilizzando un mezzo di spostamento per raggiungere il luogo di pesca, ma per andare a pesca in altri comuni del Veneto bisognerà aspettare la settimana prossima”

lunedì 27 aprile 2020

RIPRESI I LAVORI DI RESTAURO AI MOSAICI NELLA BASILICA DI SAN MARCO, DANNEGGIATI DALL'ACQUA ALTA DI NOVEMBRE

In seguito alla richiesta presentata dalla Procuratoria di San Marco venerdì 24 aprile, la Prefettura di Venezia ha autorizzato la ripresa degli interventi tampone e di salvaguardia sui mosaici pavimentali all'interno della Basilica di San Marco, cuore religioso e culturale, simbolo per eccellenza della città lagunare.
La Basilica rimane chiusa alle Messe ed alle visite turistiche, ma le attività tese a rimuovere le efflorescenze saline e a proteggere i frammenti musivi in pericolo sono effettivamente già iniziati il 27 aprile, con una piccola squadra di 4 persone operanti in Basilica, salita a 6 nella giornata di martedì. Nelle settimane successive rientreranno altre maestranze.
«Siamo particolarmente felici di questa possibilità - commenta il Primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin - perché intanto possiamo riprendere l'intervento sul pavimento a mosaico che preoccupa maggiormente dopo la terribile acqua alta dello scorso novembre. Per la difesa della Basilica dalle acque alte future, ci sono due grandi progetti programmati e in parte finanziati.
Essi prevedono procedure di autorizzazione e di affidamento complesse per opere che in gran parte riguardano l'esterno della Basilica, e dunque non dipendono solo da noi. All’interno della Basilica, dove possiamo operare con i nostri dipendenti e collaboratori, abbiamo ritenuto fosse fondamentale ripartire il prima possibile».
Continua l'ingegner Pierpaolo Campostrini, Procuratore di San Marco con delega ai servizi tecnici: «È stato appurato che il 60% della pavimentazione in marmo della Basilica di San Marco, una pavimentazione oltre 2000 metri quadri, i cui pezzi più antichi risalgono al XI secolo, è da restaurare. I mosaici pavimentali e le murature in mattoni sono rimasti sotto acqua per giorni interi.
L’acqua salata che impregna pavimenti e pareti evapora, ma rimangono i sali che fanno disgregare i mattoni, i marmi e gli intonaci sui quali sono appoggiati i mosaici. Sono processi cumulativi e i danni aumentano con il passare del tempo, i fenomeni di sollevamento delle tessere musive sono stati importanti: di qui l'esigenza di riavviare le operazioni il prima possibile».

sabato 25 aprile 2020

L'ULSS 3 SERENISSIMA SOTTOPONE A CONTROLLI ANTI-COVID 19 I DIPENDENTI COMUNALI E I VOLONTARI IN SERVIZIO

Un ampio screening di contrasto al Coronavirus, costruito nella logica della comunità, ed eseguito portando i test e gli operatori che li eseguono nei luoghi della comunità. «Ci muoviamo come ULSS 3 a partire dalle indicazioni regionali - sottolinea il direttore generale Giuseppe dal Ben - per portare i test di verifica del contagio anche nei territori e nei Comuni, in particolare ad alcune categorie particolarmente nevralgiche per l'attività dei Comuni stessi, dagli operatori della polizia municipale ai membri del volontariato, dagli operatori dell'assistenza a domicilio agli uomini delle locali unità della Protezione Civile.
Preparandoci a testare queste categorie particolari di persone che hanno ruoli importanti nella vita dei Comuni, abbiamo scelto di farlo in piena collaborazione con le amministrazioni civiche, andando ad operare direttamente sui territori, in spazi identificati come riferimento dalle stesse comunità locali. È una linea emersa dagli incontri quotidiani dell'ULSS con la Conferenza dei Sindaci, e che riteniamo significativa. Tra mercoledì 22 aprile e sabato 2 maggio completeremo questa vasta campagna che toccherà ogni singolo territorio dell'ULSS 3».
Spiega il dottor Luca Sbrogiò, che coordina lo screening: «D'intesa con i singoli sindaci sono stati individuati i luoghi in cui organizzare le operazioni di verifica del contagio, dalla palestra di via Trento a Martellago, al teatro di Villa Farsetti per Santa Maria di Sala, fino alla sala polivalente utilizzata a Campagna Lupia. Sempre d'intesa con i singoli sindaci, e con i centri operativi comunali attivati dagli stessi, l'ULSS ha steso gli elenchi delle persone da sottoporre al test. Un referente per ogni Comune ha dialogato con il gruppo di lavoro, e ha fornito la lista degli operatori, che sono stati tutti nominalmente convocati».
Sono 656 le persone sottoposte a test negli otto Comuni in cui l'operazione è già stata portata a termine; da qui al 2 maggio il tour delle squadre dell'ULSS 3 verrà completato, e saranno in questo modo sottoposte ai test complessivamente circa 4000 persone. «Lavorando con gli elenchi nominali forniti dalle amministrazioni locali - sottolinea il dottor Sbrogiò - possiamo invitare i convocati, in ogni sede in cui operiamo, con un appuntamento preciso al minuto. L'effettuazione di ogni singolo test richiede poi pochissimo tempo».
Ognuna delle persone convocate viene sottoposta a test sierologico rapido, secondo il percorso in sicurezza che gli operatori dell'ULSS 3 organizzano nelle singole sedi insieme alla locale Protezione Civile: dopo una breve accettazione, con etichette nominali già predisposte dal momento della convocazione, il soggetto viene sottoposto al test, che prevede una piccola puntura sul polpastrello per l'analisi del sangue così raccolto attraverso la classica "tavoletta". L'esito arriva in una decina di minuti, durante i quali la persona testata attende rispettando il distanziamento precauzionale.
I soggetti negativi ottengono una risposta praticamente immediata, certificata anche con un documento scritto; i test che diano risultato positivo vengono immediatamente sottoposti a “tampone” nasofaringeo, il cui risultato viene comunicato nel giro di 24/48 ore al soggetto, il quale nel frattempo resta in isolamento precauzionale a domicilio. «La percentuale di persone positive al primo passaggio - sottolinea il dottor Sbrogiò - è molto bassa: nelle prime giornate, su un totale di 656 persone testate, i positivi (già sottoposti ad ulteriore verifica) sono stati meno di una decina».
Tra lunedì 27 aprile e mercoledì 29 aprile l'ULSS 3 Serenissima completerà questa verifica in tutti i territori, con appuntamenti così organizzati. Saranno poi due, uno in terraferma e uno nella città insulare, gli appuntamenti organizzati in collaborazione con il Comune di Venezia e a partire dalle liste di operatori da testare. Il calendario prevede un primo appuntamento il 30 aprile, probabilmente organizzato al palasport Taliercio, in cui saranno analizzate un migliaio di persone, e un secondo appuntamento il 2 maggio nella città storica, in una sede ancora da definire.
«Questa vasta operazione di test per il contrasto alla diffusione del virus - sottolinea il direttore generale Dal Ben - segue quella, altrettanto capillare, messa in campo dall'ULSS 3 Serenissima nei giorni scorsi, all'interno di tutte le strutture sociosanitarie sul territorio, con circa 1600 persone testate in 71 strutture. E si affianca agli altri piani nei quali l'ULSS 3 Serenissima continua a lavorare, sottoponendo ai test gli operatori sanitari propri e nel territorio, oltre alle case di riposo, dove tutti gli ospiti sono stati sottoposti a verifica e vengono ciclicamente di nuovo testati, con un continuo monitoraggio». In parallelo l’ULSS veneziana sta organizzando le attività di verifica per il contrasto al virus tra le forze dell’ordine e i vigili del fuoco.


Queste le categorie sottoposte a verifica in ogni Comune:


· operatori della Polizia Municipale

· operatori della Protezione Civile

· operatori domiciliari comunali

· operatori addetti all’assistenza e alla cura di persone non autosufficienti o minori a domicilio

· membri delle associazioni di volontariato a diretto contatto con soggetti positivi al Covid-19

· personale volontario afferente alle “Croci” con sede nel Comune



I Comuni, le date, le sedi:


Mercoledì 22 aprile
Martellago, palestra in via Trento

Giovedì 23 aprile
Campagna Lupia, sala polivalente in via della Repubblica
Camponogara, sala parrocchiale in piazza Mazzini
Pianiga, palestre dell’istituto comprensivo in via Vescovo

Venerdì 24 aprile
Noale, palazzetto dello sport
Salzano, villa comunale in via Roma
Santa Maria di Sala, teatro di villa Farsetti
Scorzè, teatro Elios

Lunedì 27 aprile
Quarto d’Altino, palestre della scuola Da Vinci
Marcon, palazzetto dello sport
Mira, palestre della scuola Leopardi
Dolo, palestra della scuola Giotto
Fiesso d’Artico, palestra delle scuole medie in via Padova
Stra, palestra di via Roma

Martedì 28 aprile
Vigonovo, sala polivalente di via Veneto
Fossò, palazzetto dello sport
Campolongo Maggiore, sala consiliare in via Roma
Cavarzere, palestra in via Dante
Cona, scuola media in località Pegolotte
Chioggia, palestra della scuola Caccin a Sottomarina

Mercoledì 29 aprile
Mirano, palestra Azzolini
Spinea, palestra Pascoli

Giovedì 30 aprile
Mestre, sede in via di definizione (probabimente al palasport Taliercio?)
Venezia, sede in via di definizione

giovedì 23 aprile 2020

A SCHIAVONIA CRESCE L'OSPEDALE DA CAMPO DONATO DAL QATAR: PUÒ OSPITARE TRA 150 E 200 POSTI LETTO

All'ospedale di Schiavonia, nella Bassa Padovana, è in allestimento l'ospedale da campo donato dal Qatar al Veneto. L'assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, ha effettuato un sopralluogo: «Questo non è un semplice ospedale da campo - ha dichiarato - ma è molto di più. E quando sarà finito sarà molto simile a un ospedale tradizionale. Grazie al Qatar che ce lo ha donato e grazie a tutti i volontari che si stanno facendo in quattro per rispettare il programma, e per montare presto (ma soprattutto bene) una struttura molto complessa e composta da materiali di qualità molto elevata.
Protezione Civile e Sanità regionale stanno lavorando in totale e quotidiana sinergia. Noi trasportiamo, stocchiamo, montiamo, loro si occupano dell’organizzazione specifica perché le dotazioni e le cure siano al massimo, sia dal punto di vista scientifico che da quello strutturale». Con volontari e tecnici della Protezione Civile del Veneto sono all’opera i militari del Terzo Stormo dell’Aeronautica e i Vigili del Fuoco.
La struttura sta nascendo su un’area complessiva di 8000 metri quadrati e ha una superficie coperta di 5200 metri quadrati. Vi lavorano tra 50 e 80 persone al giorno a seconda delle diverse fasi realizzative. Si compone di tre blocchi, due destinati a letti di terapia intensiva (saranno 24, molto distanziati tra loro) e uno più grande che ospiterà letti di malattie infettive. La struttura, mai stata montata prima, è concepita per essere estremamente flessibile ed è in grado di ospitare agevolmente tra 150 e 200 posti letto.
Conferma l'assessore Bottacin: «Questo ospedale da campo resterà operativo a Schiavonia per il tempo necessario, poi verrà smontato e stoccato in una diversa area (se ne stanno valutando alcune), sempre in prossimità di un ospedale e di viabilità adatta, per essere pronto in ogni occasione. Oggi in Veneto erano al lavoro non meno di duemila volontari e ogni giorno è così, se serve anche di più».

BOOM DI PRENOTAZIONI AGLI ECOCENTRI, IERI OLTRE 4MILA TELEFONATE: VERITAS INVITA A LIMITARSI SOLO PER LE URGENZE

Il servizio telefonico di prenotazione degli accessi nei 29 ecocentri di Veritas sta facendo registrare un numero enorme di chiamate, con cittadini in attesa di poter prendere la linea. Questo è dovuto anche al mese e mezzo di chiusura degli ecocentri e all’attuale blocco dell’attività degli ecomobili, causati dalle norme di contrasto al Coronavirus. Per ridurre i tempi di attesa è stato attivato il nuovo numero verde 800 166 629 - attivo da lunedì a venerdì (festivi infrasettimanali esclusi), dalle ore 8.30 alle 17, dedicato esclusivamente a questo servizio. Ieri, ad esempio, sono arrivate 4110 chiamate, alle quali gli addetti sono stati in grado di rispondere solo in parte.
Da lunedì prossimo, comunque, sarà aumentato il numero di linee e di operatori che lavoreranno esclusivamente a questo servizio. Veritas ringrazia i cittadini per la pazienza e la collaborazione e li invita, in questi giorni di enorme afflusso telefonico, a limitare le chiamate alle sole richieste urgenti di conferimento negli ecocentri, rinviando le telefonate ai prossimi giorni, quando si sarà abbassata la coda telefonica e i tempi di attesa saranno molto più ridotti. Veritas ricorda che abbandonare rifiuti in strada o attorno ai cassonetti rappresenta una violazione alle norme anche comunali in materia (in alcuni casi particolarmente gravi è anche un reato), e che le multe possono arrivare a 500 euro.

mercoledì 22 aprile 2020

ULSS 3, DIMINUZIONE DI POSITIVI E RICOVERI PER COVID-19 TRA GLI OSPITI DELLE CASE DI RIPOSO: SUPERATO IL PICCO DI FINE MARZO

L'ULSS 3 Serenissima oggi ha fatto il punto della situazione rispetto alle case di riposo del territori. «I numeri confortano - ha detto il direttore generale Giuseppe dal Ben - perché si continua a registrare una diminuzione dei ricoveri. Ci siamo come supporto, ci siamo coi controlli: ma ricordiamo che le strutture non sono dell'ULSS 3, bensì indipendenti, con direzione e gestione autonoma».
Dal Ben ha confermato che gli ospedali classificati Covid torneranno alla propria attività ordinaria non appena cesserà lo stato di allerta a livello nazionale. Nell’ospedale di Dolo, comunque, sarà creata un’area più contenuta per questa malattia, utilizzando locali ora in disuso per far fronte a eventuali casi che potrebbero evidenziarsi successivamente all’emergenza.
Il quadro delle case di riposo è dinamico e cambia di giorno in giorno: nelle 31 strutture afferenti al territorio dell'ULSS 3 i casi positivi sono in diminuzione, pur essendoci alcune strutture che presentano un numero più rilevante di positività. Il 14 aprile scorso, su 3479 ospiti, venivano rilevati 315 positivi (9.05%), mentre oggi, 22 aprile, se ne evidenziano 170 (4.89%). Lo stesso calo avviene per gli operatori dove, su 3560 operatori, il 14 aprile erano presenti 137 positivi (3.85%) e oggi 94 (2.64%).
L’83.87% delle case di riposo registra meno di 6 positività, nel 64.52% delle case di riposo non esiste al momento alcun positivo. Il 19.35% delle strutture ha da zero a 10 positività, mentre il 12.9% (le quattro case di riposo maggiormente esposte in questo momento, ovvero Chioggia, il Nazaret di Mestre, Fiesso d'Artico e l'Adele Zara di Mira) denunciano da 11 a 50 contagi.
«Ricordiamo - continua Dal Ben - che la positività non coincide per forza con la gravità del quadro clinico. La gravità la forniscono i sintomi che, più gravi sono, più costringono al ricovero ospedaliero. Attualmente, anche se alcune strutture presentano più casi di altre, va detto che tutto sommato la maggior parte non è grave. L'ULSS va poi a verificare se quanto indicato nel piano di sanità pubblica viene anche attuato».
Gli screening sugli ospiti e sugli operatori non sono cessati e continuano in maniera ciclica per tenere sotto controllo l’andamento dei contagi: gli operatori dell'ULSS 3 ne eseguono circa 600 al giorno. Parallelamente, a dare supporto negli screening, ci sono anche i 57 operatori delle case di riposo che sono stati opportunamente formati. L'ULSS ha aiutato anche a reperire personale: 15 tra infermieri e operatori sanitari e 17 esterni delle cooperative sono stati introdotti nei centri servizi per anziani.
Per quanto riguarda le cifre del territorio, l'area metropolitana di Venezia conta 1035 positivi, 1207 persone negative in isolamento, 195 ricoverati, 14 dei quali in terapia intensiva. I grafici indicano un allontanamento dal picco di fine marzo, aumentano i guariti (sono 864). Nello specifio del territorio amministrato dall'ULSS 3, i positivi sono 616 e 989 le persone in isolamento: queste ultime, nei primi giorni di aprile, erano 2124.

SEQUESTRATE A VENEZIA SEIMILA MASCHERINE PRONTE ALL'ESPORTAZIONE. A CHIOGGIA L'AVIS NE REGALA 1 PER OGNI DONAZIONE DI SANGUE

La Guardia di Finanza di Venezia, assieme all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in servizio al porto lagunare, hanno sequestrato 6000 mascherine già pronte per essere vendute all'estero, nonostante l'ordinanza della Protezione Civile nazionale che ne vieta l'esportazione. «È incredibile - commenta il presidente della giunta regionale, Luca Zaia - che mentre c'è chi ogni giorno sta contrastando il Coronavirus a rischio della propria vita, ci sia chi viola le norme per i più bassi istinti di profitto senza scrupoli. Per fortuna i tutori della legalità sono sempre all'opera». Ora questi dispositivi di protezione individuale saranno distribuiti e utilizzati all'interno della regione.
A Chioggia intanto la locale sezione dell'AVIS regala una mascherina personale e lavabile per ogni donazione di sangue incamerata, in un periodo nel quale molti hanno timore di sottoporsi a prelievi o anche a visite di laboratorio. AVIS comunica che le donazioni sono sempre auspicate, nel pieno rispetto delle disposizioni inerenti l'emergenza. Si può donare il proprio sangue dopo 3 mesi dall'ultima donazione per un uomo, dopo 6 mesi dall'ultima donazione per una donna. Il bisogno di sacche ed emocomponenti è necessario per garantire l'assistenza ai pazienti sottoposti a trasfusioni: per questo la donazione è consentita anche quale giustificazione per chi deve autocertificare il proprio spostamento da casa.

domenica 19 aprile 2020

IL PROVVEDITORATO ALLE OPERE PUBBLICHE: ACCELERARE I LAVORI DEL MOSE, NESSUNA PROROGA ANCHE PER LE COMPENSAZIONI

Il Coronavirus non ferma i lavori del Mose. È la stessa provveditrice alle opere pubbliche del Veneto, Cinzia Zincone, a sollecitare il rispetto dei tempi di consegna, senza alcuna dilazione: in un articolo pubblicato stamane dal Corriere del Veneto in edicola, a firma di Alberto Zorzi, la provveditrice lancia un appello affinché vengano accelerate le opere complementari, e quindi ridotti i tempi delle compensazioni ambientali che riguardano, ad esempio, anche l’intera batteria San Felice a Sottomarina.

La Zincone si è scontrata nei giorni scorsi con i commissari del Consorzio Venezia Nuova, Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, i quali avevano lanciato l’ipotesi di una proroga che andasse oltre il 31 dicembre 2021 quale termine per la consegna dell’intero impianto. Il Provveditorato alle Opere Pubbliche, invece, spinge per il completamento delle dighe mobili entro il prossimo 30 giugno, dal momento che i test hanno dato prova di funzionamento e occorre provare anche con il mare mosso, come inizialmente programmato.
Di pari passo, secondo Cinzia Zincone, devono procedere contemporaneamente le opere di compensazione (tra cui il recupero complessivo del waterfront del Forte San Felice): la consegna definitiva di queste ultime, secondo i commissari, sarebbe dovuta avvenire nel 2023, ma per la Zincone è necessario che tutto il progetto trovi compimento entro la fine del 2021, mettendo al lavoro tante piccole imprese appaltatrici del territorio.
In sede giudiziaria, intanto, prosegue il contenzioso pendente tra il Consorzio Venezia Nuova e le imprese al lavoro nella prima parte delle opere del Mose: alcuni lavori infatti risultano non eseguiti a regola d’arte, come la conca di navigazione di Malamocco rivelatasi troppo piccola, oppure la lunata del Lido -cui aveva lavorato anche la Coedmar- crollata in mare pochi giorni dopo l’inaugurazione. I commissari Fiengo e Ossola hanno chiesto centinaia di milioni di danni, soprattutto all’azienda Covela-Mantovani protagonista di molti interventi.