«I conti del trasporto pubblico non tornano. Il Veneto è la realtà più virtuosa d’Italia per la copertura dei costi con la bigliettazione, la terza per passeggeri trasportati, ma terz’ultima per il contributo economici proveniente da Regione ed enti locali. È indispensabile che Zaia e la sua giunta compiano un atto di responsabilità, almeno in un momento così drammatico». È quanto dichiara Jonatan Montanariello, vicepresidente della commissione regionale Trasporti, assieme alla collega Francesca Zottis commentando le audizioni (ieri a palazzo Ferro Fini) dei rappresentanti delle aziende del trasporto pubblico locale.
«Abbiamo avuto un importante momento di confronto - prosegue l'esponente politico - dal momento che l’emergenza della pandemia ha aggravato problemi storici legati a rinnovi contrattuali mai integrati dal Fondo trasporti regionali e a scelte più che discutibili, come il mancato rimborso negli ultimi anni delle agevolazioni tariffarie per le fasce deboli, che incide in Veneto tra gli otto e i dieci milioni. Queste imprese meritano un supporto maggiore: siamo infatti la prima Regione per copertura dei costi grazie alla bigliettazione, 49% contro la media nazionale del 30% e ben al di sopra dell’obbligo di legge fissato al 35%.
Significa che c’è un’ottima programmazione: i servizi ci sono dove servono, vengono effettivamente usati, siamo primi per numero di passeggeri trasportati, e pagati. Non è però un motivo valido per la latitanza di palazzo Balbi - continuano Montanariello e Zottis - visto che (come è stato mostrato dai dati Asstra del 2017, ultimi disponibili) il Veneto è al terz’ultimo posto in Italia con un’incidenza di risorse provenienti da Regione ed enti locali sul totale del costo pari al 2.88%.
Il Lazio viaggia oltre il 51%, la Lombardia supera il 45% e la Basilicata il 36%. Adesso che questo settore è in emergenza per gli effetti diretti e indiretti della pandemia, meriterebbe una presa di posizione vera della Regione. L’assessora De Berti sta affrontando la materia con serietà e siamo d’accordo nel chiedere soldi al governo, però prima di rivolgersi ad altri per qualcosa che già stanno facendo - concludono i consiglieri di minoranza - dovrebbe iniziare la Regione per la propria parte, visto che è storicamente carente».
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