I sindacati confederali della funzione pubblica FP CGIL e UIL FPL torna ad affrontare la questione della chiusura dei musei civici veneziani. «Se il Comune di Venezia - scrivono in una nota i segretari Daniele Giordano e Mario Ragno - non è in grado di garantire la costruzione di un'offerta culturale, è meglio consegnare nelle mani dello Stato la gestione della Fondazione Musei Veneziani, visti i risultati delle Gallerie dell’Accademia che dimostrano modelli di gestione ben diversi da quelli di questa giunta e che, a differenza di quanto dichiara mentendo qualche assessore, hanno riaperto ben prima dei Musei comunali».
Le sigle «sono sempre state sostenitrici di una gestione territoriale dell'offerta culturale, ma se vengono scelte persone che poco hanno a che fare con la cultura e l’arte (suggeriamo la lettura dei componenti del consiglio d'amministrazione, per vedere l’impronta esclusivamente gestionale), per occuparsi di un patrimonio così significativo ci pare inevitabile che si riapra anche questo dibattito, oltre a quello che parla di sostenibilità, turismo consapevole, gestione dei flussi, equilibrio tra cultura e economia, identità locali, tutela ambientale, capacità di innovazione e progetto».
«Come è possibile - si chiedono CGIL e UIL - che si pensi di chiudere tutto per tre mesi, determinando l’assenza di monitoraggio delle opere e degli oggetti conservati? Il controllo si fonda non solo sul mantenimento di parametri ambientali adeguati, ma anche nell'effettuare le operazioni di riordino, catalogazione, spolveratura o manutenzione, di cui le opere necessitano, concentrandosi sullo studio e la valorizzazione delle collezioni permanenti».
Le considerazioni sul piano economico, secondo i rappresentanti dei lavoratori, «reggono molto poco perché le risorse a patrimonio della Fondazione ci sono, grazie anche agli importanti contributi statali e agli straordinari introiti degli anni passati. Una giunta che ha a cuore la cultura si batterebbe allo scopo di avere ristori non solo per l’ACTV, ma anche per la propria offerta culturale, dove invece non abbiamo mai sentito nemmeno un bisbiglio». Il vicesindaco Tomaello, intanto, apre alla possibilità che le porte delle sale espositive vengano spalancate nei fine settimana.
CGIL e UIL considerano «assolutamente vergognoso che non si pensi di utilizzare parte di quelle risorse per mantenere attiva la Fondazione, dal momento che quelle risorse sono frutto anche dello straordinario contributo dei lavoratori, i quali non hanno mai ricevuto un euro in più per gli incassi milionari degli anni passati. Deve essere chiarito dove finiranno i milioni presenti nelle casse della Fondazione, che non sono un patrimonio personale di qualcuno ma della città. Anche per questo metteremo in campo nei prossimi giorni un percorso di mobilitazione, che costringa la giunta a riaprire le attività della Fondazione Musei Civici».
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