venerdì 31 gennaio 2020

DOMENICA IL "BOMBA DAY", VENEZIA ISOLATA: TUTTE LE STRADE COINVOLTE E LE VARIAZIONI DI AUTOBUS URBANI ED EXTRAURBANI

Dopo i numerosi tavoli di coordinamento che si sono tenuti nei giorni scorsi in Prefettura a Venezia, è stato messo a punto il dispositivo di protezione in vista del “bomba day” di domenica 2 febbraio, dopo il ritrovamento di un ordigno d’aereo della seconda guerra mondiale di 500 libbre in via Ferraris a Marghera.
Definiti gli orari delle principali operazioni che riguardano la popolazione residente (circa 3500 cittadini) compresa nel raggio di 1816 metri dal luogo di ritrovamento dell’ordigno, nella giornata di domenica 2 febbraio dalle ore 6 le forze dell’ordine e la Protezione Civile saranno impegnate nelle operazioni di evacuazione, informazione e assistenza alla cittadinanza. Dalle ore 6 alle 7 è stato disposto un servizio navetta gratuito da parte di ACTV per raggiungere il palasport Taliercio, individuato come luogo di raccolta e area per l’ospitalità. Bus navetta, con partenza ogni 5 minuti, transiteranno da viale San Marco, lungo le fermate Sansovino, Molmenti, Boerio, Forte Marghera fino al Taliercio. Già dalla sera di sabato 1° febbraio e per tutto il periodo di evacuazione sarà attivo uno specifico servizio anti sciacallaggio da parte delle forze dell’ordine.
Speciali misure saranno prese per le persone allettate, con ridotta mobilità o che necessitano di particolari ausili, d’intesa con le autorità mediche. Le operazioni di evacuazione riguarderanno anche 6 strutture alberghiere e un campeggio. Particolari cautele saranno adottate nella zona industriale. Questo l'elenco degli indirizzi coinvolti.
Dalle ore 7 sarà vietata la circolazione dei mezzi privati e dei pedoni all’interno dell’area di sicurezza. Il ponte della Libertà sarà interdetto. Dalle 7.30 sarà vietata la circolazione anche dei mezzi pubblici su gomma e rotaia: le linee bus ACTV effettueranno modifiche di orario e interruzioni, così come le linee di navigazione. Resterà attivo il servizio People Mover da e per il Tronchetto. Queste le modifiche alle corse extraurbane e a quelle urbane.
Per quanto riguarda i treni, l’ultimo treno previsto in partenza da Venezia Santa Lucia per Mestre è alle ore 7.10 di domenica, e anche l’ultimo treno previsto in partenza da Mestre per Venezia Santa Lucia è alle ore 7.10. I treni previsti in partenza da Venezia durante le fasi di disinnesco partiranno dalla stazione di Mestre.

MOSE, ERIKA BALDIN (M5S): «ZAIA CI METTA LA FACCIA E DICA I TEMPI E I PROCESSI PER FARLO FUNZIONARE»

Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle torna ad attaccare sulla vicenda Mose. «Ormai ogni notizia che lo riguarda sembra il nuovo capitolo di un racconto dell'assurdo - commenta Erika Baldin - perché ora veniamo a sapere che anche se funzionasse, per completarlo e metterlo all'opera servirebbero soldi che (a quanto pare) non riescono ad arrivare, fermi da qualche parte. Le aziende battono cassa e vogliono giustamente essere pagate, ma anche i loro compensi rischiano di finire nel buco nero che ha già inghiottito sprechi e tangenti». Baldin ricorda i numeri: «Il progetto iniziale, da molti giudicato faraonico, doveva costare 4 miliardi e mezzo. Ne è costati oltre 7: centinaia di milioni in tangenti accertate dalla magistratura, soldi finiti in conti e benefici personali come quelli dell'ex presidente della giunta regionale veneta Giancarlo Galan che ci si è perfino ristrutturato una villa.
Stima di almeno 18 milioni l'anno necessari solo per il funzionamento a regime. Buio totale sui reali costi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria. Costi non ancora stabiliti per ripristinare paratoie e meccanismi che nel frattempo sono stati erosi da ruggine e salsedine». Nei mesi scorsi - continua il M5S - dopo la disastrosa acqua alta a Venezia «abbiamo assistito allo sconcertante balletto dei collaudi veri, presunti, falliti. E adesso sappiamo che per chi dovrebbe ultimarlo e farlo funzionare non c'è un euro. Basta così, siamo diventati la barzelletta d'Italia. Chiediamo a Zaia di metterci la faccia, ed esporre una volta per tutte tempi e processi per far funzionare il Mose, prima che diventi il rottame più caro della storia e che rimanga solo la vergogna della regione».

mercoledì 29 gennaio 2020

INQUINAMENTO NAUTICO IN LAGUNA, ERIKA BALDIN (M5S) CHIEDE UNA NORMA ANTISMOG E INCENTIVI PER MOTORI ELETTRICI

In tema di inquinamento, è regolarmente trascurato quello prodotto dal settore nautico, che riguarda tutta la costa e ha dunque un impatto enorme.
 «Ad oggi non c'è alcun limite di emissioni per i motori delle barche - rileva la consigliera regionale Erika Baldin del Movimento 5 Stelle - che dunque possono inquinare più di quelli per i veicoli stradali. Il vantaggio dei motori elettrici è l'assenza di inquinamento sia acustico che chimico, in più le batterie montate sui natanti elettrici in un'ottica di smart city possono diventare accumulatori di energia dei picchi prodotti dagli impianti fotovoltaici.

Sono batterie che hanno una seconda vita: gli scafi delle barche elettriche sono progettati per evitare moti ondosi eccessivi, poiché vanno a velocità più basse. Adottare le barche elettriche porterebbe inoltre un vantaggio economico dovuto al costo dell'energia elettrica irrisorio, ma anche alla mancanza della manutenzione dei motori elettrici». 
L'esclusione delle barche elettriche in laguna è dettata dal regolamento sicurezza ex DPR 435/1991, 
che vieta l'utilizzo dei motori elettrici per usi diversi dal diporto: «I parlamentari del M5S sono al lavoro per modificare questa norma – conclude Baldin - e poter navigare in laguna, nei laghi, in tutte le acque interne con i motori elettrici. 
Si tratta di una delle bandiere del Movimento, e speriamo di dare una buona notizia ai cittadini nei prossimi giorni».

lunedì 27 gennaio 2020

CORONAVIRUS IN CINA, TASK FORCE DELLA REGIONE PER SEGUIRE L'EVOLUZIONE: FA RIFERIMENTO ALL'OSPEDALE DI PADOVA

L’assessorato alla Sanità della Regione Veneto ha diffuso a tutte le unità sanitarie e gli ospedali aggiornamenti rispetto alla circolare ministeriale, oltre a una nota informativa della polmonite da nuovo Coronavirus in Cina. «La Regione - afferma l'assessora Manuela Lanzarin - tramite la direzione Prevenzione e le altre strutture, sta seguendo con grande attenzione tutte le evoluzioni del contagio, in modo da dare una risposta a qualsiasi eventualità possa coinvolgere anche i cittadini veneti.
In queste ore stiamo attivando una task force regionale con l’apporto di tutte le strutture sanitarie, in particolare le unità di Malattie infettive, i laboratori di Microbiologia ed i dipartimenti di Prevenzione, assieme agli altri attori interessati come i medici di Medicina Generale e altri professionisti operanti sul territorio. L’obiettivo è dare le risposte più corrette ed efficienti nell’eventualità si dovessero presentare casi sospetti. In tale evenienza abbiamo già anche individuato il centro regionale di riferimento nell’ospedale di Padova. Oltre che per eventuali situazioni gravi, quest’ultimo sarà l'indirizzo in Veneto per il numero verde 1500, attivato dal Ministero della Salute».

SCADE VENERDÌ 31 GENNAIO IL CONCORSO NARRATIVO MESTRE 2020, ORGANIZZATO DA "IL CIRCOLO VENETO", A TEMA "LE MIE STRADE"

Il Circolo Veneto bandisce la prima edizione del premio letterario Mestre 2020 di narrativa, dedicato alla formula del racconto breve, con lo scopo di promuovere e valorizzare autori meritevoli, segnalandoli all'attenzione dei lettori.Il concorso è riservato a cittadini italiani e stranieri, e la premiazione è stata fissata per il mese di giugno. "Le mie strade" è il tema scelto, con evidente duplice lettura: le strade fisiche, quelle della città; le strade introspettive, dell'essere umano. Il concorso si articola in due sezioni, una riservata ai giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni, la seconda a coloro che hanno compiuto i 25 anni e oltre.
Le opere dovranno essere inviate alla segreteria del Premio entro venerdì 31 gennaio: seguirà una prima selezione da parte di un comitato di lettura, che prenderà visione degli iscritti in forma anonima. Infine dieci racconti per ciascuna delle due sezioni saranno valutati da una giuria che provvederà a proclamare i tre vincitori per ogni categoria. I venti racconti segnalati dal comitato di lettura verranno pubblicati in un'antologia. Per informazioni ulteriori e per iscriversi è possibile consultare questo link.

venerdì 24 gennaio 2020

DEPOSITO DI GNL A MARGHERA, IL 4 FEBBRAIO LA COMMISSIONE DI SALVAGUARDIA VALUTERÀ I 14 RILIEVI MOSSI DALLA V.I.A. PER L'APPROVAZIONE

Si avvicina il momento della verità per il deposito di gnl, gas naturale liquefatto, previsto a Porto Marghera da parte della società Venice lNG. Il progetto, presentato due anni fa e finanziato dall'Unione Europea per circa 100 milioni (in quanto gli Stati devono assicurare impianti di rifornimento nei porti alle navi in transito), è ora all'esame della commissione di Salvaguardia nella seduta del prossimo 4 febbraio: nonostante l'impianto cadrebbe esternamente rispetto alla conterminazione lagunare, limite sancito dalla Legge Speciale per Venezia, il carico e lo scarico delle navi avverrebbe per via acquea, lungo il canale che da Malamocco conduce a Marghera.
La commissione di Salvaguardia dovrà considerare le 14 prescrizioni richieste dalla commissione che ha valutato l'impatto ambientale nel 2019, approvando il progetto: tra esse, l'impatto sulle falde e la qualità delle acque, le garanzie dal "rischio Seveso" per prevenire incidenti industriali, la sicurezza della navigazione, le emissioni e i rumori. Si tratta comunque di terreni già bonificati, come rileva uno studio di 263 pagine della società specializzata RINA di Genova.
Anche l'Autorità Portuale di Sistema per l'Adriatico settentrionale aveva dato il suo benestare all'operazione, dal momento che il gnl è ritenuto un carburante "green" che inquina meno del petrolio e del diesel. Vale notare come per il deposito di gpl in ultimazione in Val da Rio a Chioggia non era stata chiesta né ottenuta la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) nonostante esso sia costruito ai margini della laguna, e che Chioggia non ha la vocazione industriale e petrolifera con cui è stata costruita Porto Marghera.

mercoledì 22 gennaio 2020

PRONTA LA NUOVA APP DELL'ULSS 3 SERENISSIMA


Molti servizi digitali dell’Unità Sanitaria veneziana potranno essere eseguiti dallo smartphone, scaricati e installati direttamente, grazie all’app "ULSS 3 Serenissima", cui prima si accedeva solo dal computer di casa.

«Con l'applicazione si possono compiere direttamente, dal telefono, due tra le operazioni più importanti: la prenotazione di una prestazione al CUP e lo scarico dei propri referti», ha spiegato il direttore generale Giuseppe dal Ben. «Inoltre si possono ottenere le informazioni relative a presidi fondamentali, quali le farmacie, i medici di famiglia, la guardia medica, oltre agli ospedali e ai servizi di urgenza». L'applicazione, che si installa in un minuto, funziona con i sistemi Android e IOS. Le sezioni in cui si articola sono dieci, riconoscibili da un pulsante rosso ciascuna:
- emergenze
- ospedali
- ritiro dei referti
- farmacie
- defibrillatori
- prenotazioni al CUP
- guardia medica
- medici di famiglia
- prenotazioni - URP
- informazioni attraverso le news e il sito internet www.aulss3.veneto.it.

L’ app "ULSS 3 Serenissima" conduce direttamente l'utente al portale regionale dei medici di medicina generale, con il proprio servizio di geolocalizzazione. Attraverso il pulsante "Emergenze" si accede anche alle informazioni sull'affluenza nei Pronto Soccorso e al portale digitale HealthVenice.com, con informazioni in 7 lingue straniere relative alla rete dell'emergenza e della cura nella città di Venezia. «Rispetto al computer - ha spiegato il responsabile del sito dell'ULSS 3 Serenissima, Antonio Baccan - il telefono offre due opportunità: permette di 'telefonare' e contemporaneamente di muoversi verso la farmacia aperta, l’ambulatorio medico o il defibrillatore più vicino».

MANIFESTAZIONE DEI PORTUALI DOMANI DURANTE UN CONVEGNO A MARGHERA, NON ANCORA SCONGIURATE LE 72 ORE DI SCIOPERO

Non cessa lo stato di agitazione dei lavoratori del Porto di Venezia e di Chioggia. Domani, giovedì 23 gennaio, i portuali manifesteranno le proprie intenzioni nel corso del convegno all'Heritage Tower in via dell'Azoto a Marghera, relativo all'impatto economico e sociale del sistema portuale veneto. Le sigle sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti mantengono la previsione di 72 ore di sciopero, già dichiarate e per il momento sospese, nell'attesa che si concretizzino le dichiarazioni del Ministro per l'Ambiente Sergio Costa.
La mobilitazione dei portuali di Venezia e Chioggia riguarda la mancata manutenzione dei canali di navigazione, il tema connesso allo smaltimento dei fanghi previo protocollo, e le ripercussioni di questi aspetti sui traffici, sulla quantità e la qualità del lavoro. I sindacati non vogliono sentir parlare di un piano B rispetto alla perdita delle commesse da parte del consorzio cinese Ocean Alliance, anche se questo dovesse tradursi in un aumento delle attività di feederaggio ovvero operare con navi-container di dimensioni più ridotte.
I circa 20mila portuali impiegati vogliono restare nell'eccellenza, e si interrogano anche quanto alle agevolazioni che le Regioni confinanti concedono al trasporto ferroviario e ai servizi, fattori che rendono più difficile operare a Venezia e a Chioggia rispetto ad altre zone. Infine, CGIL, CISL e UIL chiedono sia fatta chiarezza quanto al rilascio delle concessioni dei terminal in scadenza, dal momento che risulta impossibile impegnarsi negli investimenti a breve durata.

martedì 21 gennaio 2020

DAL MINISTERO 7 MILIONI E MEZZO ALLE SCUOLE VENETE: ERIKA BALDIN (M5S), «L'ISTRUZIONE DIVENTI UNA PRIORITÀ ANCHE PER LA REGIONE»

Il Ministero per la Pubblica Istruzione ha stanziato oltre 7 milioni e mezzo per adeguare le scuole venete alle norme antincendio, all'interno di un complesso di spesa di 98 milioni per tutto il territorio nazionale. «È un altro risultato importante per la sicurezza dei ragazzi e del personale impegnato a scuola - dichiara la consigliera regionale Erika Baldin, vicecapogruppo del M5S - e ora dobbiamo sbloccare rapidamente le risorse che abbiamo a disposizione.
La scuola e la formazione devono essere un obiettivo primario della Regione, così come lo sono già per questo governo». Entro il 27 febbraio gli enti locali potranno presentare le proprie candidature, la cui selezione avverrà sulla base di specifici criteri.

sabato 18 gennaio 2020

ULSS 3 SERENISSIMA, I DATI DEL 118: CENTOMILA CHIAMATE L'ANNO SCORSO, CHIOGGIA LA PIÙ VELOCE NEI TEMPI DI REAZIONE

Sono state le cifre le protagoniste della conferenza che ieri il direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima, Giuseppe dal Ben, ha tenuto a Mestre per illustrare la nuova dotazione del servizio sanitario 118 e delle ambulanze. Il vertice ha snocciolato i dati relativi al primo soccorso: poco meno di centomila le chiamate al 118 lo scorso anno per quanto riguarda l'area coperta dall'ULSS 3. Le missioni di soccorso primario partite dagli ospedali dei vari distretti sono state quasi 60mila, così ripartite: il 42% a Venezia e terraferma, il 18% tra Mirano e Dolo, il 7% da Chioggia con 5100 missioni.
Per quanto riguarda la velocità media degli interventi, Chioggia primeggia con 14 minuti a fronte dei 18 nelle altre zone dell'ULSS 3, in linea con le previsioni indicate dalla Regione. Infine sono state messe in strada 5 ambulanze in più rispetto al 2018, e anche due idroambulanze; nel 2020 altri sette mezzi e un'auto medica si aggiungeranno al parco. Le ambulanze dell'ULSS 3 contengono strumenti di soccorso avanzato, ventilatori polmonari, monitor multiparametrici e defibrillatori.

IL TASER IN DOTAZIONE ALLE FORZE DI POLIZIA, PRIMO ATTO DEL GOVERNO. IL SINDACATO FSP VENETO: «IL REGOLAMENTO NON SIA TRAPPOLA»

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il regolamento che disciplina l'impiego del taser, il quale sarà fornito in dotazione alle forze di polizia. Soddisfazione ma anche un'avvertenza arriva dal sindacato FSP della Polizia di Stato, il cui segretario veneto Mauro Armelao ha rilasciato una nota: «Il taser è finalizzato alla salvaguardia della vita e a rendere molti interventi più sicuri per tutti. Troppi anni e troppi drammi sono trascorsi prima che si arrivasse a questo eppure, purtroppo, nella Polizia di Stato è prevista l’assegnazione di sole 1600 pistole elettriche e oltretutto non in tempi brevi, perché fra la distribuzione e la formazione nel migliore dei casi dovrà trascorrere un anno prima del reale utilizzo».
Il sindacato FSP chiedeva questo strumento da lungo tempo, assieme a protocolli uniformi per tutti i Corpi «e che non si traducano in un’ulteriore esposizione a rischi per gli operatori. Ma su questo fronte - continua Armelao - possiamo solo esprimere forti critiche rispetto a un regolamento di utilizzo che a livello nazionale avevamo chiesto di modificare, perché per come lo conosciamo rischia di tradursi nell’ennesima trappola per l’operatore. Sono infatti previsti parametri di utilizzo con tutta evidenza pensati da chi non tiene conto in modo prioritario del punto di vista di chi presta servizio in strada».
Sostiene infatti il segretario regionale: «Sono richieste valutazioni e conoscenze che in alcun caso si può pretendere da chi appartiene a un "ruolo esecutivo", come ancora ci si ostina a definire donne e uomini che rischiano la vita e in una frazione di secondo compiono scelte che possono avere conseguenze civili, penali e amministrative enormi, pur senza un trattamento economico commisurato né, evidentemente, il dovuto rispetto della loro dignità professionale. Sarebbe ora che ciascuno si assumesse le proprie responsabilità, senza ipocrisie e le solite mezze misure usate nel goffo tentativo di fare tutti contenti, scaricando però sull’ultimo anello della catena di comando ogni implicazione legata all’espletamento del più delicato dei lavori».
Proprio a Chioggia - rileva il sindacato di polizia - in ben tre occasioni nell'ultimo periodo il taser avrebbe scongiurato feriti tra le forze dell’ordine: da ultimo l’episodio dello scorso lunedì in calle San Nicolò, con un soggetto (il 45enne Marco Nordio) che voleva far saltare in aria l’appartamento, e prima ancora con Stefano Fabris che aveva distrutto l’appartamento di calle Piva, quindi durante un intervento a Sottomarina nel quale erano rimasti feriti diversi agenti. A proposito di Nordio, le sue condizioni di salute psichiatrica non consentono ancora alla magistratura un interrogatorio con tutti i crismi: l'autorità giudiziaria per ora si è limitata a convalidare l'arresto.

venerdì 17 gennaio 2020

SABATO ALL'ATENEO VENETO LA PREMIAZIONE DEI MIGLIORI STUDENTI DI MUSICA DIPLOMATI ALL'ACCADEMIA VERDI

Centoventi musicisti in erba, una cerimonia dal sapore londinese e un concerto d’élite. Sta dentro questi elementi la Trinity Award Cerimony: l’evento avrà luogo sabato 18 gennaio all’aula magna dell’Ateneo Veneto, in campo San Fantin a Venezia, e si tratta della cerimonia di consegna di attestati e diplomi rilasciati dal Trinity College di Londra dall’ente certificatore veneziano, l’Accademia musicale Giuseppe Verdi. Durante la cerimonia si esibiranno alcuni degli studenti che hanno sostenuto l’esame per i “grade” più alti o il diploma: la manifestazione inizia alle ore 16 ed è aperto al pubblico.
L’accademia musicale Giuseppe Verdi di Venezia, da tre anni centro d’esame, vanta un numero sempre crescente di studenti che iniziano questo percorso di attestazione dei loro studi musicali: alla cerimonia di quest’anno verranno infatti consegnati ben 120 attestati, un piccolo record. Nel luglio scorso uno dei risultati di cui all'istituto vanno più orgogliosi, quando due degli studenti preparati dall’Accademia sono stati premiati con il London Exibition Award, prestigioso riconoscimento dato ai migliori candidati che si sono distinti con il loro esame nel mondo: sono Massimo Caggiula e Chiara Delaini. Inoltre, da poco un’altra studentessa, Veronica Palmarin, è diventata testimonial dell’importanza delle certificazioni per i ragazzi italiani.

giovedì 16 gennaio 2020

RITROVATO ORDIGNO BELLICO A MARGHERA, MARTEDÌ VERRÀ COMUNICATA LA DATA DEL DISINNESCO

Mercoledì a Marghera è stato rinvenuto un ordigno della Seconda Guerra Mondiale. La bomba, del peso di 200 kg, è stata ritrovata in via Ferraris durante alcuni scavi industriali: dopo il sopralluogo di ieri per la messa in sicurezza della zona, in Prefettura sono state pianificate le operazioni di disinnesco, rimuovendo le spolette nel più breve tempo possibile. Intanto il luogo è vietato all'accesso: martedì 21 si conoscerà il giorno in cui l'arma verrà fatta brillare.

NEL COMUNE DI VENEZIA IL CONSUMO DEL SUOLO SARÀ RIDOTTO DEL 50%, LO IMPORRÀ UN VOTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

La giunta comunale di Venezia ha dato il via libera martedì ad una delibera per approvare definitivamente la variante adottata dall’assemblea di Ca’ Farsetti lo scorso 26 settembre e che non ha visto pervenire osservazioni. «Dopo il voto in consiglio comunale – commenta l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin - verrà sancita definitivamente la quantità massima di suolo utilizzabile assegnata dalla Regione e gli ambiti di urbanizzazione consolidata». Nello specifico, continua l’assessore, viene recepito (così come stabilito dal Decreto del direttore della Pianificazione territoriale della Regione) che la quantità massima di suolo utilizzabile assegnata al Comune di Venezia non sarà più di 518,03 ettari, come previsto dal vigente Piano di Assetto del Territorio, ma di 258,28 ettari, ovvero una riduzione di circa il 50%.
Già all’interno del Piano degli Interventi, presentato al consiglio comunale il 15 giugno 2016, stava scritto che "le trasformazioni urbanistiche da programmare devono favorire principalmente azioni di recupero e rigenerazione dei tessuti urbani degradati nonché di densificazione edilizia nella città già costruita, in attuazione della politica di contenimento del consumo di suolo, sempre con l’obiettivo della sostenibilità economica e della creazione di nuovi posti di lavoro".

mercoledì 15 gennaio 2020

IERI LA MOVIMENTAZIONE DELLE PARATOIE DEL MOSE ALLA BOCCA DI PORTO DEL LIDO, PROSSIMI TEST IL 21 E 22 GENNAIO A CHIOGGIA

Ha avuto luogo ieri, alle bocche di porto del Lido di Venezia, la prova generale delle 20 paratoie che compongono il Mose, sollevate nella mattinata da San Nicolò. Il sistema ha funzionato e ora si attendono i rilievi dei tecnici riguardo i risultati ottenuti: è da considerare che la prova è stata effettuata a mare calmo, come in precedenza accaduto alla bocca di porto di Chioggia e a quella di Malamocco.
Fra una settimana, ovvero martedì 21 e mercoledì 22, nuovi test a Chioggia, mentre nei prossimi mesi -sempre iniziando dalla laguna sud- avverranno le prove con il mare mosso o agitato, quelle ovviamente più utili. Nonostante l'ottimismo della ministra De Micheli e dell'assessore regionale Marcato, probabilmente non sarà possibile far partire il sistema in caso di emergenza entro l'estate, dal momento che oltre a una governance definita ci sono ancora carenze di personale e di compressori necessari ad attutire il backlash delle paratoie.

venerdì 10 gennaio 2020

VERITAS: "PROTEGGERE DAL GELO I CONTATORI DELL'ACQUA"

Nei giorni di freddo intenso, Veritas suggerisce di proteggere i contatori dell’acqua situati, soprattutto a Venezia, all’esterno o in luoghi non riparati. Ogni cliente infatti, in base a quanto previsto dal regolamento per la fornitura di acqua potabile, è responsabile della buona conservazione e manutenzione degli impianti interni. La rottura dei contatori a causa del gelo comporta quindi un addebito per la loro sostituzione. Inoltre, i danni che possono verificarsi sono spesso più ingenti perché gelano anche le tubazioni. Per evitare dunque che il contatore venga danneggiato dal ghiaccio, Veritas suggerisce di coprirlo con stracci o con materiali isolanti.
Se il tubo che dal contatore porta l’acqua fin dentro casa si trova all’aperto, è importante che anche questo tratto di tubazione venga protetto con stracci o materiale termoisolante. Anche in questa zona, infatti, potrebbe formarsi ghiaccio per poi risalire fino al contatore, danneggiandolo. In caso di temperatura costantemente e abbondantemente sotto lo zero, quindi soltanto nelle giornate più fredde, sarebbe opportuno anche lasciar correre dal rubinetto un filo d’acqua per impedire la formazione di ghiaccio. Questo limitatamente alle ore notturne, in modo da evitare sprechi di acqua. Se il contatore fosse danneggiato dal gelo, i cittadini devono immediatamente avvisare il servizio guasti rete idrica (numero verde gratuito 800-896960), che interverrà prontamente.

mercoledì 8 gennaio 2020

IN AUMENTO I CASI DI INFLUENZA NELLA REGIONE VENETO, MA INFERIORI ALLA MEDIA NAZIONALE

Dal 30 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020 altri 13500 veneti sono stati colpiti dall’influenza, portando il totale dall’inizio del monitoraggio a 90900 persone colpite, pari a un’incidenza di 2,75 casi per mille residenti. Essi sono in aumento rispetto alla precedente rilevazione, ma ancora inferiori all’incidenza nazionale, attestata a 3,73 casi per mille: lo attesta il nuovo rapporto epidemiologico sull’influenza, elaborato dalla direzione prevenzione della Regione Veneto e diffuso oggi dall’assessora alla Sanità, Manuela Lanzarin.
L’andamento stagionale, che gli esperti reputano simile a quello degli anni scorsi, indica -anche in questo caso come in ogni stagione- nei bambini da 0 a 4 anni la fascia di età più colpita, con un’incidenza di 4,93 casi ogni mille abitanti. Seguono gli adulti tra 15 e 64 anni (2,84 per mille); i ragazzi tra 5 e 14 anni (2,49); gli ultrasessantacinquenni con 2,07 casi ogni mille.
Il monitoraggio segnala la comparsa, per la prima volta quest’anno, di due casi di complicanze: una sindrome da distress acuto e una grave insufficienza respiratoria acuta), una all’ULSS 3 Serenissima e una all’ULSS 2 Marca Trevigiana.
«I nostri esperti – dice l’assessora Lanzarin – prevedono che il picco stagionale possa arrivare verso la fine del mese. C’è quindi ancora tempo per vaccinarsi, ed è un appello che rivolgo a tutti i cittadini, ed in particolare alle categorie a rischio. L’intera rete di sanità pubblica rimane attiva e a disposizione».

martedì 7 gennaio 2020

ENTRO SEI MESI LE PARATOIE DEL MOSE POSSONO GIÀ ESSERE APERTE IN CASO DI EMERGENZA, LO DICE LA REGIONE

Le paratoie del Mose potranno essere aperte prima della conclusione dei lavori in caso di emergenza. Lo ha dichiarato l'assessore regionale Roberto Marcato a margine di una riunione tenutasi ieri a Venezia con la commissaria del Mose Elisabetta Spitz, la provveditrice alle opere pubbliche Cinzia Zincone, i commissari del Consorzio Venezia Nuova Fiengo e Ossola, le autorità locali e portuali veneziane, la Capitaneria di Porto e i Vigili del Fuoco. Erano presenti anche i sindaci della gronda e rappresentanti del Ministero per i Beni Culturali e della Soprintendenza al Paesaggio.
Marcato stima in sei mesi il tempo necessario per allestire l'apertura delle paratoie nei casi di emergenza: entro dieci giorni la commissaria Spitz sarà convocata dalla Prefettura per valutare il piano programmatico dei lavori di qui al 2021, termine ultimo per la consegna dell'intero apparato. La Regione fra l'altro si smarca dall'ipotesi di una sua gestione diretta del Mose: «Vista la complessità delle questioni commissariali e la mancata chiarezza dei ruoli - prosegue Marcato - appare ancora più evidente che questa è un’opera dello Stato e che dovrà essere lo Stato a gestirla».
Intanto non pochi tecnici mettono in guardia dai rischi della possibile apertura del Mose in una sola delle tre bocche di porto, come previsto per la prova del 14 gennaio al Lido: il livello dell'acqua nelle due bocche rimanenti è destinato a crescere e potrebbe creare scompensi non facilmente smaltibili. Per quanto riguarda infine il protocollo fanghi, resta in sospeso la firma al Ministero per l'Ambiente, in quanto manca ancora il parere dell'ISPRA.

PM 10, VENEZIA SUPERA LA SOGLIA: È ALLERTA ARANCIO. ENTRO I LIVELLI DI GUARDIA CHIOGGIA, RIVIERA DEL BRENTA, PIOVE DI SACCO E ADRIA

L’osservatorio regionale della qualità dell’aria in seno all'Arpav ha emesso oggi un comunicato sull’avvenuto raggiungimento del livello 1 (arancione), che si attua con quattro giorni consecutivi di superamento del valore limite consentito per il PM10 di 50 microgrammi per metro cubo. Pertanto nel Comune di Venezia -così come a Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo- da oggi martedì 7 gennaio, e fino a nuova comunicazione, entreranno in vigore le misure di limite alla circolazione veicolare previste per il contenimento degli inquinanti atmosferici.
Nello specifico il livello arancione vieta la circolazione per tutti i giorni della settimana, compresi quindi anche sabato e domenica, dalle ore 8.30 alle 18.30 di ciclomotori e motocicli Euro 0 a due tempi, di autovetture ad uso proprio alimentate a benzina Euro 0 e 1 e diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4 e dei veicoli commerciali N1, N2, N3 alimentati a diesel Euro 1, 2 e 3. Per quanto riguarda l’utilizzo degli impianti termici e delle combustioni, in questi giorni sarà vietato utilizzare impianti termici a biomassa di classe inferiore a 3 stelle e sarà vietato effettuare combustioni all’aperto.
Altre aree nella provincia, come ad esempio Chioggia e Mirano, ma anche Adria nel Polesine e Piove di Sacco nel Padovano, sono segnalati con allerta 0 (verde) e quindi non passibili di provvedimento immediato. Una delle ragioni dell'impennata del PM10 sta nei tanti fuochi che nelle scorse ore hanno animato la campagna veneta secondo tradizione: proprio in previsione di queste celebrazioni, alcuni Comuni avevano vietato l'accensione dei fuochi.
Così è accaduto per esempio a Cavanella d'Adige, all'estremo confine meridionale della provincia, dove le vellità di rispettare la tradizione si sono scontrate col divieto, per esaurirsi nell'accensione di qualche fumogeno. A Carnevale intanto, nel giorno di martedì grasso, sarà bruciato "el pupoloto" all'oratorio salesiano Don Bosco nella città della laguna sud.

venerdì 3 gennaio 2020

IN AUMENTO GLI OGGETTI PERICOLOSI CONFERITI TRA I RIFIUTI, LE AVVERTENZE DI VERITAS

Un'indagine di Veritas sul campo ha appurato che è in aumento il numero di oggetti pericolosi perché taglienti o infiammabili, conferiti tra i rifiuti. È il caso, ad esempio, di pile, batterie e accumulatori al litio che spesso finiscono nel rifiuto secco o nel vetro plastica e lattine, ma che invece devono essere conferiti negli appositi contenitori collocati presso i rivenditori, portati all'Ecocentro o consegnati agli operatori degli Ecomobili dove il servizio è attivo. Oppure le siringhe e gli oggetti taglienti che, se gettati tra i rifiuti senza protezione, rischiano di ferire i netturbini (soprattutto dove la raccolta è porta a porta) e gli operatori degli impianti di trattamento e separazione. L’ago delle siringhe usate, infatti, deve essere sempre protetto con il cappuccio prima del conferimento nel rifiuto secco residuo.
Le lame dei coltelli e ogni altro oggetto tagliente, bicchieri e specchi rotti, prima di essere gettati nel rifiuto secco residuo, devono essere avvolti in carta di giornale o altro materiale protettivo. Infine, i razzi di segnalazioni e gli articoli pirotecnici ed esplodenti: non devono mai essere abbandonati, conferiti tra i rifiuti o portati agli Ecocentro o agli Ecomobili. Sono materiali che possono esplodere o incendiarsi, ferendo i netturbini e le persone che maneggiano e trattano i rifiuti, e di danneggiare gli impianti. L’articolo 4 del decreto del ministero dell’Ambiente 101/2016 obbliga i venditori di articoli pirotecnici, compresi i razzi marittimi, a ritirare gratuitamente i materiali scaduti o inutilizzati. Per evitare dunque danni alle persone e allungamento dei tempi di trattamento dei rifiuti (con inevitabili aumenti dei costi, quindi con ripercussioni nelle bollette), Veritas invita i cittadini a conferire in maniera corretta anche questi materiali.