domenica 30 settembre 2018

SCHIANTO IN LAGUNA VENERDÌ SERA, COINVOLTO IL BARCHINO DI DUE CHIOGGIOTTI: MODESTE CONSEGUENZE

Due chioggiotti sono rimasti coinvolti venerdì sera attorno alle ore 22 in uno scontro fra barchini nel canale San Leonardo, alle bocche di porto di Malamocco. Il loro natante ha avuto una collisione con quello di un veneziano di 43 anni, che è rimasto illeso: nell’urto, un 48enne di Chioggia è stato sbalzato in acqua, mentre il passeggero di 43 -sempre clodiense– ha subìto un colpo alla testa, medicato poi in osservazione all’ospedale Civile di Venezia, da cui è stato prontamente dimesso. Ancora ignote le cause, probabilmente la velocità degli scafi era sostenuta e rimane il dubbio che le luci di posizione non fossero tutte accese. In loco sono intervenute le motovedette della Capitaneria di Porto di Venezia, i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Entrambi i barchini sono stati posti sotto sequestro e affidati al cantiere per le riparazioni, dopo i danni ricevuti. Purtroppo sia in laguna aperta che nei canali della città e dentro il Lusenzo non sono infrequenti gli episodi di barchini, spesso condotti da giovani e giovanissimi, dotati di motori ad alta velocità che corrono in spregio alle regole di buona condotta nautica e al rispetto delle altre imbarcazioni presenti, provocando moto ondoso e difficoltà a chi si trova lungo la stessa rotta o sulle rive.

giovedì 20 settembre 2018

ACTV CERCA NUOVI AUTISTI DI LINEA PER LE CORSE URBANE NELLA TERRAFERMA VENEZIANA. BANDO FINO AL 19 OTTOBRE

Nuove possibilità occupazionali si aprono all’Actv, l’Azienda Consorzio Trasporti Venezia, che cerca personale da inserire nell’organico degli autisti di linea urbana per il territorio comunale del capoluogo, da assumere full time o part time misto, con contratto stagionale o a tempo determinato della durata di 12 mesi. Il bando per accedere alle selezioni scade il 19 ottobre prossimo. Tra i requisiti la licenza media, la conoscenza dell’italiano parlato e scritto e della lingua inglese in maniera sufficiente, la conoscenza basic dei sistemi informatici, la patente di guida di tipo D o D/E e il CQC per il trasporto di persone.

mercoledì 19 settembre 2018

WEST NILE, EMESSO NONO BOLLETTINO: IN DIMINUZIONE L'INTENSITA' DEL FENOMENO

La Direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto ha diffuso oggi il nono bollettino di Sorveglianza sulle Arbovirosi, che contiene uno specifico focus-West Nile. I casi di febbre del Nilo ufficialmente confermati sono stati complessivamente 189 rispetto ai 174 del rilevamento dell’altra settimana (15 in più, esattamente come nella scorsa settimana rispetto a quella precedente). Di questi, 131 sono casi con sintomatologia leggera, 58 sono quelli nella più grave forma neuroinvasiva. Dall’inizio del fenomeno, i decessi sono 13.
I tecnici della Regione hanno anche stimato i casi probabili ma non ancora confermati, che sono 97, ai quali si aggiungono 32 casi riferibili a infezioni asintomatiche, donatori di sangue, o situazioni ancora non classificabili.

Lo rende noto l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, che segue costantemente l’evolversi dei contagi in contatto con i tecnici regionali.
“Rileviamo una diminuzione dell’intensità dell’infezione nell’uomo - dichiara Coletto - confermata anche da una diminuzione della circolazione virale nelle zanzare riportata dalla nostra rete di sorveglianza entomologica con l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Il Piano regionale di disinfestazione straordinaria predisposto in supporto ai Comuni ed in risposta a questa stagione eccezionale di circolazione virale è a pieno regime”.

Proseguono infatti a ritmo serrato gli interventi previsti dal Piano Regionale di disinfestazione straordinaria con la pianificazione e l’attuazione dei trattamenti già in più dell’80% dei Comuni individuati nelle province più colpite di Padova, Rovigo e Verona. Sotto il coordinamento della Regione e di Aziende ULSS per le prossime settimane proseguiranno inoltre le attività anche nei territori dei Comuni in cui è stata registrata circolazione del virus nell’uomo nelle province di Treviso, Venezia e Vicenza.

“L’impegno della Regione a tutela della salute dei cittadini, al fianco dei Comuni e dei nostri operatori non si ferma però qui – prosegue Coletto – perché dopo aver stanziato un impegno straordinario a supporto dei territori, è ora prossima la convocazione di un tavolo istituzionale con tutti gli attori coinvolti. Ascolteremo le criticità che sono emerse negli ultimi dieci anni di applicazione delle direttive regionali, chiariremo – ancora una volta – i livelli di responsabilità nella gestione delle operazioni di disinfestazione, ma soprattutto troveremo assieme delle soluzioni.”

Per affrontare con soluzioni efficaci la diffusione del virus ed il controllo delle zanzare e per implementare le migliori pratiche a livello internazionale, la Regione organizza a Venezia il prossimo 6 novembre un convegno con relatori ed esperti internazionali e nazionali sul tema. Il convegno, a cui è prevista la partecipazione del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e di altre Regioni italiane ed europee, sarà anche l’occasione per fare il punto sulla stagione di West-Nile che ha investito buona parte dell’Europa.

SCREENING, NUOVA SEDE A FAVARO VENETO

 “Screening” contro i tumori femminili: l’Ulss 3 Serenissima rilancia l’appello e apre un altro ambulatorio in terraferma, a Favaro Veneto, dove saranno effettuati gli esami di prevenzione – gli “screening”, appunto – contro il tumore del collo dell’utero. 

“Anche la lotta al tumore del collo dell’utero – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – passa attraverso lo ‘screening’, e non sottolineiamo mai abbastanza l’importanza di questi esami preventivi, che sottopongono la popolazione ad un setaccio, e individuano coloro che sono più esposti al rischio. Nel caso specifico del tumore del collo dell’utero, attraverso il programma di ‘screening’ le Aziende sanitarie propongono alle donne due esami efficacissimi, il Pap-Test e il test ‘HPV-DNA’. Individuare chi è a rischio significa prevenire il male; e intervenire per tempo nei casi acclarati significa curare prima e meglio”.  

In quest’ottica, l’Ulss 3 Serenissima potenza i propri servizi: dal settembre, per favorire una maggiore partecipazione delle donne dai 25 ai 64 anni, è aperto un “punto screening” in Terraferma, a Favaro Veneto, nella sede del Distretto in via della Soia. Il nuovo punto si aggiunge a quelli già attivi alla Cipressina, a Marghera, a Marcon, a Quarto d’Altino: “Il nuovo ambulatorio screening – spiega la dottoressa Maria Cristina Mambelli, che guida l’unità ‘Infanzia, Adolescenza e Famiglia’ dell’Ulss 3 Serenissima – apre in questa sede, presso il Consultorio familiare, grazie alla collaborazione tra la nostra unità e il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Si propone quindi alla popolazione di Terraferma in una sede recente e accogliente, facilmente raggiungibile, arricchendola di una proposta nuova e rendendola ancora più identificabile come ‘luogo della salute’ sul territorio”.

Il punto screening opererà nelle giornate di martedì e mercoledì pomeriggio, dalle 14.00 alle 17.00. Secondo il protocollo della Regione Veneto, anche in questa sede le donne di età 25-29 anni vengono sottoposte a Pap-Test tradizionale, mentre alle donne nella fascia 30-64 anni viene praticato il test HPV-DNA, recentemente introdotto e particolarmente efficace.

Gli esami effettuati nel nuovo ambulatorio, come tutti quelli nei percorsi di “screening”, sono completamente gratuiti. Per informazioni: tel. 041.2607120/2608481 (lun. – giov. ore 9.00-12.30; merc. anche ore 14.30- 16.30) e screening.prev@aulss3.veneto.it.

lunedì 17 settembre 2018

TREDICENNE SI INTRODUCE PER GIOCO NEI CANTIERI BOSCOLO BIELO E PERDE LA VITA MANOVRANDO UN MULETTO

Tragedia nel tardo pomeriggio di ieri nel deposito edile Boscolo Bielo lungo il canale della Scomenzera a Santa Marta, la zona più occidentale di Venezia. Un tredicenne residente nel centro storico del capoluogo lagunare è riuscito a introdursi nel cantiere assieme a un amico, sempre minorenne, ed è morto schiacciato da un muletto che aveva cominciato ad azionare per gioco: l’adolescente, a nome Cristiano Lucchini, non ha avuto scampo poco dopo le ore 18, e il ragazzo che era con lui ha dato l’allarme, ma per i vigili del fuoco e i sanitari del 118 non c’era più niente da fare. L’impresa naturalmente era chiusa, essendo domenica, ma i due sono riusciti a penetrare scavalcando o attraverso un forzatura tra le recinzioni metalliche, prima della fatale manovra azzardata. Il superstite, maggiore per età, ha raccontato alle forze dell’ordine non essere la prima volta che accedevano ai cantieri. Dal canto suo Ivano Bielo, che aveva trascorso il pomeriggio al seguito della sua Clodiense, è stato avvisato dalle forze dell’ordine della tragedia: «In trent’anni di attività non è mai entrato alcun intruso», ha precisato l’imprenditore di Sottomarina, recatosi immediatamente nel luogo. «Non riesco a capacitarmi che qualcuno abbia perso la vita là dentro per una bravata. Non c’è niente da rubare, solo materiali poveri e pesanti».

sabato 15 settembre 2018

GIOCO D'AZZARDO, DATI 2017: IN VENETO SPESI PIU' DI 6 MILIARDI

Lo scorso anno i veneti hanno speso in giochi e scommesse oltre 6 miliardi di euro, per la precisione 6 miliardi e 106 milioni. E’ come se ogni residente, neonati e centenari compresi, avesse giocato 1245 euro a testa. A certificare i volumi delle giocate in Veneto sono le anteprime del ‘Libro blu’ dell’Agenzia nazionale delle Dogane e dei Monopoli.

Nel 2017 i veneti hanno speso in giochi e scommesse 276 milioni in più del 2015. In tutta Italia la spesa per l’azzardo è stata di 101,85 miliardi di euro, lievitata del 142 % in dieci anni.
Tanto per avere un idea sul volume delle giocate in Veneto, nel solo 2017, gli incassi dell’industria del gioco - tra videolottery e sale-bingo, agenzie di scommesse, lotto, Gratta&vinci e Winforlife - superano il costo complessivo per la realizzazione del Mose.
La "parte del leone" la fanno le slot e le videolottery, posizionate nei bar, ristoranti, esercizi pubblici di ogni tipo: lo scorso anno le circa 40 mila "macchinette" disseminate in Veneto hanno inghiottito 4,7 miliardi di euro, pari al 77 per cento delle scommesse complessive nel territorio regionale.

“I dati dell’agenzia del Monopolio evidenziano un continuo incremento dei volumi del gioco d’azzardo – segnala l’assessore regionale alle politiche sociali, Manuela Lanzarin – Il Veneto risulta essere la quinta regione in Italia, dopo Lombardia, Lazio, Campania ed Emilia Romagna. Ma schizza al terzo posto per cifre giocate alle cosiddette "macchinette", Awp (più semplici e a basse giocate) e Vlt (di nuova generazione e con possibilità di vincite più lucrose), preceduto solo dalle più popolose Lombardia e Lazio. Senza rendersene conto, i giocatori abituali si sottopongono ad una sorta di prelievo forzoso, di cui beneficiano l’erario (per il 12 per cento, pari in Veneto a 765 milioni di gettito nel 2017), la filiera dell’industria del gioco (che ha guadagnato circa l’11 per cento del volume delle scommesse in Veneto) e la "dea bendata", che redistribuisce il monte-premi secondo le "regole" dell’azzardo, per cui è il banco a vincere sempre”.

Disaggregati per provincia, i volumi delle giocate relativi a Awp e Vdl denotano una netta propensione per le "macchinette" degli abitanti del Polesine che lo scorso anno hanno scommesso 1470 euro a testa, seguiti dai veneziani (1051 euro a testa, compresi
neonati e centenari), dai veronesi con 1114 euro a persona e dagli abitanti della Marca (900 euro a testa). Meno dipendenti dalle "macchinette" risultano essere i padovani, con scommesse di 792 euro pro capite, e i bellunesi con 779 euro a testa.


“Sono numeri allarmanti, perché slot e videolottery sono dispositivi elettronici che favoriscono un utilizzo compulsivo, isolano i giocatori e creano una vera e propria dipendenza patologica – prosegue l’assessore – Nel 2016 i giocatori problematici in Veneto risultavano essere 32.500 e i potenziali ‘malati di gioco patologico’ sono stimati tra i 3200 e i 3700. Ma solo la metà di questi si rivolge ai servizi pubblici per chiedere un aiuto a uscire dalla spirale della ludopatia, ormai riconosciuta come vera e propria patologia da prevenire e curare”.

La Giunta regionale del Veneto ha varato lo scorso anno un piano regionale di prevenzione e contrasto in collaborazione con le Ulss, i Serd e le associazioni del territorio, stanziando 5,3 milioni di euro (di cui circa 4 provenienti dal Fondo nazionale di contrasto al gioco patologico) per sostenere campagne di sensibilizzazione, la formazione degli operatori, interventi di cura ed esperienze di mutuo-auto-aiuto. E in questi giorni ha approvato un disegno di legge, inviato al Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva, per sostenere l’iniziativa degli enti territoriali, dei servizi sociosanitari e delle agenzie educative negli interventi di prevenzione e contrasto.

"I 15 articoli della legge-quadro proposta dalla Giunta – riassume l’assessore Lanzarin, prima proponente del testo – prevedono distanze minime dei punti gioco dai luoghi di aggregazione sociale (300 metri nei comuni più piccoli, 500 in quelli con oltre 5 mila abitanti), stop alle aperture ininterrotte delle sale gioco e niente pubblicità di vincite, obbligo di vetrine trasparenti per le sale e le agenzie di scommesse, Irap maggiorata dello 0,92 per cento per gli esercenti che ospitano slot e apparecchiature da gioco. In materia urbanistica e di regolamentazione amministrativa il disegno di legge rimanda ai Comuni, che possono individuare criteri per la dislocazione territoriale dei
punti gioco e prevedere incentivi e forme premiali per gli esercenti che disinstallano macchinette, slot machines e apparecchiature varie da gioco. Le sanzioni previste per violazioni o mancata osservanza della legge potranno arrivare a 6 mila euro."

“Mi auguro che il testo sia approvato presto dal Consiglio – conclude l’assessore – perché gli enti territoriali hanno bisogno di un riferimento legislativo certo, per imporre distanze minime e misure preventive e affrontare le incertezze dell’attuale quadro normativo. Il dovere dell’istituzione pubblica è tutelare la salute dei propri cittadini”.



Il LIBRO BLU del Monopolio di Stato riepiloga dati del gioco relativi al 2016 (è prossima la
pubblicazione dei dati del 2017). I dati relativi al Veneto sono consultabili alle pagine 75-87
https://www.adm.gov.it/portale/documents/20182/536133/Finale.pdf/be930354-13d9-46b9-958b-69eb128a1869

mercoledì 12 settembre 2018

LA REGIONE SBLOCCA 25 MILIONI PER RISANAMENTO LAGUNA

Nell’ambito di una manovra con cui la giunta regionale ha sbloccato ulteriori finanziamenti per circa 73 milioni di euro complessivamente, di questi 25 milioni saranno destinati alla realizzazione di interventi nell’ambito della Legge Speciale per Venezia e della tutela del bacino scolante nella laguna. Si tratta di fondi che finora non era stato possibile utilizzare a causa dei vincoli imposti dalle norme di bilancio statali.

“Grazie alla manovra di sblocco dei fondi messa in atto dal vicepresidente Forcolin – sottolinea l’assessore regionale alla legge speciale per Venezia e alla riconversione del polo industriale di Marghera Roberto Marcato – sarà possibile dar corso o completare interventi di particolare valenza ambientale, oltre che concorrere alla sicurezza idraulica del territorio. Nel complesso sono lavori che vanno ad incidere sul disinquinamento delle acque ed sul risanamento della Laguna di Venezia e del suo Bacino Scolante. Proseguiremo anche la parte di nostra competenza dei marginamenti fondamentali per il rilancio di Porto Marghera, in attesa che il nuovo governo faccia finalmente la sua parte, differentemente da quello che non hanno fatto i precedenti".

Per sbloccare questi fondi, sul piano tecnico-contabile la giunta veneta ha proceduto alla loro
reiscrizione nel bilancio regionale per il corrente esercizio finanziario, mediante l’utilizzo della quota accantonata del risultato di amministrazione.

Gli interventi che saranno realizzati sono:
1) il completamento dei marginamenti del tratto prospiciente la Centrale ENEL a Porto Marghera per un importo di 15.800.000,00 euro (fondi a valere su trasferimenti del Ministero dell’ambiente), il soggetto attuatore sarà Veneto Acque SpA;

2) la conclusione degli interventi di bonifica ambientale del sito ex Nuova Esa a Marcon (Venezia) per un importo di 2.500.000,00 euro a cura di Veneto Acque SpA;

3) il completamento dell’impianto idrovoro sul canale Altipiano in comune di Codevigo (Padova), con benefici sia qualitativi per la laguna, sia di sicurezza per il territorio circostante, per un importo di 2.500.000,00 euro, il soggetto attuatore sarà il Consorzio di Bonifica Bacchiglione;

4) il completamento dell’estensione al Bacino Cavallino della circolazione di acqua dolce proveniente dal Bacino Ca’ Gamba per un importo di 1.200.000,00 euro, il soggetto attuatore sarà il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale;

5) il completamento della rete di fognatura a Malcontenta – Venezia per un importo di 1.674.568,88 euro, il soggetto attuatore sarà Veritas SpA;

6) il saldo finale di interventi di adeguamento delle fognature di Vigonza, Trebaseleghe e Cadoneghe (Padova) per un importo di 220.206,63 euro a cura di ETRA SpA;

7) la prosecuzione per il triennio 2019-2021 delle attività di monitoraggio ambientale nel Bacino Scolante ed in Laguna di Venezia, anche per il controllo di criticità emergenti (mercurio, PFAS, fitofarmaci, etc.) per un importo di 1.105.224,49 euro, a cura di ARPAV.

“Un ampio pacchetto di azioni – conclude Marcato - a cui corrispondono specifiche urgenze e aspettative e che, nel quadro delle politiche perseguite dall’Amministrazione regionale, intende indirizzare l’entroterra veneziano, Porto Marghera e l’area lagunare verso una ripresa all’insegna della sostenibilità ambientale e della riqualificazione territoriale”.

martedì 11 settembre 2018

NUOVE APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE NEL CARCERE DI SANTA MARIA MAGGIORE A VENEZIA

Esami radiologici più rapidi sui detenuti, senza extra costi per i trasferimenti all’Ospedale: sono ora possibili grazie all’installazione presso il Carcere di Santa Maria Maggiore di nuove strumentazioni di radiologia, collocate dall’Ulss 3 Serenissima grazie al finanziamento della Regione Veneto, e presentate oggi, presente l’Assessore alla Sanità, Luca Coletto.

Presupposti e predisposizione del progetto
La DGRV con cui Palazzo Balbi ha disposto l'acquisto di attrezzature sanitarie per gli Istituti Penitenziari del Veneto è della fine del 2015. Non appena definite le modalità operative di acquisizione delle attrezzature, l’Azienda sanitaria veneziana, in collaborazione con la Direzione delle due strutture penitenziarie, ha compiuto i passi necessari per adeguarsi alle indicazioni: “Si è svolto in questi mesi – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – il complesso percorso di sopralluoghi e di valutazione tecniche, che ha visto impegnate diverse figure e diverse Unità Operative della nostra Azienda sanitaria: l'Ingegneria Clinica, la Fisica Sanitaria, gli specialisti di Radiologia dell'Ospedale Civile di Venezia, il Dipartimento di Prevenzione, i tecnici del Servizio Manutenzione e i tecnici informatico”.

Installazione, collaudo, formazione
Il percorso, ora compiuto, ha portato all'installazione presso la Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore
-          di un apparecchio radiologico completo (a differenza degli altri Istituti del Veneto nei quali, dove serviva, è stato istallato un apparecchio "portatile")
-          di un ortopantomografo per radiografare l'arcate dentale.
La parte conclusiva dei lavori – anche i locali sono stati ristrutturati per la nuova funzione – si è svolta con l'intervento di sette diverse ditte e di tutti i servizi dell’Ulss 3 coinvolti nel processo, e grazie alla collaborazione con la Direttrice, la dottoressa Immacolata Mannarella, che ha messo a disposizione il personale per garantire che i lavori si svolgessero celermente e garantendo la sicurezza dei tecnici che sono man mano  intervenuti.
Le apparecchiature radiologiche sono state collaudate e sono utilizzate dall’équipe di Sanità penitenziaria dell’Ulss 3 Serenissima. I tecnici radiologi sono stati formati all’utilizzo delle strumentazione grazie alla collaborazione con la Radiologia al Civile, guidata dal Primario Paolo Sartori.


L’utilità del servizio di radiologia interno
Il potenziamento delle attrezzature sanitarie nel carcere maschile e in quello femminile ha lo scopo di diminuire le uscite per viste ed esami esterni alla struttura carceraria: “Solo nel corso del 2017 – sottolinea il dottor Vincenzo De Nardo, responsabile della Sanità penitenziaria dell’Ulss 3 Serenissima – sono stati effettuati più di 300 trasporti di detenuti in Ospedale. E le procedure per questi trasferimenti sono alquanto complesse, poiché presuppongono una richiesta del medico, il passaggio al CUP, l’autorizzazione del Magistrato di Sorveglianza, l’intervento dell'Amministrazione Penitenziaria, la disponibilità da parte del Nucleo Traduzioni, con tempi di attesa decisamente lunghi. La nuova apparecchiatura, oltre a garantire esami radiologici più rispondente alle esigenze cliniche, permetterà quantomeno di dimezzare il numero dei trasferimenti dei detenuti dal carcere all’Ospedale”.
Ovviamente resta la possibilità del trasferimento per i casi di emergenza/urgenza, per le patologie che prevedono interventi ospedalieri e per gli esami che richiedono grandi macchine (TAC, risonanze…).

La presenza sanitaria nelle Carceri veneziane
Nelle due strutture carcerarie, oltre a un Medico di Sanità Penitenziaria per Istituto, che svolge in sostanza il ruolo di Medico di Base, operano:
-          la Guardia Medica (H24 a Santa Maria Maggiore e la notte alla struttura femminile alla Giudecca)
-          il personale Infermieristico (H24 a Santa Maria Maggiore e di giorno alla struttura femminile)
diversi specialisti: specialisti del SerD e della Psichiatria, Dentista, Dermatologo, specialista di Malattie Infettive, e inoltre il Pediatra e il Ginecologo nel Carcere femminile
-          a questi si aggiungono gli specialisti volontari che vengono messi a disposizione in convenzione dalla Confraternita della Misericordia presso il Carcere Femminile della Giudecca.

Altre strumentazioni recentemente messe a disposizione
La nuova strumentazione si aggiunge a quella già messa utilizzata dalla Sanità penitenziaria dell’Ulss 3 Serenissima:
-          nel Carcere di Santa Maria Maggiore è già a disposizione una modernissima apparecchiatura LifePack, che consente di inviare gli elettrocardiogrammi raccolti e altri dati direttamente presso l’Ospedale di Venezia, dove vengono letti e refertati in tempo reale
-          nella Casa di Reclusione femminile della Giudecca è stato recentemente acquisito un nuovo elettrocardiografo.

lunedì 10 settembre 2018

TEST GRATUITI DELLA MEMORIA ALL'OSPEDALE IN VISTA DELLA GIORNATA MONDIALE DELL'ALZHEIMER

Settembre è il mese mondiale dell’Alzheimer ed il 21 settembre, in particolare, si celebra la Giornata istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’associazione Alzheimer di Chioggia con la cooperativa sociale Titoli Minori, all’interno del tavolo di coordinamento dei centri Sollievo della ULSS 3 Serenissima, offrono durante tutto il mese alcune iniziative informative e servizi gratuiti alla cittadinanza. «Una iniziativa – ha spiegato la responsabile dell'associazione Alzheimer Chioggia, Anna Maria Borgato – che ha per obiettivo principale sensibilizzare la popolazione attorno al tema e rendere nota l’esistenza dello sportello informativo dell’associazione Alzheimer Venezia (sezione di Chioggia) all’ufficio associazioni dell’ospedale di Chioggia». Giovedì 13 settembre, dalle ore 9 alle 11, allo sportello Alzheimer nell’androne dell’ospedale di Chioggia saranno eseguiti dei test gratuiti sulla memoria. Venerdì 21 settembre, dalle 9 alle 12 e poi dalle 15 alle 18, “porte aperte” al centro Sollievo in calle Grassi Naccari, nella comunità alloggio per le persone anziane, per la visita del centro e il test gratuito sulla memoria. Infine giovedì 27 settembre dalle 9 alle 11, sempre allo sportello Alzheimer dell’ospedale, verranno eseguiti di nuovo test gratuiti sulla memoria. Per aderire all'iniziativa è necessario rivolgersi di persona allo sportello Alzheimer oppure telefonare dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, il numero 346 9508756. «È bello – ha commentato il direttore generale della ULSS 3 Giuseppe Dal Ben – sincerarsi come le giornate di sensibilizzazione vedano assieme ospedale e territorio, bene integrati nel dialogo e nella collaborazione. Cio è importante per garantire al cittadino i servizi più efficaci».

mercoledì 5 settembre 2018

CONSAPEVOLEZZA OVERDOSE, GIORNATA PIU' CHE POSITIVA

Una cinquantina le persone che si sono avvicinate ai banchetti informativi della Ulss 3 allestiti in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sull’Overdose.

“E’ stato positivo il risultato ottenuto alle iniziative promosse dagli operatori del Servizio per le Dipendenze (Ser.D.) dell'Azienda sanitaria – ha commentato il Direttore del Dipartimento delle Dipendenze della Ulss 3, il Dottor Alessandro Pani - e del Servizio Interventi di prossimità e Centro Donna - Lavoro di prossimità del Comune di Venezia che, in occasione della Giornata Internazionale della consapevolezza sull'overdose, hanno organizzano il 30 e il 31 agosto scorsi due postazioni informative presso la sede del Ser.D. di Mestre e la sede del Drop-In di Mestre. Alle iniziative hanno collaborato attivamente anche alcuni ospiti della Comunità Emmaus-OSMC, donando alle persone avvicinate alcune borse realizzate a mano per l'occasione. Gli operatori coinvolti all'iniziativa hanno offerto informazioni specifiche, counseling e materiale informativo sulla prevenzione overdose”.

La Giornata Internazionale della consapevolezza sull'overdose è un evento globale che ricorre il 31 agosto di ogni anno e mira ad accrescere l'informazione sull’overdose e ridurre lo stigma sulle morti ad esse relative. 

“Il senso di questa ricorrenza – ha aggiunto il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben - è quello di lanciare un messaggio di prevenzione, cercando tutti uniti, operatori sanitari e cittadini, di diffondere la cultura del no alla droga”. 

sabato 1 settembre 2018

MALTEMPO FINO A DOMENICA, STATO DI PREALLARME ARANCIONE PER LA RETE IDRAULICA SECONDARIA

Fino a domani sul Veneto tempo instabile a tratti perturbato, con frequenti precipitazioni, possibili rovesci o temporali anche forti. I fenomeni saranno localmente persistenti e quantitativi abbondanti. Dal pomeriggio-sera di domenica probabile diradamento, non esclusa ancora qualche precipitazione intensa. Il centro funzionale della Protezione Civile del Veneto ha dichiarato lo stato di attenzione (giallo) per tutti i bacini idrografici, dovuto a possibili criticità idrogeologiche. Diventa però di preallarme (arancione) per la rete idraulica secondaria dei bacini Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige (Vene-D) e Basso Brenta–Bacchiglione (Vene-E).