sabato 24 luglio 2021
DOPO 200 VACCINAZIONI COVID FREE LA ROTTERDAM ALLA FINCANTIERI
Zottis e Montanariello (PD): “Ulss 4, più investimenti sulla sanità, per rendere maggiormente attrattivo il nostro territorio”
“La carenza di medici di medicina generale va affrontata anche a livello regionale, non è sufficiente chiedere un intervento nazionale, come ricordano sempre i colleghi di maggioranza in Consiglio. Sono necessari investimenti sul territorio per rendere maggiormente attrattiva la Venezia Orientale, risolvendo alcune delle troppe criticità”. È l’appello dei consiglieri regionali del Partito Democratico Francesca Zottis e Jonatan Montanariello, sulla scia della lettera inviata dal segretario dem della Venezia Orientale Enrico Franchin al dg dell’Ulss 4 Mauro Filippi, preoccupato in primis per la mancanza di medici di medicina generale, molti dei quali vicini al pensionamento.
“Vista la carenza, vanno create le condizioni perché le aggregazioni dei medici possano essere reali, mettendo a disposizione luoghi idonei, attrezzature, risorse economiche e rivedendo gli ambiti; è inconcepibile che un cittadino di Caorle debba recarsi a Torre di Mosto. In alcune aree ‘periferiche’ come Cavallino rischiamo addirittura di non riuscire a dare continuità di cura, dalla guardia medica ai pediatri fino ai medici di medicina generale”.
L’occasione per un ‘ripensamento’, spiegano è la prossima revisione delle schede ospedaliere: “È evidente la necessità di far ripartire l’attività ordinaria dell’ospedale di Portogruaro per scongiurare l’aumento delle fughe verso il Friuli e quella di San Donà per assicurare le cure previste dalla programmazione. Dobbiamo mettere al centro un territorio attraente che veda nei distretti un luogo di rilancio dell’assistenza: pensiamo a ciò che è successo ad Eraclea dove è stato spazzato via, lasciando una comunità senza reali punti di prima cura. Così come occorre creare una rete più capillare per il sostegno alla disabilità, alla psichiatria, partendo da quella infantile, valorizzando le realtà esistenti. Abbiamo grosse potenzialità come servizio pubblico: sarebbe imperdonabile perderle o svenderle, dopo quello che ci ha mostrato la pandemia. Il rilancio della medicina turistica e del polo "riabilitativo" di Jesolo devono continuare ad essere una priorità attraverso un piano straordinario di investimento nel plesso jesolano". Da qui, chiudendo il cerchio, l’invito alla Regione: “Con in Pnrr possono arrivare risorse importanti, ma va compreso subito come conciliare territorialità e prossimità, evitando di rincorrere soluzioni che poi non siamo in grado di far partire in modo capillare come le aggregazioni dei medici di medicina generale”.
“Da settembre il Partito locale come preannunciato dal coordinatore del Pd Veneto Orientale inizierà una campagna locale di Stati generali della salute nell’Ulss 4 per sostenere le attività istituzionali, nel costruire risposte a partire dalle persone con maggiore fragilità - annunciano i due esponenti dem - Dobbiamo ripartire dal concetto di Città sane dove la prevenzione è al primo posto. Non agire sul sistema territoriale ha come conseguenza diretta un appesantimento della spesa sanitaria, ad oggi insostenibile, che a sua volta si riflette negativamente sulla continuità di cura. E non possiamo più permettercelo”.
giovedì 22 luglio 2021
IN OTTO ORE L'USS 3 HA VACINATO 60 SENZATETTO MESTRINI
Tra le 9 e le 17 della giornata di oggi si sono volontariamente protetti contro il Covid e si sono altrettanto volontariamente sottoposti a tampone, all’ombra della chiesa del Sacro Cuore di Mestre, rispettando turni, distanziamento, igienizzazione delle mani e uso dei dispositivi di protezione. Nessuno di loro è risultato positivo al test rapido.
Su 170 senza fissa dimora del territorio di Mestre individuati dall’Azienda sanitaria veneziana con l’aiuto di Caritas e assessorato alla coesione sociale del Comune, 60 clochard hanno accolto l’invito di Ulss 3, Patriarcato e Comune di Venezia a usufruire della prima protezione vaccinale, riproposta per loro tra poche settimane, in occasione del richiamo. A 50 di loro è stato inoculato il vaccino Moderna, poiché sotto i sessant’anni o risultati non idonei al vaccino a vettore virale in sede di anamnesi. Ai restanti ultrasessantenni è stato somministrato il monodose J&J.
A presentarsi all’interno dei due ambulatori mobili dell’azienda sanitaria, che hanno sostato nell’ampio giardino, non sono stati solo i senza fissa dimora, ma anche persone indigenti, residenti o meno, che usufruiscono abitualmente delle mense per i poveri della città.
Due su tre non erano in possesso di documenti sanitari, motivo per cui da settimane ormai l’azienda sanitaria si è messa al lavoro riuscendo a superare l’ostacolo burocratico della somministrazione vaccinale in assenza di tessera sanitaria.
L’operazione è stata effettuata dalla squadra dell’Ulss 3 Serenissima, con l’aiuto dei volontari Caritas e della Protezione civile di Venezia.
Il direttore dei servizi socio sanitari dell’Ulss 3 Massimo Zuin dichiara la sua soddisfazione, “in quanto, grazie alla collaborazione di diverse istituzioni, anche le persone più deboli ed emarginate non sono rimaste escluse dalla campagna vaccinale”.
martedì 20 luglio 2021
ALLARME VARIANTE DELTA: IL MINISTERO DELL'INTERNO RACCOMANDA IL TRACCIAMENTO
lunedì 19 luglio 2021
CS CGIL
Mentre in alcune ULSS si stanno sospendendo i lavoratori nella sanità che si rifiutano di vaccinarsi per non metterli a contatto con le persone più fragili che devono accudire, a Venezia le cose sembrano andare diversamente.
Si sta pensando infatti di tenere in servizio il personale non vaccinato sottoponendolo a tampone molecolare ogni 48 ore per sopperire alla mancanza dello stesso anche in vista delle ferie.
Il Segretario CGIL, Agiollo, e il Segretario FP CGIL, prendendone atto, dichiarano che non rendere più obbligatorio il vaccino al personale sanitario significherebbe un duro colpo per la campagna vaccinale, senza contare che umilierebbe chi, pur contro la propria volontà, si è vaccinato nell’interesse delle persone più fragili.
Ciò potrebbe far erroneamente pensare che l’utilizzo del tampone possa sostituire il vaccino, senza dimenticare che il costo dei tamponi è a carico della comunità.
La direzione da intraprendere deve essere univoca, sottolineano i sindacati. Non è concepibile che ogni ULSS decida per proprio conto ed è la Regione che deve farsi carico della situazione.
Pur comprendendo le difficoltà nel garantire i servizi e nel dare una continuità alle prestazioni, ora si presentano problemi che dovevano già essere prevedibili avendo a portata di mano i numeri del personale sanitario non vaccinato. Serve quindi riprogrammare le attività in modo da permettere al personale di godere a buon diritto delle proprie ferie e all’utenza di poter accedere alle prestazioni.
Il sindacato ha vissuto questo periodo di difficoltà mettendo al centro il senso di responsabilità, continuano, ma non saranno tollerate pressioni su lavoratori che hanno vissuto il periodo in prima linea.
La sigla sindacale suggerisce piani straordinari di assunzione e di formazione del personale sanitario e questo, a sua volta, sia valorizzato e non abbandonato.
Un segnale a favore della campagna vaccinale dovrebbe essere fatto anche dalle istituzioni, concludono. Al contrario di alcuni Sindaci, Brugnaro si è dimostrato disattento, non attuando alcuna campagna informativa e non invitando la popolazione a vaccinarsi