Un primo fra pari, non un capo, perché «i condottieri prima o poi decadono». Piuttosto un valorizzatore del lavoro di ogni singolo collaboratore, «professionisti che mettono anima e intelligenza in una grande ULSS» come quella veneziana: si è presentato così, stamane, il dottor Edgardo Contato, nuovo direttore generale della sanità metropolitana, designato lo scorso venerdì dal presidente della giunta regionale Luca Zaia.
Proveniente dall'ULSS 5 Polesana, dove era stato direttore sanitario, il 62enne medico ha esposto le sue linee guida in una conferenza convocata nella sede centrale dell'ULSS 3 Serenissima a Mestre: nel nuovo incarico, Contato non ha intenzione di trasferire con sé le persone con le quali ha lavorato in precedenza, dal momento che suo proposito è inserirsi in un ambiente già collaudato dalla precedente gestione Dal Ben. «Mi metto a disposizione - ha ribadito il direttore, con piglio coinvolgente, unitario e "tranquillizzante" che ricorda quello del pontefice in carica - e non piego l'organizzazione alle mie idee, semmai do il mio contributo per far esprimere meglio gli altri senza forzature».
Oltre al suo predecessore («è stato eccellente, è come arrivare all'Inter dopo Mourinho»), e al qualificato staff medico e direzionale, Contato ha ringraziato Zaia per averlo scelto. Utilità e comunità sono due delle parole ricorse più spesso nell'incontro di stamane con i media, nei confronti dei quali ha dimostrato esplicito rispetto, riconoscimento e plauso: «Le critiche non sono contrapposizione, sta ai giornalisti far capire ciò che facciamo di buono e quello che non riusciamo a fare, affrontando un argomento a settimana e dandoci lo stimolo per migliorare».
Quanto al contrasto al virus, il dg ha assicurato l'impegno per risolvere un evento epocale: «Ogni sforzo possibile e immaginabile sarà profuso - ha detto - affinché i cittadini metropolitani e i turisti che da ogni dove arrivano a Venezia abbiano la più alta sicurezza possibile. Se la città è una vetrina sul mondo, anche la sanità dev'esserlo. Etica, senso civico e responsabilità non sono concetti obsoleti». Nessuno sarà lasciato indietro, è il mantra del dottor Contato, consapevole ad esempio della carenza di medici di medicina generale.
Se il nuovo vertice si dice certo che la Regione provvederà alle opportune assunzioni di personale («dietro l'alta tecnologia innovativa ci sono le risorse umane aggiornate»), non preoccupa la situazione nelle scuole e nei reparti di terapia intensiva: «I trend attuali non sono tali da metterci in allarme - ripete Contato - anche se rispetto alle settimane precedenti si nota un piccolo incremento dei casi».
Per ciò che concerne i vaccini, l'obbligo è a non tenerne in frigo, salvo il 10% delle dosi Pfizer per i richiami di seconda iniezione. C'è un percorso programmato per i 14mila docenti che risiedono nel territorio dell'ULSS 3, ottomila dei quali verranno vaccinati entro il 15 marzo. Se arriveranno ulteriori approvvigionamenti da Astra Zeneca alla Regione, tutti gli insegnanti metropolitani saranno vaccinati di qui alla fine del mese. «Romperò le scatole a tutti - ha scherzato il direttore generale - affinché i vaccini vengano somministrati nel massimo numero e nel più breve tempo possibile». Dopo le scuole, 4500 dosi sono già a disposizione per vaccinare le forze dell'ordine.
In conclusione, due battute relative all'ospedale di Chioggia, davanti alle telecamere di Azzurra Network: «L'ospedale diretto dal dottor Martello - ha concluso Edgardo Contato - dev'essere un'eccellenza, anche solo per la collocazione geografica in cui si trova la città, che d'estate vede moltiplicare la propria popolazione come succede tutto l'anno a Venezia. Pur essendo un ospedale "spoke", Chioggia deve essere un fiore all'occhiello e continuare a fornire prestazioni soddisfacenti. Nei prossimi giorni approfondirò i temi specifici della struttura locale».
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