Le grandi navi da crociera, per il momento, approderanno a Porto Marghera. La decisione, in linea di continuità con quanto stabilito dal precedente governo durante il Comitatone del 21 dicembre scorso, è arrivata ieri e annunciata collegialmente dai ministri delle Infrastutture e Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, della Cultura Dario Franceschini e del Turismo Massimo Garavaglia.
«Al fine di tutelare un patrimonio storico-culturale non solo italiano ma del mondo intero - si legge in una nota - i Ministeri hanno concordato di dirottare in via temporanea il traffico delle grandi navi da Venezia verso Marghera». Contestualmente sarà bandito un concorso di idee, che il Comitatone aveva nominato "call internazionale", «per risolvere in maniera strutturale e definitiva il problema». Questa volta però, ed è la novità, i ministri hanno chiarito in modo netto che verranno valutati esclusivamente progetti i quali portino le grandi navi fuori dalla laguna.
Nel frattempo, però, è scattata la corsa contro il tempo per attrezzare le banchine della sponda settentrionale del canale Nord di Porto Marghera, in modo da poter accogliere i giganti del mare che, dunque, secondo le nuove direttive, non dovrebbero più sfiorare piazza San Marco e attraversare il canale della Giudecca per arrivare alla stazione marittima di Venezia, bensì entrerebbero dalla bocca di porto di Malamocco (non più di San Nicolò) solcando il canale dei Petroli, per giungere a Porto Marghera.
La spesa per l’adeguamento delle banchine, probabilmente i terminal container Tiv e Vecon, dovrebbe aggirarsi intorno ai 41 milioni (inclusi gli scavi necessari e le strade di collegamento), con un periodo di realizzazione dei lavori pari a 5-6 mesi. Tempi strettissimi i quali fanno pensare, nel caso ripartisse a breve la croceristica, che per questa stagione le grandi navi continueranno ad approdare alla Marittima.
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