Diciannove appartamenti dell'ATER da completare, un cantiere infinito e un “buco” nel cuore della Giudecca, che in realtà avrebbe già dovuto essere da tempo un’area verde. È la situazione di campo Marte denunciata dalla Consulta Civica, un comitato di inquilini dell’isola che ieri ha organizzato un confronto pubblico, al quale hanno partecipato una quarantina tra cittadini e consiglieri comunali e di municipalità, per rimettere sotto i riflettori una vicenda che ha dell’incredibile.
Da oltre trent’anni l’area è oggetto di progetti di riqualificazione interrotti e procrastinati fino a oggi, a causa di diatribe tra ATER e Comune, fallimenti delle imprese coinvolte e conflitti di competenze. I cittadini invocano ancora una volta un cambio di passo e la conclusione definitiva dei lavori. «Chiediamo che venga mantenuto l'attuale programma presentato in forma scritta alla Municipalità - sostiene Giorgio Isotti della Consulta Civica comitato Giudecca Sacca Fisola - che prevede il completamento degli attuali 19 appartamenti entro l'anno, e quindi la realizzazione da parte del Comune dello spazio pubblico con l'eliminazione dell'attuale stato di degrado della zona».
Anche i consiglieri di opposizione sottolineano l’urgenza del problema: «La situazione di campo Marte alla Giudecca - dichiara Andrea Martini di Tutta la Città Insieme - è intollerabile. Un cantiere infinito, un enorme spazio nel cuore dell’isola, precluso ai cittadini e popolato di ruspe (ferme) e di calcinacci. Le responsabilità dell’ATER e del Comune non possono essere taciute».
Critico anche il consigliere di municipalità del PD Enrico Vianello: «L’abitare è un tema che non si esaurisce nella residenza intesa come involucro edilizio. È fatto anche di verde pubblico, di spazio attrezzato, di aree gioco e luoghi di relazione. Bisogna rendere fruibile l'area destinata a spazio pubblico, garantendo al tempo stesso il completamento degli interventi relativi alle abitazioni».
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