Sembrava una ragazzata, di quelle che creano disagio, ma si esauriscono nell’atto vandalico stesso. E invece i furti e i danneggiamenti che hanno interessato una dozzina di gondole nei giorni scorsi si sono ripetuti in due distinti momenti, lasciando così aperta l’ipotesi di un’azione coordinata e non episodica. A riportarlo è La Nuova Venezia in edicola oggi.
Tutto è cominciato nella notte di Pasquetta, quando è stato preso di mira lo stazio di piazzale Roma: vestiario rubato, trasti e portèle spaccati, sparite le coperte e le mantelline per ripararsi dalla pioggia. È lo scenario che si è presentato ai gondolieri martedì mattina, quando sono arrivati alle loro barche per iniziare il servizio.
Viste le modalità, la scansione temporale e il luogo, i "pope" hanno pensato subito che si trattasse della bravata di qualche ragazzo di rientro in terraferma dopo una giornata trascorsa a Venezia, come già accaduto in passato.
Invece il triste episodio si è ripetuto nella notte di martedì, questa volta negli stazi di San Tomà e di Santa Maria del Giglio. Identico il modus operandi: danneggiamenti di trasti e portèle, furti del materiale conservato sotto prua e dei teli per proteggere le gondole dalla pioggia. In entrambe le occasioni, nessuno ha visto e sentito niente, considerando anche le giornate di zona rossa rinforzata e il coprifuoco.
I gondolieri interessati non hanno ancora sporto denuncia, in attesa dell'eventuale coordinamento patrocinato dall’Ente per la Conservazione della Gondola: tuttavia sono fiduciosi quanto all’eventuale individuazione dei responsabili, poiché due degli stazi sono inquadrati da videocamere di sorveglianza.
Nessun commento:
Posta un commento