giovedì 8 aprile 2021

IL DEMANIO BOCCIA IL PROGETTO DI FISPMED SULLA CASERMA PEPE E IL MONASTERO DI SAN NICOLÒ AL LIDO

È finita prima di cominciare la discussione in VII Commissione a proposito del progetto di valorizzazione della Caserma Pepe e del Monastero di San Nicolò al Lido di Venezia proposto da Fispmed Onlus: bocciato dal Demanio, come annuncia in apertura della partecipata audizione in diretta streaming il dirigente comunale Fabio Cacco.


Inequivocabili i rilievi sollevati dall’Agenzia del Demanio sul progetto di rilancio dell’area nord del Lido, redatto da Fispmed e trasmesso dal Comune di Venezia, che non assolve almeno a due dei tre principi guida per l’accoglimento di proposte di valorizzazione in ambito di federalismo demaniale culturale. È infatti impossibile ottenere il via libera per un progetto che coinvolge contemporaneamente proprietà dello Stato (la Caserma Pepe) e proprietà di altri soggetti (il Monastero, in mano al Comune). Non un vizio di forma insomma, ma una vera e propria forzatura alla base dell’idea di partenza.

Il secondo, dirimente, vulnus del progetto della Onlus riguarda la copertura economica del faraonico intervento di “valorizzazione” da oltre 50 milioni di euro. Secondo il Demanio, Fispmed non ha prodotto un piano di coperture né un elenco di finanziatori certi, rendendo di fatto non accoglibile in partenza l’intero dossier.



La discussione in Commissione si è comunque protratta per oltre 5 ore in cui i rappresentanti di Fispmed, in particolare il fondatore e dipendente comunale Roberto Russo, definito «uno e trino» visti i suoi ruoli nella Onlus, in Comune e nel sindacato, dal consigliere di Terra e Acqua Marco Gasparinetti, che per primo ha portato alla ribalta la questione Caserma Pepe e Monastero, ha provato a illustrare la visione di Fispmed sul “Borgo di San Nicolò”.



Una visione ora naufragata per la fragilità intrinseca del progetto bocciato dal Demanio, ma già riproposto dalla Onlus senza risolvere gli imprescindibili rilievi già sollevati. Rimangono inoltre sospesi gli ulteriori dubbi sollevati in questi giorni sui possibili conflitti di interesse in campo, vista la vicinanza di alcuni consiglieri Fispmed all’attuale amministrazione comunale che dovrebbe attuare la richiesta di federalismo demaniale per la Caserma Pepe, sul ruolo di Casme, l’associazione cinese delle piccole e medie imprese a cui era rivolta parte della corrispondenza pervenuta da parte del Gabinetto del sindaco di Venezia e, non secondariamente, sulla poca trasparenza di Fispmed e dei progetti fino ad oggi realizzati per combattere la fame nel Mediterraneo e nel Mar Nero.



Non si è fatta attendere la reazione della maggioranza, più volte chiamata in causa nella Commissione di ieri per una possibile mancanza di trasparenza sui passaggi istituzionali riguardanti il progetto Fispmed. Oggi infatti, con una mozione proposta da Nicola Gervasutti, l’amministrazione comunale si impegna ad avviare un nuovo procedimento amministrativo per acquisire il complesso monumentale dell’ex Caserma Pepe e Bellemo nel rispetto delle indicazioni esplicitate con apposita nota dall’Agenzia del Demanio e del MiBAC. 


Rimane da capire se il progetto di Fispmed, rivoluzionato nella forma e nella sostanza, o la stessa Onlus, nonostante le ombre emerse durante il dibattito pubblico di ieri, rimangano ancora in corsa per una reale valorizzazione di questa splendida e inestimabile area del Lido.

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