Giovedì 22 aprile, durante la Giornata mondiale della Terra, i consiglieri comunali Monica Sambo e Alessandro Baglioni del Partito Democratico hanno depositato una mozione per chiedere all'amministrazione un impegno tangibile per tutelare il patrimonio arboreo presente nella città di Venezia. Elaborata a sei mani, con la collaborazione di Legambiente Venezia, la mozione è stata sottoscritta da tutte le forze dell'opposizione, che sentono la necessità di una maggiore trasparenza in relazione alla cura degli alberi e alle motivazioni che possono portare al loro eventuale abbattimento. Le informazioni in proposito, pur presenti nel sito istituzionale del comune, risultano essere di difficile comprensione, oltre che incomplete.
Secondo i firmatari, occorre che a tali informazioni venga dedicata una nuova pagina del sito, che sia completa e facilmente accessibile. Entro essa andrebbe segnalato il programma di potature previste, anche al fine di raccogliere eventuali segnalazioni. Inoltre, andrebbe data un'adeguata informazione relativa agli abbattimenti contemplati, con un congruo anticipo, spiegandone le motivazioni e le eventuali patologie degli alberi. Per Sambo e Baglioni ciò andrebbe fatto non solo nel sito web istituzionale, ma anche nei luoghi fisici dove l'abbattimento è previsto, attraverso l'esposizione di cartelli informativi, con netto anticipo e magari prevedendo il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste.
Paolo Franceschetti, presidente di Legambiente a Venezia, sottolinea come «il patrimonio arboreo migliora la qualità dell'aria, contrastando il fenomeno dell'isola del calore dovuto alla diffusa cementificazione, e rende gradevole il panorama che offre la città. Per questo territorio, che è uno tra i più inquinati d'Italia, si rendono necessari i benefici che possono portare ulteriori piantumazioni, tra i quali l'abbassamento della temperatura estiva fino a 5°C oltre all'assorbimento di polveri sottili. Per il benessere e la salute dei cittadini, non è più concepibile potare indiscriminatamente o abbattere alberi senza compensare tali operazioni nella medesima sede».
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