Prove di dialogo, ieri in campo Santa Maria Formosa, tra il comitato No Grandi Navi e i lavoratori portuali, dopo le notizie degli ultimi tempi che, da un lato decretano per un futuro forse lontano il trasloco delle crociere maggiori all'esterno delle bocche di porto, dall'altro autorizzano il passaggio di due giganti del mare firmati MSC davanti al bacino di San Marco il prossimo giugno.
Circa duecento attivisti si sono radunati per fare il punto della situazione, anche dopo la maxi multa inflitta per le intemperanze lungo il canale della Giudecca, e per la quale è stata munifica la gara di solidarietà tra i simpatizzanti.
Il passaggio della MSC Orchestra il 5 giugno davanti a palazzo Ducale è «una beffa», commentano i No Grandi Navi: «La politica ci prende in giro, dovremo mobilitarci ancora». È prevista infatti una nuova manifestazione, con l'obiettivo prioritario di una diversa portualità, accogliendo navi di stazza minore, senza voler spostare il problema alla comunità litoranea di Cavallino-Treporti, spaventata dal progetto Duferco che il senatore Gregorio de Falco ha chiesto venga adottato senza concorso di idee, dal momento che è l'unico finora ad aver superato la valutazione di impatto ambientale.
Oppure rispolverare l'idea offshore di Paolo Costa per tutti i traffici, allora accantonata in quanto ritenuta troppo gravosa dal punto di vista economico. Per la prima volta, ieri, sopra il palco del comitato anche una rappresentanza dei lavoratori del Porto: Luca Pitteri, della cooperativa di portabagagli Venezia 1937, ha detto che «non ci può essere conflitto tra chi opera al porto e chi manifesta. Le istituzioni non hanno saputo prendere decisioni».
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