martedì 22 dicembre 2020

COMITATONE, DAL 2022 FUORI LE GRANDI NAVI DALLA LAGUNA? PER L'ARRIVO DI MERCI E PASSEGGERI IL FUTURO È NEI PORTI OFFSHORE

Le decisioni, pur provvisorie, prese ieri dal Comitatone riunitosi a distanza, in merito al luogo di arrivo delle grandi navi da crociera, aprono parecchie riflessioni per il futuro. Se per il 2021 la riunione ha deciso che questi ecomostri potranno entrare ancora in laguna, ormeggiando ai terminal TIV e VECON di Marghera e Fusina, dal 2022 l'indicazione è che le grandi navi passeggeri potranno sì fare rotta verso Venezia, ma fermandosi al di fuori della laguna. L'impegno è a rivalutare i dodici progetti offshore presentati nel tempo, dei quali quello griffato Duferco aveva già ottenuto la valutazione dell'impatto ambientale. L'assemblea ha visto il debutto di Cinzia Zincone quale nuova commissaria all'Autorità Portuale di Venezia, in sostituzione di Pino Musolino dirottato a Civitavecchia.
Sebbene le comunità del Cavallino e di Punta Sabbioni hanno già palesato la propria contrarietà a un tale esito, negli scorsi giorni è tornato a farsi vivo anche l'architetto Ferdinando de Simone, artefice di un piano che prevede la creazione di uno scalo esterno a 15 km dalle bocche di porto, valido sia per l'attracco delle navi da crociera che per quelle commerciali. Il tecnico, esperto in costruzioni sotterranee e ingegneria sismica, insiste nel fatto che il tunnel sia la soluzione per tenere assieme le esigenze ambientali e quelle economiche: con l'innalzamento del livello delle acque, complice il riscaldamento globale, entrare con scafi enormi in laguna sarà sempre più difficile.
A scongiurare il pericolo che i porti di Venezia e di Chioggia perdano progressivamente traffico, è arrivato alla fine del 2018 anche il lancio del progetto VGate, il terminal intermodale d'altura che potrebbe sorgere oltre 2 miglia al largo di Isolaverde: l'istanza ha superato la fase di scoping e attende la valutazione ambientale. L'iniziativa porterebbe alla ricezione dei container provenienti dalla Cina, considerato anche che lo stesso Mose limita l'ingresso delle navi nei porti interni alla laguna. Il consiglio comunale di Chioggia si era espresso in maniera negativa, paventando timori per il turismo balneare: ma di fronte a un'eventuale tunnel subacqueo (anziché viadotto) i pareri potrebbero mutare d'avviso.

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