I sindacati di categoria del trasporto pubblico locale hanno scritto una lettera aperta agli utenti di ACTV e Vela, riguardo la vertenza che li vede in conflitto con l'azienda dopo la decisione della holding AVM di stracciare gli accordi integrativi di secondo livello per il personale dipendente.
Intenti di chiarezza e trasparenza muovono le sigle sindacali, che rivendicano la convocazione del tavolo istituzionale in Prefettura e «stigmatizzano le affermazioni false, irrispettose e diffamatorie operate dai soggetti che, con un tentativo maldestro, cercano di screditare i lavoratori etichettandoli come “privilegiati” e insensibili ai bisogni della città».
Le organizzazioni sindacali chiedono che ogni ente con competenza relativa alla mobilità si assuma la propria parte di responsabilità, evitando di far pagare ai lavoratori e ai cittadini il drastico calo della presenza turistica. Nello specifico, secondo CGIL, CISL, UIL, UGL, Cobas e CISAL lo Stato e la Regione devono farsi parte attiva nel contribuire a finanziare i servizi necessari ai cittadini, che prima venivano finanziati con i proventi del turismo.
Inoltre, secondo i rappresentanti dei lavoratori la Regione Veneto deve erogare i ristori messi a disposizione dallo Stato per le aziende del settore, distinguendole tra quelle che hanno garantito davvero i servizi e quelle che hanno utilizzato in modo estensivo la cassa integrazione. Se tali richieste dovessero rimanere inascoltate, i rischi per l'utenza riguardano la soppressione del ferry della linea 17 e della linea 11 (Alberoni-San Pietro in Volta), l'assestamento della linea 4.1 e 4.2 a Fondamenta Nove e San Zaccaria, con la relativa perdita del collegamento all'ospedale e al sestiere di Castello.
Inoltre, verrebbe ridimensionato del 30% il servizio di linea 2 nella tratta piazzale Roma – Rialto, quindi un taglio consistente del servizio automobilistico urbano ed extraurbano per il mancato riconoscimento dei km di attraversamento del ponte della Libertà. Tutto questo, ovviamente, a tariffe invariate per biglietti e abbonamenti.
«Nel 2020 - si legge nella lettera - i lavoratori del gruppo AVM, pur continuando a garantire un’alta qualità e quantità di servizi, si sono assunti l’onere di far risparmiare alla holding complessivamente 22 milioni di euro, mentre i dirigenti si spartivano obiettivi e benefit. Ai cittadini diciamo che questa è la fotografia che mostra realmente chi ha approfittato e tratto vantaggio dal turismo».
Il testo conclude chiedendo al Comune di Venezia di rinunciare alla quota dei titoli di viaggio turistici per il periodo 2021/2022, e di assumere a bilancio (per lo stesso periodo) i costi impropri caricati sulle spalle del gruppo AVM. All'azienda, i sindacati chiedono la presentazione di seri piani industriali che non esplicitino solo i tagli, ma programmino il rilancio per il futuro, oltre al ritiro della disdetta unilaterale dagli accordi integrativi. Per sabato 6 (oppure lunedì 8) marzo è prevista una nuova agitazione, con sospensione delle attività per alcune ore.
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