martedì 23 febbraio 2021

MOSE, L'INGEGNER CECCONI (WIGWAM) CONFUTA I COLLEGHI VIELMO, DI TELLA E SEBASTIANI: «IL LORO PROGETTO MAI STATO UN'ALTERNATIVA»

L'ingegner Giovanni Cecconi, per anni nella control room del sistema Mose, interviene ancora una volta per commentare un articolo apparso oggi nel quotidiano La Nuova Venezia in edicola, a firma di Alberto Vitucci, il quale riporta le osservazioni degli ingegneri Vincenzo di Tella, Paolo Vielmo e Gaetano Sebastiani, che sostengono come le paratoie non siano mai state collaudate in condizioni meteorologiche estreme.

I tre tecnici sono stati artefici, circa quindici anni fa, di un progetto definito "paratoie a gravità", portato all'attenzione dell'allora governo Prodi e poi bocciato: «Non sono mai state portate alternative serie a confronto del Mose - commenta Cecconi - anzi, si è sempre trattato di ipotesi ingenue e superficiali, rispetto a un'idea studiata per vent'anni. Così il governo ha proceduto col piano iniziato nel 2003».
L'ingegner Cecconi ricorda che il vincolo dell'invisibilità delle barriere era stato voluto dalla Soprintendenza: «Il Mose è stato costruito con tutti i crismi matematici, i modelli in scala, le prove con mare mosso o meno, già attivato venti volte.
L'opera non ha problemi di stabilità, né di risonanza, ma c'è chi continua a pubblicare il parere di due persone che avevano interesse a passare alla storia in quanto autrici di un'opera più bella e meno costosa del Mose. Ma sono come moscerini che disturbano gli elefanti: dicevano che non avrebbe funzionato, invece la prova è sotto gli occhi di tutti. Ora semmai il problema è far costare meno la sua manutenzione».

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