Sono stati diffusi i dati dei traffici relativi al porto di Venezia e quello di Chioggia nell'anno drammatico 2020. Prevedibile la flessione, anche se più contenuta a Venezia, che ha perso 2 milioni e mezzo di tonnellate rispetto all'anno precedente (pari al 10.3%), che non a Chioggia, dove le 409mila tonnellate in meno segnano un calo del 31%.
I miglioramenti nel secondo semestre sono stati tuttavia neutralizzati dagli effetti della seconda ondata virale. Lo scalo veneziano ha sofferto soprattutto il crollo del carbone, addirittura il 70% in meno, anche a causa del progressivo abbandono di questa fonte energetica; più contenuti i ridimensionamenti per quanto riguarda le altre merci.
Se i container sono in linea con le cifre medie, i passeggeri dei traghetti sono diminuiti del 76%; del tutto fermo il traffico crocieristico. Il porto di Chioggia ha visto azzerare le rinfuse liquide, già poche nel 2019, e flettere del 10% quelle solide come i prodotti per l'edilizia. Crescono invece i commerci navali di prodotti chimici, anche se si tratta di una parte limitata del traffico che attraversa lo scalo della laguna sud; preoccupa invece la discesa del 59% (rispetto all'anno precedente) nel settore general cargo.
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