A partire da mercoledì 17 febbraio avrebbero riaperto in Veneto gli impianti sciistici e di risalita, ma l'ordinanza del presidente della giunta regionale, Luca Zaia, è stata vanificata da un analogo provvedimento del ministro della Salute, Roberto Speranza, che su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico ha bloccato fino al 5 marzo ogni riapertura in tal senso, per via della presenza di varianti virali in atto.
Nel provvedimento di Zaia era fissato il numero massimo dei posti disponibili al 30% della totale portata oraria nelle stazioni sciistiche non inserite in un comprensorio, del 50% in quelle che vantano due impianti. Inoltre era suggerito l'uso dello skipass in prevendita, al fine di decongestionare le file; il posto sarà garantito agli abbonati settimanali e stagionali. Infine, avrebbe dovuto essere obbligatorio rispettare la distanza di almeno 2 metri tra le persone. Ma l'orientamento nazionale emerso oggi cancella come un colpo di spugna questi propositi volitivi.
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