mercoledì 24 febbraio 2021

BAGNI PUBBLICI CHIUSI A VENEZIA DOPO LE 18: L'ASSESSORA ZACCARIOTTO, «NON CONVIENE TENERLI APERTI SOLO PER I RESIDENTI»

Una triste similitudine accomuna Musei Civici e bagni pubblici di Venezia. Entrambi infatti verranno aperti completamente solo quando torneranno i turisti: per i residenti, insomma, meglio non avere impellenti necessità culturali né -men che meno- fisiologiche, in particolare dopo le 18, quando anche bar e ristoranti sono chiusi. «Senza richiesta - commenta l’assessora ai Lavori Pubblici, Francesca Zaccariotto - il costo non è sostenibile».
Coerente con le altre scelte di austerity dell’amministrazione comunale riguardo ai servizi da offrire ai residenti della città d’acqua in questi mesi di pandemia, dalla riduzione dei trasporti alla serrata dei musei, la chiusura dei bagni pubblici gestiti dalla partecipata Veritas segue la stessa logica e antepone gli equilibri di bilancio alle necessità di quella che rimane comunque una città, anche senza i milioni di turisti volatilizzati a causa dell’emergenza sanitaria.
«Aprire un bagno costa circa 3000 euro al mese - sostiene Zaccariotto - e se nessuno lo richiede diventa oneroso». Nonostante la questione sia stata sollevata anche in consiglio comunale, i margini per una riapertura più ampia dei bagni pubblici a Venezia e nelle isole sembrano stretti: aprire i servizi igienici solo per i residenti, che usufruiscono di una tariffa agevolata, o per i disabili che hanno l’accesso gratuito, risulta ancora meno sostenibile dal punto di vista economico, sempre secondo l’amministrazione comunale.
Sono 15 le toilette gestite da Veritas in laguna, di queste oggi solo 3 (a piazzale Roma, Rialto e San Marco) risultano parzialmente aperte, con orari diversi e mai oltre le 18. Dopo quell’ora, per chi si trova in città, meglio non avventurarsi in zone troppo distanti da casa o dall’ufficio.

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