Lì dove nidifica ancora il fratino, tra le dune “bianche” coperte da sparto pungente e le dune “grigie” inserite tra praterie aride e tappeti di muschi, nell’area degli Alberoni a lungo protetta dal WWF, continuano i lavori per il completamento di una spiaggia privata, destinata a servire il futuro resort di lusso pianificato da Aquarius: 120 camere con piscina, su progetto del Gruppo Marzotto.
Sulla strada del nuovo stabilimento balneare che si sta realizzando nell’oasi Dune degli Alberoni pende però il pronunciamento del TAR del Veneto, relativo al ricorso presentato dal WWF e dal comitato ambientalista Altro Lido contro la concessione edilizia, rilasciata da Comune di Venezia e Soprintendenza. Della salvaguardia dell’area si parla anche a Bruxelles, dove l’eurodeputata dei Verdi europei Eleonora Evi, raccogliendo l’appello di WWF Lido, Italia Nostra, CAAL, Estuario Nostro, LIPU e degli abitanti del territorio che hanno raccolto più di 18mila firme, ha presentato un’interrogazione in merito alla tutela dell’oasi.
«L’intervento - sostiene Evi - è stato avviato da un’autorizzazione edilizia che non ha ritenuto necessaria una valutazione di incidenza ambientale, secondo quanto prevede la prassi della norma europea». Un vizio di forma non da poco, considerando l’importanza naturalistica dell’area. «I danni provocati da questo intervento - continua la parlamentare europea della commissione Ambiente - sono significativi in termini di consumo di suolo e degrado degli habitat naturali, a causa dei manufatti realizzati sopra le dune, e anche degli scavi per il sistema di smaltimento delle acque reflue».
L’area delle Dune degli Alberoni racchiude uno dei sistemi meglio conservati lungo la costa alto-adriatica, tra i pochi rimasti nel Nord Italia, e rientra nel registro delle Zone Speciali di Conservazione e Zone di Protezione Speciale. La decisione della seconda sezione del TAR è attesa prima dell’avvio della stagione balneare 2021: aspettando una presa di posizione dell’Europa, la laguna rischia di vedere ancora una volta l’interesse pubblico subordinato a investimenti privati.
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