Venezia è tra le nove città italiane scelte per ospitare gli uffici della Procura Europea. Dal 1° giugno sbarcheranno infatti in laguna i magistrati, il personale e gli operatori di polizia giudiziaria dell’organismo incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea.
Nella cittadella della giustizia a piazzale Roma però, il posto non c’è, almeno finché non saranno terminati i nuovi lotti in costruzione all’ex Manifattura Tabacchi. Sarà dunque la Regione Veneto a mettere a disposizione alcuni locali al primo piano del palazzo Grandi Stazioni, adiacente allo scalo ferroviario di Santa Lucia.
Per fare spazio agli uffici del nuovo organismo europeo, il personale della Regione che attualmente occupa quei locali sarà collocato in altri contesti del Palazzo. La soluzione identificata, strategica dal punto di vista logistico, garantirà alla giurisdizione inquirente europea spazi adeguati, sale per riunioni e tutte le indispensabili attrezzature tecnologiche e informatiche.
L’ufficio di Venezia avrà la competenza sui territori del Triveneto, potrà indagare anche sull’uso dei fondi del Recovery Plan nazionale e accoglierà due magistrate, Donata Costa ed Emma Rizzato, che risponderanno soltanto alla procuratrice capo europea, la rumena Laura Codruţa Kövesi.
La Procura Europea è una novità assoluta e avrà il compito non semplice di conciliare i diversi ordinamenti degli Stati membri, ma soprattutto di vigilare sulla corruzione e le frodi IVA transfrontaliere che superano i 10 milioni di euro. Un compito ancora più importante, viste le ingenti somme in arrivo dall’Europa con il piano Next Generation EU.
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