Nessuna revisione del regolamento di Polizia e Sicurezza urbana approvato dal Comune nel 2019. Le aree pubbliche in cui i bambini veneziani potranno giocare rimarranno le stesse, indipendentemente dalla pressione turistica sulla città e dal numero sempre più esiguo di giovani che potrebbero fruirne: è il risultato della discussione approdata ieri in II commissione consiliare, scaturita dal “caso Junghans” di alcune settimane fa, quando alcuni ragazzini erano stati multati perché giocavano a pallone nell’omonimo campo della Giudecca.
L’episodio aveva innescato una raccolta di firme e un flashmob di gioco, sempre in campo Junghans, organizzati dall’associazione venessia.com. Nonché un’interrogazione, con primo firmatario Giovanni Andrea Martini di Tutta la Città Insieme, in cui veniva evidenziato che l’attuale regolamento non risponderebbe alle richieste della vita quotidiana quanto all’uso degli spazi pubblici.
A stoppare qualsiasi variazione alla norma ha pensato l’assessora alla Sicurezza, Silvana Tosi, dichiarando che non ci sono ragioni per procedere alla revisione totale del regolamento. «Revisione significa individuare i temi che non vanno bene - ha commentato Martini riferendosi ai campi autorizzati al gioco - non cancellare in toto».
La stessa linea è sostenuta anche dai consiglieri del PD: «Bisognerebbe individuare - ha dichiarato Monica Sambo - quali sono i luoghi in cui il gioco non è possibile per tutela o pericolosità», mentre Giuseppe Saccà ha provato ad allargare la discussione alle associazioni che, in alcuni spazi, potrebbero essere protagoniste.
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