Un’assemblea pubblica assai partecipata ieri pomeriggio ha radunato centinaia di cittadini sopra il prato, davanti all’ex cinema San Marco a Mestre, per discutere del maxi progetto (patrocinato dal Comune) destinato alla costruzione di un grattacielo di 70 metri nell’area un tempo occupata dal campo di calcio della Real San Marco, ora interdetta perché inquinata.
L’intervento prevede l’edificazione di una torre residenziale sul modello del “bosco verticale” milanese, la realizzazione di una zona commerciale di circa 4500 mq con annessi parcheggi e strade, una rotatoria lungo viale Vespucci per l’accesso all’ipermercato (a carico del Comune), una piazzetta piastrellata e due vasche di laminazione in caso di forti piogge.
Quello che la giunta ha definito un intervento di riqualificazione ha però incontrato da subito lo scetticismo di molti residenti nella zona: tra le obiezioni sollevate da comitati, associazioni e cittadini, la copertura di uno spazio verde che potrebbe essere invece bonificato con fondi regionali mantenendo la sua originaria destinazione d’uso; la costruzione di un edificio tre volte più alto del palazzo oggi più elevato, e la realizzazione di un centro commerciale dalle dimensioni simili all’Interspar di via Torino, che metterebbe ulteriore pressione ai negozi di vicinato già in crisi.
Contrarie al progetto anche le minoranze in consiglio comunale, secondo le quali il progetto stravolgerebbe l’area e violerebbe il Piano di Assetto Territoriale che ne tutela l’impianto urbanistico. A volere l’operazione immobiliare è l'impresa Genuine del gruppo Setten Genesio, società con sede a Oderzo che opera in tutto il mondo, top sponsor della Reyer e già attiva a Mestre con la realizzazione di quattro ostelli in via Ca’ Marcello.
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