martedì 3 novembre 2020

MANIFESTAZIONE ANTI-CHIUSURE A RIALTO, I NEGAZIONISTI GRIDANO «LIBERTÀ» SENZA MASCHERINE NÉ RISPETTO DELLE DISTANZE

È cominciata con il passaparola via web la manifestazione che questa mattina ha radunato centinaia di persone in riva del Carbon a Venezia. Il lungo corteo di commercianti, lavoratori del turismo, gondolieri e cittadini in difficoltà economiche a causa della crisi legata al Covid-19 era partito attorno alle 10.30 da San Marco, destinazione Ca’ Farsetti, con l’obiettivo di farsi ricevere dal sindaco. Un raduno per esprimere il disagio e lo scontento dovuto alle restrizioni e alle chiusure imposte dal governo per limitare la diffusione del contagio.

Ma i toni della protesta spontanea si sono inaspriti una volta raggiunto il palazzo del Comune: mentre almeno uno dei portavoce dei manifestanti veniva fatto entrare in municipio, all’esterno lo slogan «libertà, libertà» si trasformava da rivendicazione per il diritto al lavoro in mantra negazionista. Un folto gruppo di manifestanti -sollecitato da una minoranza "no Covid"- non solo ha annullato le distanze tra le persone, ma si è anche tolto la mascherina facendo poi roteare sopra la propria testa il dispositivo di protezione individuale.
La capogruppo del PD al consiglio comunale, Monica Sambo, commenta che «certamente vanno riconosciute le enormi difficoltà che i lavoratori, commercianti e tutti gli operatori economici stanno subendo, ed è necessario adoperarsi per dare risposte concrete. Devono però essere condannati, anche da parte del sindaco, i comportamenti altamente pericolosi per la salute di tutti». Come accaduto in altre manifestazioni simili di questi giorni in tutta Italia, infatti, le istanze dei lavoratori in difficoltà rischiano di essere offuscate dai comportamenti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica di una parte dei manifestanti.

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