Nel decreto firmato durante la notte dal premier Conte è confermata l'anticipazione che riguardava il trasporto pubblico. Vaporetti, motoscafi, autobus e tram avranno una capienza massima del 50%: la misura ha l’obiettivo di ridurre gli affollamenti nei mezzi, e limitare dunque il rischio di contagi.
A Venezia, ACTV sta studiando una riorganizzazione dei servizi di trasporto, ma già nei giorni scorsi, con l’entrata in vigore dell’orario invernale e il taglio delle corse serali del tram nei giorni feriali - sia lungo la linea Favaro-Venezia che quella Mestre-Marghera - l'azienda si avviava verso una mobilità ridotta. Da oggi saranno soppresse anche le corse integrative del mattino della linea 1 e 5.1 in partenza dal Lido e limitate a San Zaccaria e Fondamenta Nuove.
Il volume dei passeggeri nei veicoli di trasporto pubblico è costantemente in calo a Venezia, dove i turisti sono ormai pochi e anche il numero dei lavoratori pendolari legati a questo settore è diminuito drasticamente. Con l’attivazione della didattica a distanza per un numero crescente di classi, anche il traffico relativo agli studenti sarà ridotto. «È chiaro che bisognerà rimodulare il servizio - sostiene l’assessore alla Mobilità Renato Boraso - anche se il problema principale resta l'ammontare delle risorse».
Ma i mancati introiti provenienti dalla circolazione turistica non giustificano, secondo i residenti del capoluogo lagunare, alcune revisioni dell’orario, ritenute inspiegabili. In particolare, i cittadini di Cannaregio lamentano la conferma dell’esclusione della frequentatissima fermata di San Marcuola dal percorso della linea 2, una linea di per sé già limitata a Rialto nell'alta stagione e non più a San Zaccaria o Lido.
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