Recependo l'accordo stretto qualche giorno fa a livello nazionale dal Ministero della Salute con i medici di medicina generale, che finanzia con 30 miliardi l'effettuazione di test rapidi agli assistiti, il presidente della giunta regionale Luca Zaia ha firmato un'ordinanza che rende obbligatoria la pratica di queste analisi da parte dei 3150 medici di base veneti. Il provvedimento annovera sanzioni per chi non ottempera: ogni professionista verrà fornito di tamponi rapidi da agevolare a chi avverte i sintomi del Covid o la necessità di dimostrarsi indenne.
Questo anche, se non soprattutto, per evitare di intasare il Pronto Soccorso degli ospedali, come più volte caldeggiato dal direttore dell'ULSS 3 Serenissima Giuseppe dal Ben: il medico di famiglia diventa così ufficiale di sanità pubblica, potendo disporre lo stato di isolamento e tracciare i contatti della persona risultata positiva. I test rapidi avranno luogo negli ambulatori medici e anche a domicilio: la Regione metterà a disposizione circa 200mila tamponi a settimana, oltre a quelli previsti per le scuole, i Distretti sanitari e le case di riposo.
Frattanto, secondo il bollettino giunto ieri al Comune di Chioggia, sono 89 le persone positive in città e tre di queste sono ricoverate. Ne dà notizia il sindaco Alessandro Ferro, specificando come i dati siano riferiti al giorno precedente, ovvero venerdì 30. Risultano essere invece 81 le persone in isolamento domiciliare, ancorché negative, in quanto entrate in contatto con i positivi di cui sopra. Sul fronte delle misure di repressione del contagio, oggi e domani sono attese nuove restrizioni localizzate o generali da parte del governo, attraverso ulteriori decreti.
Ma il sindaco come responsabile della sanità del suo territorio o le forze dell'orine fanno mai un giro in piazza per vedere se nei bar vengono rispettate le disposizioni previste? Magari anche dalle ore 18?
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