Sarà una seduta del consiglio comunale dedicata a temi strategici per Venezia, quella convocata in videoconferenza oggi dalle ore 14.30. Dal rifinanziamento della Legge Speciale alla riunione del Comitatone, dall’Autorità per la Laguna al futuro del porto, saranno le prospettive del capoluogo veneto al centro di un dibattimento che si annuncia quantomai infuocato.
Sulla carta, il sindaco Luigi Brugnaro e il suo avversario alle passate elezioni Pier Paolo Baretta, visto il momento delicato, predicano unità di fronte alle richieste da inoltrare a Roma, ma i rapporti tra maggioranza e opposizione rimangono tesi. «Lasciamo perdere le polemiche, le diatribe politiche e facciamo squadra» dichiara Brugnaro, al quale fa eco Baretta con un distinguo: «La campagna elettorale è finita. Se il sindaco vuole l’unità, è ora di cambiare metodo».
Il riferimento è alla mancata attribuzione alle minoranze delle vicepresidenze nelle Municipalità, Lido escluso, come era avvenuto, proprio in segno di distensione, in quella di Venezia, l’unica guidata dalle opposizioni. Nessun dialogo nemmeno quanto all’istituzione delle commissioni consiliari: alla minoranza è stata attribuita solo la presidenza della Prima Commissione, alla quale sono state peraltro tolte 8 competenze su 11.
La via della collaborazione rimane dunque lontana non solo nei modi, ma anche nei toni: risalgono infatti solo a pochi giorni fa gli attacchi del sindaco alla capogruppo del PD Monica Sambo, definita «ragazzina», che hanno scaturito accuse di linguaggio sessista al primo cittadino e una raccolta di oltre 750 firme in solidarietà all’avvocata veneziana.
Se un fronte bipartisan locale, quantomeno su questioni di interesse nazionale, viene invocato da molti, una sintesi tra le posizioni del sindaco e della maggioranza e le opposizioni rimane difficile. Non mancano infatti gli attacchi di Brugnaro al governo, di cui Baretta è sottosegretario all’Economia: «Sono mesi che c’è un brutto clima - sostiene il consigliere democratico - ma a Venezia è stato dato un miliardo e mezzo, come è stato rinnovato di un anno lo stato di emergenza per l'Acqua Granda».
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