Erano in centinaia stamane i lavoratori portuali, gli operatori del settore e dell'indotto che alle ore 9 si sono ritrovati davanti la stazione Santa Lucia di Venezia, allo scopo di manifestare il proprio allarme per le mancate scelte che riguardano il futuro dello scalo lagunare e di quello di Chioggia. Il corteo si è poi snodato attraverso Strada Nova a Cannaregio e fino a Rialto.
Lo sciopero di 24 ore, proclamato dalle sigle sindacali, ha coinvolto sia il settore commerciale che quello passeggeri, uniti nel rivendicare nei confronti del governo la soluzione definitiva per le navi da crociera e lo scavo dei canali per aumentare il pescaggio.
Al megafono è intervenuto tra gli altri il sindacalista Giovanni Campanale, delegato della CGIL veneziana, mentre dal canto suo il neoconsigliere comunale del Partito Democratico a Venezia, Giuseppe Saccà, presente alla manifestazione, afferma di credere nello sviluppo del Porto con la piena salvaguardia della laguna.
«Il MOSE apre una stagione nuova - sostiene Saccà davanti alle telecamere del network Azzurra - e urge l'intervento relativo alla conca di navigazione. Il Porto deve continuare a vivere, ma le grandi navi vanno accompagnate fuori dalla laguna: i progetti ci sono».
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