Chiude definitivamente a Venezia il convento delle Canossiane di Sant’Alvise, nel sestiere di Cannaregio. L’enorme complesso di oltre 4000 metri quadri torna ora al Demanio, il quale comunica che «non rimarrà in stato di abbandono»: pare che la volontà sia predisporre un bando pubblico finalizzato alla valorizzazione del bene comune, ma il timore è che, come per molti altri beni pubblici veneziani, il convento delle Canossiane possa essere venduto a privati e trasformato in albergo.
Le ultime suore rimaste hanno terminato il trasloco -iniziato nel 2015- durante le scorse settimane, lasciando così il convento per sempre dopo 150 di presenza negli spazi della congregazione. La crisi delle vocazioni e il conseguente mancato ricambio generazionale delle religiose hanno finito per ridurre sempre più il numero delle suore, fino a rendere impensabile la gestione dell’immenso complesso. Così, a convenzione con la Diocesi scaduta, il Demanio è rientrato in possesso della struttura.
All’interno del convento delle Canossiane -che per un periodo fu casa di Santa Giuseppina Bakhita, originaria del Sudan- sono state svolte negli anni moltissime attività: dall'orfanotrofio al collegio universitario, dalle scuole materne ed elementari al doposcuola, a spazio per feste e per le associazioni cittadine. Il grandissimo complesso ospita al suo interno anche un teatro, due campi da calcio, due chiese e due chiostri.
Anche a Chioggia un pregevole convento canossiano, abbandonato nel 2002, era stato destinato a diventare sede di speculazione immobiliare, ma a seguito del fallimento dell'acquirente stanno succedendosi alcune aste che vanno puntualmente deserte. La prossima è fissata il 25 novembre, con un prezzo base di 950mila euro.
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