I SOSTITUTI GONDOLIERI PROTESTANO: ACCESSO ALLA PROFESSIONE SEMPRE PIÙ PER VIA EREDITARIA, IL COMUNE RIPRISTINI IL CORSO

Con una lettera aperta al sindaco di Venezia, il comitato Sostituti Gondolieri chiede che il Comune riveda le modalità d’accesso all’antica professione del remo e ripristini il corso “Arte del Gondoliere”, soppresso definitivamente dall’amministrazione uscente durante la scadenza del proprio mandato.

Nel mirino del comitato spontaneo c’è la modifica del regolamento del servizio pubblico per le gondola, approvata dal consiglio comunale lo scorso luglio, la quale prevede forti agevolazioni per i familiari dei titolari di licenza di gondoliere che non dovranno più sostenere lezioni teoriche e pratiche, ma solo una prova di voga da tenersi in privato dopo aver trascorso quattro anni sulla gondola di famiglia e poi altri quattro a sostituire il titolare della licenza.

Il nuovo regolamento, che di fatto certifica l’ereditarietà della professione, secondo i sostituti rischia di far diventare il gondoliere «mero lavoro mercenario», soprattutto se il Comune di Venezia non si farà più garante della preparazione e della valutazione dei futuri titolari.

La deriva qualitativa, sostiene il comitato Sostituti Gondolieri, è cominciata nel 2016 con la soppressione dell’Istituzione per la Conservazione della Gondola e la tutela del Gondoliere, ed è proseguita con ridimensionamento del corso “Arte del Gondoliere” nel bando di selezione pubblica del 2018, per arrivare alla situazione attuale in cui i requisiti per l’accesso alla professione sembrano essere prevalentemente di natura dinastica.

Infine, il comitato invoca maggior trasparenza: «Le prove di voga devono essere video documentate, trasmesse in diretta streaming e conservate per 6 mesi. Crediamo inoltre sia opportuno - si legge nella nota - che nel 2020, come requisito minimo per accedere al corso, si debba almeno avere il diploma di scuola superiore di secondo grado, oltre a rendere obbligatori i test alcolemico e tossicologico».