mercoledì 21 ottobre 2020

LE MISURE DEL PD VENEZIANO PER CONTENERE IL CONTAGIO: RIMODULARE IL TRASPORTO PUBBLICO E USARE I MUSEI COME SCUOLE

Attraverso un comunicato congiunto, il gruppo consiliare del Partito Democratico di Venezia chiede all’amministrazione comunale di «agire tempestivamente con una serie di azioni volte a contrastare il diffondersi dell’epidemia in città». I numeri di oggi non sono confortanti, con un balzo di oltre 400 nuovi positivi al Covid-19 solo nell’area di Venezia, secondo il bollettino regionale.
Il decreto varato dal governo nella notte tra domenica e lunedì chiama in causa i poteri dei sindaci in materia di salute pubblica, e proprio sui provvedimenti che potrebbe predisporre l’autorità locale insiste la tesi dei consiglieri del PD. Dalla rimodulazione del trasporto pubblico locale per evitare il sovraffollamento dei mezzi alla possibilità di utilizzare strutture museali private e pubbliche per progettare una “didattica integrata”, dall’incentivazione del lavoro a distanza nella pubblica amministrazione alla gestione della cosiddetta “movida”, dall’accesso ai tamponi garantito anche ai cittadini veneziani di origine straniera all’uso di strutture ricettive dedicate alle quarantene.
«Tutte queste misure necessarie vanno prese tempestivamente - sostiene Giuseppe Saccà - confrontandosi con i diversi soggetti coinvolti (scuole, ristoratori, commercianti, imprenditori, associazioni giovanili, fondazioni culturali). È importante che la città non si fermi, e riesca a garantire la massima cura e attenzione nelle azioni da intraprendere per preservare la salute dei cittadini».
A queste istanze si aggiunge l’interrogazione da parte dello stesso gruppo consiliare attorno ai problemi degli asili nido e delle scuole dell’infanzia: «In questo periodo così delicato - dichiara la capogruppo Monica Sambo - andrebbe fatto un investimento serio per garantire il servizio e la salute dei bambini e dei dipendenti, al fine di ridurre al minimo una potenziale violazione delle procedure di contenimento. Non è infatti accettabile che ci siano continui spostamenti di personale tra classi diverse e addirittura tra strutture diverse».

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