martedì 13 ottobre 2020

LA PRESENTAZIONE DI UN VOLUME E UN'ASSOCIAZIONE SONO LO STIMOLO PER RILANCIARE IL MERCATO DI RIALTO

È stata presentata ieri sera, in anteprima all’Avamposto Rialto, la guida “Rialto. L’isola del mercato a Venezia. Una passeggiata fra storia e arte” (Cierre edizioni, 2020) di Donatella Calabi, professoressa ordinaria di Storia della Città e del Territorio all'Università IUAV di Venezia.

«Mi auguro che questa guida possa accompagnare anche i veneziani, oltre ai visitatori stranieri, a scoprire il saper fare che ancora esiste nell’isola di Rialto, che non va dimenticato e non va disperso». Con queste parole l’autrice introduce a Venezia Moderna il nucleo del volume, un racconto di storie e di itinerari che parte dal passato, ma rivolge lo sguardo al futuro di quest’area.
Le ipotesi concrete per rilanciare la zona del mercato e valorizzare i mestieri e le attività non mancano: «Abbiamo costituito l’associazione Progetto Rialto, che da almeno due anni sta lavorando attorno a progetti multipli. L’idea che abbiamo, e che tutti i mercati in giro per l’Europa stanno dimostrando, è che valga la pena di incrociare attività differenti». In quest’ottica, cultura, artigianato e commercio, unite e intrecciate nel segno della qualità, potranno guidare la rinascita dell’isola di Rialto e, perché no, dell’intera città.
Ci saranno la volontà e la collaborazione da parte dell’amministrazione comunale? «Lo spero - aggerma Donatella Calabi - poiché sono tanti ami lanciati anche, anzi soprattutto, all’amministrazione comunale sperando che qualcuno li raccolga». Tra il pubblico anche il neoassessore al commercio e alle attività produttive Sebastiano Costalonga, forse il primo segnale di un’apertura di dialogo. A giudicare dalla nutrita presenza di cittadini invece, disposti ordinatamente e alla giusta distanza, l’attenzione per l’isola di Rialto sembra più che mai viva e partecipe.

2 commenti:

  1. Mi piacerebbe che si focalizzasse sul fatto che a Ve-ve non ci sono quasi più residenti, e che se Rialto muore è per questa ragione. I super-mercati sono un problema ma non sono IL problema. SI DEVE DIRE E RIBADIRE FINO ALLA NAUSEA... BISOGNA INTERVENIRE URGENTEMENTE PER RIPOPOLARE LA CITTA'. Il mercato museo... semmai lo si fa dopo.

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  2. Se il mercato di Rialto sta morendo non è a causa dei super-mercati, questo può incidere, ma non così drasticamente. Il problema da risolvere è di intervenire sul ripopolamento della città, e bisogna farlo URGENTEMENTE. Che si spendano energie per pensare a trasformarlo in museo mi rattrista su due fronti, in primis perché ci si deve attivare sul tema della residenza e in secondo luogo perché è come accettare di fatto il concetto di MUSEO che si estende alla città intera. Vorrei che le energie, mi ripeto, fossero incanalate sulla creazione di un movimento che agisca per portare avanti l'istanza dei NO appartamenti alberghi e altre forme da proporre. PER FAVORE MASTA PARLARE DI RIALTO MUSEO MA PARLIAMO DI RIALTO DA RIPORTARE AD ESSERE MERCATO.

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