giovedì 17 giugno 2021

STOP ALLE GRANDI NAVI NEL BACINO DI SAN MARCO DAL 5 LUGLIO, BUONA LA TERZA?

Non è accaduto dopo il varo del decreto Clini-Passera nel 2012, e nemmeno dopo quello licenziato dal governo Draghi lo scorso fine marzo, ma questa potrebbe essere la volta buona. Dal 5 luglio le grandi navi da crociera non passeranno più davanti a San Marco: ad anticiparlo è oggi il Corriere del Veneto, citando un provvedimento del governo, inviato ieri pomeriggio alla Regione Veneto, che sarebbe già pronto per essere sottoposto al Consiglio dei Ministri.
Il testo prevede la deviazione delle grandi navi a Marghera, passando dalla bocca di porto di Malamocco e attraverso il canale dei Petroli, e la nomina di un commissario straordinario per la realizzazione degli approdi diffusi -in teoria, provvisori- a Porto Marghera. Nel provvedimento trovano spazio anche la verifica del possibile utilizzo del canale Vittorio Emanuele per portare le navi più piccole ancora alla Marittima, e lo stanziamento di 100 milioni per i lavori necessari ad attrezzare i nuovi terminal.
La strategia governativa porterebbe la firma del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, sulla scia delle indicazioni del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e del presidente del Veneto Luca Zaia, con un approccio conservativo per gli interessi di Venezia Terminal Passeggeri, di cui la Regione è azionista di maggioranza con Veneto Sviluppo assieme a Venezia Investimenti, la holding delle compagnie di crociera.

Non mancheranno di suscitare polemiche l’eventualità dello scavo del canale Vittorio Emanuele e i cospicui investimenti per le banchine di Marghera, inclusa quella del canale Nord sponda settentrionale, prossima ai terreni dei Pili di proprietà dello stesso Brugnaro: in attesa del nuovo terminal fuori dalla laguna, potrebbero assumere contorni sempre più definitivi.
L’ultimo colosso del mare a sconvolgere lo skyline veneziano potrebbe essere la Costa Deliziosa, in laguna il 26 giugno (con ripartenza il 4 luglio). Nelle settimane successive, Venezia sarà inaccessibile prima per il G20 e poi a causa del Redentore, con le navi programmate per arrivare in laguna probabilmente deviate a Monfalcone e Trieste.

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