Di tornare all’amata stagione delle sagre veneziane “com’erano, dov’erano”, non è ancora il momento. Ma sul fronte delle manifestazioni in laguna, tra le poche ancora a misura di residente, qualcosa si muove: dopo le inevitabili cancellazioni dell’estate scorsa, la serrata programmazione di feste e sagre cittadine si riaffaccia nel calendario degli eventi veneziani con molti compromessi e qualche slittamento.
Niente fritture di pesce a San Piero né costicine a San Giacomo de l’Orio: troppo presto per i celebri stand gastronomici. Ma l’inesauribile impegno di decine di volontari che ogni anno, in tempi normali, rendono possibile questi momenti conviviali diffusi in tutta la città, ha rimesso in moto la macchina delle associazioni storiche. Così la festa di Sant’Antonio a San Francesco della Vigna vivrà di piccoli eventi diffusi, come lo spettacolo teatrale nel chiostro di domenica scorsa o la mostra della grafica Anna Fietta ospitata dai negozi della zona.
A San Piero de Casteo, per forza di cose non potranno arrivare le consuete 5-6mila persone a serata, così la festa si concentrerà su momenti religiosi, sportivi e culturali: dalle regate delle Marie e di San Piero all’escursione in Arsenale con la barca ibrida, dai concerti in Basilica agli spettacoli di burattini in patronato.
A San Giovanni in Bragora sarà questione di ore per la festa del Solstizio d’Estate il 26 giugno, con un concerto in omaggio a Vivaldi, uno spettacolo di luci e ombre e la proiezione in campo del documentario “Venezia faro del mondo”. Mentre all’Angelo Raffaele ci sarà solo una due giorni dedicata ai più piccoli, la festa del Peocio agli Alberoni verrà invece completamente cancellata. Sceglie la strada del rinvio la San Giacomo Benefica, con il tentativo di fare slittare l’omonima manifestazione all’autunno, confidando in una condizione pandemica finalmente più clemente.
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