Il presidente della giunta regionale veneta, Luca Zaia, ha presentato oggi un quadro di confronto relativo alla situazione epidemiologica dal 18 maggio ad oggi. Commentandone i dati, il direttore generale dell'ULSS 3 Giuseppe dal Ben fa presente che «la situazione rimane sotto controllo. Il virus continua a circolare, ma i focolai vengono rilevati e aggrediti nell'immediato. Raccomandiamo anche alle persone sottoposte a isolamento e quarantena di rispettare le indicazioni del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica: a chi è soggetto al monitoraggio viene richiesto un rispetto ferreo delle regole».
A tal proposito, i focolai attualmente attivi nel territorio di competenza dell'ULSS veneziana sono dieci. Otto sono d'origine interna, e raccolgono 56 casi positivi primari: di questi cluster autoctoni, il più numeroso è rappresentato da un contagio avvenuto all'interno della residenza per anziani di Santa Maria dei Battuti a Mestre (46 positivi, di cui 3 secondari), 6 sono invece cluster familiari e uno è lavorativo.
Quanto ai focolai d'importazione, ce ne sono due: uno proveniente dalla Spagna, coinvolge 5 persone ed è familiare, l'altro è il caso di una persona dell'est che ha contagiato altri due residenti. Sempre d'importazione sono 7 casi singoli, per la maggior parte badanti ritornate a Venezia dopo essere state nel proprio Paese d'origine.
In merito, poche settimane fa l’ULSS ha lanciato la campagna per un'assistenza sicura, che prevede la possibilità per badanti, collaboratori domestici e chiunque si occupi dell’assistenza ad anziani e persone fragili di effettuare il tampone senza bisogno di prenotazione, al dipartimento di Prevenzione dal lunedì al venerdì con orario 11-12, il lunedì anche dalle ore 14 alle 15.
Nel periodo in cui i contagi hanno ripreso a risalire, dal 22 luglio ad oggi, l'UlSS 3 Serenissima è riuscita a spegnere 5 focolai, passando dai 15 di allora ai 10 di oggi. Proseguono infatti le attività di monitoraggio e di screening della popolazione, grazie alle quali è stata scoperta gran parte di questi cluster. Al verificarsi di ogni singolo caso viene attivata subito l'attività di ricognizione dei contatti, per poi iniziare le misure di isolamento e quarantena necessarie a prevenire la diffusione del virus.
Sono stati inoltre avviati contatti con i rappresentanti della comunità bengalese, rumena e moldava, finalizzati a diffondere nel modo più capillare possibile le informazioni necessarie alla prevenzione, a fornire istruzioni comportamentali nel caso di presenza di sintomi. Sono già stati realizzati alcuni video che i rappresentanti diffonderanno nelle rispettive comunità, utilizzando i social media e la messaggeria istantanea.
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