giovedì 13 agosto 2020

CORONAVIRUS, CONFERMATI OTTO RICOVERI A DOLO E UNO A CHIOGGIA. SI ABBASSA DRASTICAMENTE L'ETÀ MEDIA DEI CONTAGIATI

Il direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima, Giuseppe dal Ben, ha comunicato ieri mattina in conferenza stampa i dati aggiornati relativi al contagio da Coronavirus. Dopo la prima settimana di luglio, infatti, è ripartita la convivenza con il virus: 146 sono i positivi nel territorio amministrato dall'ULSS veneziana, 8 di essi ricoverati a Dolo e uno a Chioggia.
Nessuno in terapia intensiva, i cui reparti non accolgono pazienti Covid dal 31 maggio scorso. «Avere solo 9 ricoverati su 146 positivi - afferma Dal Ben - fa ritenere di avere la situazione assolutamente sotto controllo, anche perché dopo il numero di positivi e il numero di ricoverati, il terzo indicatore che fa comprendere l’andamento dell’epidemia è proprio il numero di presenze in terapia intensiva, che continua ad essere pari a zero».
I nuovi positivi contano 113 italiani e 33 stranieri: 32 di loro sono collegati a casi importati dall’estero o da altre ULSS. I contatti in sorveglianza attiva sono invece 464. In tutto l’ULSS 3 presenta oggi 2.3 casi di positività ogni 10mila abitanti, mentre il 2 luglio erano 0.1. L’età dei positivi però diminuisce, dai 60 ai 40 anni, e aumenta la percentuale di asintomatici: il 72% non presenta sintomi, il 22% ha sintomi lievissimi (severi solo l’1%).
A pesare sul numero dei positivi sono soprattutto i focolai. Dal 22 luglio, data di risalita del virus, nell’ULSS 3 se ne contano 27, di cui 9 sono stati spenti definitivamente. Dei 27, 15 sono autoctoni e 12 originati fuori ULSS, 6 importati dall’estero. Ai sei focolai d’importazione si aggiungono 8 casi singoli di positività al Coronavirus arrivati dallaa Moldavia, dalla Croazia, dalla Grecia e dalla Spagna.
Dopo aver lanciato la campagna che offre il tampone gratuito e senza appuntamento alle badanti, al dipartimento di Prevenzione in piazzale Giustiniani a Mestre, se ne sono presentate 134, di cui 88 rientrate dall’estero. «Invito tutte le famiglie a spingere queste assistenti a venire a fare il tampone - ha esortato il direttore generale - e abbiamo anche avviato contatti con la comunità bengalese, romena e moldava per la diffusione capillare di video e messaggi che chiedono di rivolgersi ai nostri servizi in caso di dubbi e presenza di sintomi».
L'unità sanitaria si prepara all’autunno, nel caso il Covid conosca il suo peggior sviluppo dal punto di vista epidemiologico: «Il nuovo piano emergenziale di sanità pubblica - conclude il direttore Dal Ben - prevede di attivare, in base all’evolversi della situazione, 92 posti letto in Terapia Intensiva, 83 nel reparto di Pneumologia e 155 in quello di Malattie Infettive.
Per quanto riguarda i pronto soccorso, si prevedono aree pre-triage distinte (come già avviene all’ospedale dell’Angelo), aree di attesa e ambulatori dedicati, percorsi specifici sempre per pazienti Covid, mezzi di soccorso e barellati. Tra le tante novità, per quanto riguarda l’assistenza nasceranno anche le figure del geriatra territoriale e dell’infermiere di famiglia, che collegherà il medico di base e il nucleo familiare.

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