giovedì 13 agosto 2020

NAVI DA CROCIERA, FUGA DA VENEZIA E DA CHIOGGIA: L'AGENTE SANTI, «VOGLIAMO LAVORARE, I GOVERNI NON HANNO SCELTO»

Nonostante il decreto "agosto" autorizzi la ripartenza del settore crocieristico, le grandi compagnie di navigazione stanno evitando di fare scalo nei porti di Venezia e di Chioggia, dirigendosi invece a Trieste, Genova e Civitavecchia oltre a ritardare il riavvio delle operazioni. Il grandissimo malumore e la preoccupazione dei lavoratori del porto sono interpretati da Alessandro Santi, presidente nazionale di Federagenti e al vertice degli agenti marittimi di Venezia: «Dal novembre scorso, in pratica, non si lavora - spiega Santi - e se i più fortunati sono in cassa integrazione, gli autonomi sono senza introiti né ammortizzatori sociali».

Lunedì scorso la partecipata manifestazione alla Marittima, con oltre 500 operatori, per sollecitare la ripartenza da Venezia, che a livello turistico è stata colpita più che altre città: ma sono le mancate scelte politiche a preoccupare il settore. «Siamo fermi a otto anni fa - conclude il presidente degli agenti - perché nessuno degli ultimi governi ha deciso né dato indicazioni.
Anche il protocollo fanghi, che avrebbe già dovuto essere pronto, ancora non lo è. Viviamo nella totale incertezza, ed è conseguente che le compagnie traggano le proprie valutazioni. Noi vogliamo lavorare e generare reddito, in maniera legale, non soldi a pioggia». Il decreto "agosto", peraltro, ha stanziato anche 26 milioni per l'escavo dei canali nei porti di Venezia e di Chioggia.

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