martedì 25 agosto 2020

LA POLIZIA FERMA UNA PERICOLOSA SQUILIBRATA CON UN MARTELLO, IL SINDACATO FSP: «GLI AGENTI SONO STATI PROFESSIONALI»

Il segretario regionale del sindacato FSP della Polizia di Stato, Mauro Armelao, interviene in merito alle polemiche seguite all'intervento di lunedì pomeriggio al ponte degli Scalzi, dove due agenti della Polizia Ferroviaria hanno fermato una squilibrata di origine meridionale che aveva infranto vetrine con un martello. «I colleghi hanno agito in maniera professionale - sostiene Armelao - utilizzando tutti gli strumenti consentiti in loro possesso, e solamente per far desistere la donna dall’utilizzare un martelletto infrangivetro. Inutile quindi indignarsi di fronte alle, immagini senza capire e sapere cosa era accaduto poco prima.

Fa tristezza vedere comunque gli agenti totalmente abbandonati in un paese ipocrita. Le istituzioni prendano una posizione forte: oramai le forze dell’ordine vengono aggredite per impedire loro di svolgere il proprio lavoro, questo è un paese privo delle garanzie minime dovute agli operatori della sicurezza. Sono scene che indignano, quando vediamo le forze dell’ordine aggredite, ma indigna con pari -se non con maggiore- intensità il silenzio che segue certi comportamenti inammissibili, da parte di ogni rappresentante istituzionale che ha invece il dovere di prendere con forza posizione a favore dei servitori dello Stato.
Comportamenti come quelli visti in altre parti d’Italia, da ultimo quelle di Marina di Carrara, infatti, con poliziotti che subiscono senza alcuna reazione di difesa come accade esclusivamente in questo Paese, sono figli dell’ipocrisia di una cultura che, ad intermittenza e a seconda dei bisogni, vuole le forze dell’ordine prive di ogni dignità professionale e alle quali, di conseguenza, non è dovuto alcun rispetto. Il primo a indignarsi per queste scene dovrebbe essere il presidente della Repubblica, seguito da tutti gli apparati istituzionali, perché è bene ricordare che le forze dell’ordine nell’esercizio delle deputate funzioni rappresentano lo Stato.
Gli operatori - conclude il sindacalista - a partire dal più giovane sono quotidianamente chiamati e obbligati, in circostanze avverse e in frazioni di secondo, ad assumersi responsabilità penali e civili che nessun altro burocrate si assumerebbe senza interpellare una serie di uffici legali. Solo per questo gli agenti meriterebbero ben altro rispetto».

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