Il Veneto spinge con Roma per riaprire, già dal 18 maggio se non prima, i bar, i ristoranti, gli studi di acconciatori ed estetisti. Il presidente della giunta regionale Luca Zaia, nel corso della sua conferenza quotidiana di oggi, ha annunciato un incontro in corso (naturalmente a distanza) con i presidenti delle altre regioni e poi con il governo centrale: «Non c'è più lockdown - ha detto Zaia - ed è inutile lasciare chiusi alcuni settori. Siamo pronti a riaprire tutto, ovviamente se c'è l'okay da Roma. Non vogliamo avere problemi di ricorsi al TAR come ha avuto la Calabria, serve il consenso di palazzo Chigi».
Zaia ha dichiarato che anche altre regioni sono sulla stessa linea, e che le riaperture avverrebbero in regime di mascherine, guanti e distanza di un metro: «Il 1° giugno rispetto a oggi è l'era glaciale», ha commentato il presidente veneto. Quanto all'economia, Zaia ha confermato l'approvazione di un intervento straordinario di 30 milioni in finanziamenti agevolati alle imprese, mentre boccia il prestito governativo di 25mila euro. Sul piano sanitario, già ieri era stato enunciato il provvedimento che autorizza i medici di base e i pediatri a emettere la richiesta agli ospedali di praticare il tampone a pazienti determinati.
Nel frattempo, da lunedì 18 maggio sarà consentita la partecipazione dei fedeli alle messe: il protocollo firmato stamane dal premier Conte e dal presidente della Conferenza Episcopale, Bassetti, prevede misure di sicurezza e distanze per l'accesso alle chiese.
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