Com'è triste Venezia. Domenica mattina in piazza San Marco, la pioggia e l'omelia del patriarca Moraglia a porte chiuse per il Coronavirus: la città è deserta come mai prima negli anni del boom turistico. Le disdette agli alberghi e ai bed and breakfast sempre più invadenti riconsegnano la città ai residenti, che si muovono di casa solo per lo stretto necessario.
Musei sprangati, canale senza lancioni, nessuno attraversa il ponte dell'Accademia, nei vaporetti si sta larghi: tutto appare esagerato. In campo Santo Stefano si aggirano due spettri sotto l'ombrello, svicolano in una calle e per interi minuti non passa anima viva. I tavolini dei caffè all'aperto assorbono solo l'acqua, anche il virus ha paura a mostrarsi: in cielo solo la speranza che questo brutto incubo finisca al più presto e che torni l'agognata normalità, prima di impazzire.
Che meraviglia Venezia senza quell'invasione giornaliera del turismo mordi e fuggi che non ti permette nemmeno di camminare per le strette calli o tutti fermi sopra i ponti del "canalasso" e scattare miliardi di foto....certo non puo durare oltre questa situazione altrimenti finiamo tutti a cartoni ! comunque per vedere questa meraviglia di altissima architettura ci voleva solo il coronavirus.....pensate se anche a chioggia si potesse togliere tutto quel caos di automobili dal centro storico sarebbe veramente la piccola venezia.
RispondiEliminaNon ti offendere: sei un deficiente.
EliminaGentile sig. Comparato Andrea, mi spiace per Lei ma dopo attenta analisi, concordo pienamente con il pensiero dell'anonimo delle ore 08,43 in tutto e per tutto, e sono felice di essere un deficente, non so invece Lei in che mondo vive e se gentilmente ce lo spiega cosi magari cambiamo opinione,è chiarissimo che il coronavirus deve finire prestissimo altrimenti siamo tutti alla rovina economica grazie e saluti
RispondiEliminachiedo scusa..ai deficienti, voi siete ancora più idioti.
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