Consueta conferenza stampa oggi del direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima, Giuseppe dal Ben, che dalla sede di Mestre ha fatto il punto della situazione riguardo il trattamento dell'emergenza Coronavirus nel Veneziano. Prima di parlare del piano tamponi e del piano Spisal nelle imprese, il direttore ha fornito i dati aggiornati del contagio: sono 666 gli infetti nell'area metropolitana di Venezia, di cui 148 ricoverati, con 474 persone positive non ricoverate e 3120 in stato di isolamento domiciliare.
Il comune di Venezia annovera 219 contagiati dall'inizio dell'emergenza, Chioggia 46, seguono Mira e altre realtà con 17, fino ai 3 di Cavarzere e nessun caso si è ancora verificato a Cona. Padova e Verona le province più colpite nel Veneto, dopo l'escalation iniziale a Vo', ma anche Belluno comincia a far registrare numeri preoccupanti in rapporto alla densità di popolazione e assodato che - come ha detto lo stesso Dal Ben - probabilmente il virus girava "sotto traccia" da diversi mesi, prima di evidenziarsi.
Negli ultimi giorni sono stati effettuati 6023 tamponi a dipendenti dell'ULSS e medici esterni. Fra i primi, che sono 1314, i positivi sono 63: all'ospedale di Chioggia nel presente fine settimana sono stati controllati 189 sanitari e un dipendente dell'ospedale è stato riscontrato positivo. I laboratori processano 700 tamponi al giorno, e i tecnici ormai lavorano su turni di 24 ore ciascuno.
La fascia più corposa dello screening è quella che va da 45 a 65 anni: finora vi hanno avuto accesso 4481 persone, più donne che uomini. Nel Veneziano il numero di persone in isolamento domiciliare è più alto rispetto alle altre ULSS per via del maggior numero di tamponi eseguiti. Il tasso di letalità è dell'1% fra 50 e 60 anni, nella decade prima scende allo 0.4% per scomparire del tutto al di sotto dei 30 anni.
Lo Spisal ha controllato 64 aziende che danno lavoro complessivamente a 8500 dipendenti, e nessuna delle quali ha rilevato criticità considerevoli. Quanto agli ospedali allestiti, il "Covid-hospital" di Villa Salus è attrezzato per ospitare fino a 200 letti, mentre Dolo può metterne a disposizione altrettanti nell'area medica e materno-infantile, prima di tornare alla sua normale funzione una volta terminata l'emergenza: il nosocomio rivierasco vanta una tecnologia all'avanguardia in vari reparti, utile più che mai in casi come questi. L'ULSS 3 sta attrezzando anche l'ex ospedale di Noale, mentre ha intenzione di mantenere l'hub di Mestre per l'emergenza e le urgenze.
Una punta di polemica finale del direttore Dal Ben, quando ha ricordato che l'ULSS comunica alla Prefettura di Venezia i dati sensibili relativi ai nomi, alle patologie e ai recapiti dei malati da Coronavirus, e che quindi i sindaci possono rivolgersi al prefetto Zappalorto per riceverli. Ieri il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro aveva lamentato «l'invio tardivo» dei dati da parte dell'Unità Sanitaria, o anche il loro silenzio. Sempre con riferimento a Chioggia, il direttore generale nega l'applicazione di ulteriori tamponi di massa nella frazione di Valli, e ai residenti dice di restare a casa e attendere che l'epidemia affievolisca il proprio effetto.
Nessun commento:
Posta un commento