È in corso dalla tarda mattinata odierna una rivolta al carcere maschile di Santa Maria Maggiore in Venezia. I detenuti stanno cercando di provocare danni all'edificio, come avvenuto in altre parti d'Italia, in seguito al divampare dell'emergenza da Coronavirus: l'accusa alle autorità è di non agire a sufficienza per la loro incolumità. Le forze di polizia stanno facendo argine, di modo che nessuno riesca ad evadere dopo l'incendio appiccato ai piani inferiori. Dipendenti e studenti dello IUAV si sono rinserrati nella vicina sede di Santa Marta.
Il cordone esterno è guidato dalla polizia penitenziaria assieme agli agenti inviati dalla Questura, ai carabinieri e alla polizia locale che ha bloccato tutte le calli adiacenti; i rinforzi sono giunti da parte degli operatori di sicurezza in servizio al Tribunale. Il presidio sta coinvolgendo anche gli elicotteri e i motoscafi. Tra Modena, Rieti e Foggia sono morti dieci detenuti nella giornata di ieri per mezzo dell'abuso di farmaci, a Bologna i detenuti hanno incendiato il tetto del carcere; nella casa circondariale pugliese sono stati riacciuffati 11 dei 34 evasi, tra cui un fresco femminicida.
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