E venne il giorno del tanto temuto lockdown, la serrata di ogni attività di somministrazione, dei negozi non alimentari, dei centri commerciali. L'ha decisa ieri il governo per tutto il territorio nazionale fino al 25 marzo, attraverso un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: ieri sera il premier Giuseppe Conte è apparso in tv per annunciare le misure straordinarie, uniche nella storia della Repubblica, con attenzione a specificare cosa sarà possibile e cosa invece no nei 15 giorni a venire.
Chiudono per decreto tutti i negozi tranne quelli che vendono beni di prima necessità, come farmacie e alimentari. Sono sospese le attività di bar, pub, ristoranti -per tutto il giorno e non solo dopo le ore 18- mentre restano garantite le consegne a domicilio. Chiudono parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa, mercati settimanali; saranno invece aperti tabacchi, edicole, meccanici e benzinai.
le aziende sono invitate a incentivare ferie, congedi retribuiti e smart working. Garantiti gli uffici pubblici e i servizi bancari, assicurativi, postali; per i trasporti saranno possibili riduzioni a livello locale, dove le Regioni decideranno caso per caso attraverso accordi con e sindacati. La stessa ACTV restringe il numero delle corse nel servizio di navigazione, con alcune linee sospese e altre ridimensionate: già dalle ore 12 di oggi saltano in via temporanea i vaporetti di linea 2/, 3 e 6.
Per gli spostamenti -anche a piedi- è sempre necessario il modulo da stampare, compilare ed esibire a eventuali richieste delle forze dell'ordine durante i controlli. Chi esce da casa per prendere aria e allentare la tensione, per raggiungere il tabaccaio e acquistare le sigarette, per consentire al cane di fare i bisogni, non è passibile di sanzione: lo confermano fonti del Viminale che stanno interpretando in queste ore il decreto. La stessa Protezione Civile, interpellata, ha spiegato che non esiste un "divieto di passeggiata", ma un forte invito a restare a casa.
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