Brusca inversione di tono, nella conferenza stampa odierna, del presidente della giunta regionale veneta Luca Zaia, rispetto alle tante aperture di cui si è reso protagonista nel percorso di uscita dall'emergenza Covid. Zaia ha riferito che nelle scorse ore l'indice del contagio è passato da 0.43 a 1.63, lanciando un nuovo allarme: «Ora il rischio è di nuovo elevato, non possiamo aver buttato via quattro mesi. Va a finire che lunedì emanerò una nuova ordinanza che inasprirà le regole».
Secondo Zaia è praticamente certo che il virus continuerà la sua azione in Veneto anche nel prossimo autunno: «Non tornerà perché è già qui - ha detto il presidente della Regione - grazie ai comportamenti irresponsabili di taluno». Zaia ha raccontato i casi di un imprenditore vicentino tornato dalla Serbia con il virus, che dopo il tampone positivo avrebbe infettato altre persone a catena, finendo egli stesso in terapia intensiva: «Il ricovero in tali casi dev'essere coatto, ed è giusto che il governo lo sappia. Altrimenti è il caso di pensare al carcere».
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