Venezia, 18 gennaio 2022 “Impossibile che il trasporto pubblico non risentisse del forte incremento di contagi della quarta ondata, è invece inaccettabile che non siano state prese contromisure in tempo utile, anche perché sono settimane che vengono denunciate difficoltà crescenti, scaricando così tutto sull’utente finale. È un servizio pubblico che, seppur in una situazione emergenziale, deve essere garantito in ogni fascia oraria. Per esempio, le quasi 250 corse a rischio annunciate per la giornata odierna da Busitalia, tra urbane ed extra urbane sono un’enormità, si accelerino le procedure per le 50 assunzioni, perché la situazione è drammatica. Ma il quadro non è troppo diverso nelle altre realtà, visto quanto denunciato dalla Mom di Treviso e a Venezia con Actv. E le istituzioni, a partire dalla Regione, diano una mano elargendo un contributo straordinario in tal senso”. Così Jonatan Montanariello, vicepresidente della commissione Trasporti a Palazzo Ferro Fini e già sindacalista della categoria deli autoferrotranvieri, interviene insieme alla vice capogruppo dem Vanessa Camani, ai colleghi Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon e al capogruppo Giacomo Possamai sul caos legato alla riduzione delle corse dovuta ai troppi autisti contagiati, a cui si aggiunge una quota di ‘no vax’. “Il problema del personale in realtà si trascina da prima del Covid e non è mai stato affrontato in modo adeguato: gli organici sono carenti da anni, ma non è semplice reclutare addetti offrendo stipendi bassi a fronte di sforzi sempre maggiori sul fronte della produttività. Il caso Actv sotto questo punto di vista è esemplare: da un lato si blocca l’integrativo, dall’altro si chiede ai dipendenti di lavorare di più. Ricordiamo che questa categoria attende da sei anni il rinnovo contrattuale e nel frattempo ne ha già perso uno. Difficile pensare sia ‘attraente’ fare l’autista per poco più di mille euro al mese, con turni sempre più lunghi e spesso comunicati all’ultimo momento”. “E sempre sul fronte dell’emergenza - aggiungono in chiusura - non si deve sottovalutare un altro grido di allarme, diverso ma non meno preoccupante, riguardante la sicurezza sui bus per i troppi bulli a bordo che non pagano il biglietto o non rispettano le norme su distanziamento o mascherine. È una situazione che va affrontata in modo serio, senza lasciare le aziende di trasporto sole ad arrangiarsi”.
martedì 18 gennaio 2022
MONTANARIELLO (PD): “BUS CANCELLATI, SERVIZIO IN SOFFERENZA GIÀ PRIMA DELLA PANDEMIA: NECESSARIE CONDIZIONI DI LAVORO MIGLIORI E RISORSE PER LE ASSUNZIONI”
Venezia, 18 gennaio 2022 “Impossibile che il trasporto pubblico non risentisse del forte incremento di contagi della quarta ondata, è invece inaccettabile che non siano state prese contromisure in tempo utile, anche perché sono settimane che vengono denunciate difficoltà crescenti, scaricando così tutto sull’utente finale. È un servizio pubblico che, seppur in una situazione emergenziale, deve essere garantito in ogni fascia oraria. Per esempio, le quasi 250 corse a rischio annunciate per la giornata odierna da Busitalia, tra urbane ed extra urbane sono un’enormità, si accelerino le procedure per le 50 assunzioni, perché la situazione è drammatica. Ma il quadro non è troppo diverso nelle altre realtà, visto quanto denunciato dalla Mom di Treviso e a Venezia con Actv. E le istituzioni, a partire dalla Regione, diano una mano elargendo un contributo straordinario in tal senso”. Così Jonatan Montanariello, vicepresidente della commissione Trasporti a Palazzo Ferro Fini e già sindacalista della categoria deli autoferrotranvieri, interviene insieme alla vice capogruppo dem Vanessa Camani, ai colleghi Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon e al capogruppo Giacomo Possamai sul caos legato alla riduzione delle corse dovuta ai troppi autisti contagiati, a cui si aggiunge una quota di ‘no vax’. “Il problema del personale in realtà si trascina da prima del Covid e non è mai stato affrontato in modo adeguato: gli organici sono carenti da anni, ma non è semplice reclutare addetti offrendo stipendi bassi a fronte di sforzi sempre maggiori sul fronte della produttività. Il caso Actv sotto questo punto di vista è esemplare: da un lato si blocca l’integrativo, dall’altro si chiede ai dipendenti di lavorare di più. Ricordiamo che questa categoria attende da sei anni il rinnovo contrattuale e nel frattempo ne ha già perso uno. Difficile pensare sia ‘attraente’ fare l’autista per poco più di mille euro al mese, con turni sempre più lunghi e spesso comunicati all’ultimo momento”. “E sempre sul fronte dell’emergenza - aggiungono in chiusura - non si deve sottovalutare un altro grido di allarme, diverso ma non meno preoccupante, riguardante la sicurezza sui bus per i troppi bulli a bordo che non pagano il biglietto o non rispettano le norme su distanziamento o mascherine. È una situazione che va affrontata in modo serio, senza lasciare le aziende di trasporto sole ad arrangiarsi”.
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